"La continuità territoriale non si tocca, è un diritto costituzionalmente garantito, ma la storia dei tagli ai treni è una tempesta in un bicchiere d'acqua,non ci sono atti ufficiali, a meno che a Messina non ci siano astrologi in grado di prevedere il futuro". L'assessore regionale Giovanni Pizzo tira dritto e si appresta a varare il contratto di servizio regionale: "Il 27 ho convocato i sindaci, pure Accorinti, può come venire anche senza cravatta, purchè abbia una proposta".
“E’ una tempesta in un bicchiere d’acqua. In questo momento non c’è alcun atto ufficiale, da parte dei vertici Fs, un orario estivo, un provvedimento reale che giustifichi questo clima da Tav”. L’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture Giovanni Pizzo non ci sta a passare per il “cattivo” della situazione in un caso, come lui sottolinea che come l’isola pedonale a Messina “rischia di dividere tra i simpatici e gli antipatici. E questi ultimi sono quelli che vogliono semplicemente affrontare i problemi quando ci sono”. A Roma per il vertice sull’Agenda 12, i progetti che il governo inserisce tra le priorità nella Finanziaria, Pizzo oggi incontrerà l’amministratore delegato Fs Elia per affrontare tutti i temi sul tappeto, prima fra tutte la continuità territoriale. “Su questo non si discute- continua- la continuità territoriale è un diritto garantito costituzionalmente e non deve essere messo in discussione in alcun modo. Ed è in questa direzione che mi sto muovendo. Ma per quel che riguarda la vicenda del #ferribottenonsitocca è bene chiarirlo che c’è stata solo una riunione, nella quale Fs era rappresentata da un dirigente e non dai massimi vertici. Per il resto non c’è alcun atto ufficiale, provvedimento reale, orario estivo,dichiarazione di Elia che dica che taglieranno i treni a lunga percorrenza. A meno che a Messina non ci siano astrologi che sono in grado di prevedere il futuro, mi pare che sia stata sollevata una tempesta in un bicchiere d’acqua. Io sto lavorando su altri fronti, come il contratto regionale di servizio per dare un servizio funzionale ed efficiente ai siciliani. Guardi, sono il primo a dire che l’attuale servizio ferroviario è inefficiente e inefficace, ma le battaglie si devono fare su fatti concreti e non sulle previsioni, altrimenti è occultismo, non mobilitazione”.
Sul fronte sciopero proclamato dai sindacati per il 25 marzo l’assessore spiega che ci sarà un incontro tra le organizzazioni ed i vertici delle Ferrovie, mentre per quel che riguarda il contratto regionale di servizio l’obiettivo è quello di migliorare sin da subito le tratte siciliane: “Entro i primi di aprile avremo il contratto di servizio regionale che terrà conto di tutte le esigenze. Il 27 marzo ho convocato i sindaci delle tre città metropolitane, quindi anche Accorinti, che può venire con o senza cravatta, come preferisce, purchè venga e dia una proposta concreta, nonché i sindaci dell’Anci. Pensiamo di migliorare la tratta Catania-Palermo e mettere in linea i Minuetti veloci che già ci sono tra Messina e Palermo. Quanto a questa tratta l’idea è quella di potenziare la linea,in base ai flussi di passeggeri, con treni che coprano i piccoli percorsi, quelli intermedi, e non si sovrappongano in modo concorrenziale ovviamente ai pullman, perché non servono i doppioni,né alla linea Messina-Palermo. Puntiamo a dare risposte ai pendolari e ad aumentare l’offerta”.
Venerdì sarà a Messina il direttore generale di Trenitalia Maurizio Mancarella per un incontro con il sindaco su Metroferrovia. L’assessore regionale infatti ha come proposta quella di moltiplicare il numero delle corse, fino ad arrivare a 9 coppie di corse in più e creare una sorta di “metropolitana di città”, scommettendo appunto su Metroferrovia (bisognerà poi vedere se davvero è Messina che risponde a questo tipo di servizio). Tornando alla continuità territoriale ed ai tagli a lunga percorrenza Pizzo ribadisce la sua posizione: “Le Ferrovie finora hanno presentato progetti alternativi? C’ è un atto ufficiale? Quanto alla proposta dell’Orsa c’è un soggetto che vuol sposarla? Sono le Ferrovie? Mi faccio poi altre domande, relativamente ad esempio ad una battaglia che a mio giudizio è più di tipo conservatore, mira cioè a mantenere l’esistente senza pensare ad andare avanti, creando magari maggior occupazione o sviluppo. A questo punto non penso affatto che il ministro toccherà il Ferry boat, visto che il dibattito sta creando fazioni tra buoni e cattivi. Ma un’intera città che si batte per questo e poi ci sono pochissimi messinesi che prendono il treno delle 7 e tutti lo fanno usando la Caronte fa riflettere. Se i messinesi vogliono questo stato di cose nessuno gliele tocca, ma io rifletterei sul fatto che quando sono andato a Roma a protestare per le condizioni dei treni in Sicilia e ci sono andato con un treno diurno a lunga percorrenza, a bordo del traghetto è stato venduto un solo arancino, quello che ho preso io, ed anzi mi è stato offerto, dicendo anche “qui non ne vendiamo più ormai”. Mi chiedo ancora ma chi prende questi treni diurni, giovani, anziani? E’ possibile cercare di fare un dibattito che vada oltre gli schemi buoni e cattivi o no o una guerra interna tra sindacati?”.
Rosaria Brancato