Il Collegio dei revisori dei conti ha deciso di non assumersi l’onere dell'asseverazione e invita la Ragioneria Generale e il Dipartimento Rapporti con le società partecipate a spiegare gli scostamenti contabili fra i bilanci tra il Comune e le sue partecipate
Le società partecipate di Palazzo Zanca erano e restano la principale zavorra dei bilanci comunali, insieme all’enorme mole di debiti fuori bilancio. La relazione sul consuntivo 2014 firmata dal Collegio dei revisori dei conti parla chiaro e fotografa una situazione che è cambiata poco o nulla rispetto agli anni passati.
Zaccone, Basile e Zingales scrivono testualmente: «Le criticità evidenziate nelle precedenti relazioni redatte dello scrivente Collegio non sono state superate da adeguate azioni concrete, tese, quantomeno, a ricondurre i valori contabili esposti nei rispettivi bilanci a valori corrispondenti. Continuano pertanto a permanere disallineamenti, anche importanti, in ordine ai rapporti creditori/debitori fra alcune società partecipate e l'Ente, anche nell'esercizio 2014».
L’organo di revisione denuncia in particolare la mancata consegna di bilanci aggiornati e segnala l'evidente e perdurante disallineamento fra la contabilità dell'Ente e i dati dei bilanci delle società.
IL NODO DEI BILANCI
«L'Organo di revisione – si legge nella relazione – rileva il grave comportamento consistente nel mancato rispetto dei termini previsti per l'approvazione dei bilanci delle società partecipate. Contestualmente, rileva la non meno grave incapacità dell'Ente, nella sua qualità di socio, a non porre in essere decise iniziative volte a far ristabilire il rispetto dei termini previsti dal codice civile».
Seguendo l’ordine di Zaccone e colleghi vediamo caso per caso, con un focus sulle società partecipate più importanti di Palazzo Zanca.
ATM . L’'ultimo bilancio approvato dal Consiglio Comunale relativo all'azienda speciale che si occupa di trasporti risale all'esercizio 2001. I revisori sottolineano che non possono essere considerati come formalmente adottai i bilanci approvati negli anni dagli organi amministrativi dell'Azienda speciale . Unico organo competente ad adottare i bilancio dell’Atm è, infatti, il Consiglio comunale. Il sindaco Accorinti dice quindi una inesattezza quando nelle interviste dichiara che il Comune ha approvato i bilanci dell’azienda trasporti, alludendo all’approvazione da parte dei vertici aziendali e non del Civico Consesso .
MESSINAMBIENTE. L'ultimo bilancio approvato dall'Assemblea dei soci risulta essere quello relativo all'esercizio chiuso al 31.12.13. L'Organo amministrativo ha tuttavia sottoposto all'approvazione dell'assemblea la bozza di bilancio consuntivo 2014 dal quale emerge che l’indebitamento a fine esercizio è passato dai 61.402.409,00 euro del 2013 ai 69.482.765,00 del 2014 .
A M.A.M. S.p.a. L'ultimo bilancio approvato dell'assemblea dei soci della società risulta essere quello chiuso al 31dicembre 2013. Il Bilancio relativo all'esercizio 2014 è stato invece approvato dal Consiglio di amministrazione della società. Dal documento economico-finanziario emerge un utile d'esercizio pad a € 495.215. Il patrimonio netto è pari ad € 6.359.833.
IL DISALLINEAMENTO NEI CONTI
Come anticipato prima, il Collegio dei revisori dei conti segnala nella relazione sul consuntivo 2014 che , relativamente alle partecipate, i conti non quadrano come dovrebbero. Vediamo anche in questo caso società per società.
Per quanto riguarda l’ATM , i revisori riportano una discordanza di 243.438,84 euro per effetto del disallineamento dei valori indicati della Ragioneria nella nota informativa rispetto alla contabilità comunale. « Nulla indica la Ragioneria Generale in ordine alle motivazioni di tale discordanza», accusano i revisori.
Discordanze si registrano nei rapporti economici con l’AMAM Spa. Il Collegio dei revisori dei conti scrive che l’azienda Meridionale Acque certifica le proprie posizioni creditorie/debitorie al 31dicembre 2014 per complessivi debiti nei confronti dell'Ente pari ad euro 29.289.478,72 contro i crediti vantati dello stesso Comune di Messina per euro 20.418.866,28 con una discordanza di euro 8,870,612.44. Inoltre, rileva crediti nei confronti del Comune per euro 6.898.587,81, mentre il Comune rileva debiti nei confronti della società pari a zero, con un disallineamento di euro6.898.587,81. Anche in questo caso, i revisori scrivono: «Nulla indica la Ragioneria Generale in ordine alle motivazioni di tale discordanza».
L'ATO ME 3 in liquidazione certifica le proprie posizioni creditorie/debitorie al 31.12.14 per complessivi debiti nei confronti del Comune pari a zreo, che coincide con le risultanze contabili indicate in note informative dall'Ente. Rileva poi crediti nei confronti dello stesso Comune di Messina per euro 16.658.924,89, a fronte di debiti attestati dalla Ragioneria Generale nei confronti della società per € 151.889,79. «Nulla indica la Ragioneria Generale in ordine elle motivazioni di tale discordanza», ribadiscono ancora una volta Zaccone, Basile e Zingales.
La musica non cambia a MESSINAMBIENTE, che certifica le proprie posizioni creditorie/debitorie al 31dicembre 14 per complessivi debiti nei confronti dell'Ente per euro 1.979.207,00, a fronte di crediti dichiarati dal Comune di Messina versa la società pari a zero, per € 0 con una differenza di 1.979.207,00. Inoltre attesta crediti nei confronti del Comune per € 9.430.663,00, a fronte di debiti certificati dal Comune nei confronti della società per € 2.990.387,77 con una differenza di € 6.440.275,23. Anche in questo caso: «Nulla indica la Ragioneria Generale in ordine alle motivazioni di tale discordanza».
I numeri appena illustrati dimostrano come la nota informativa sulle partecipate presenti dati diversi e discordanti da quelli inseriti nella contabilità comunale , pertanto «l'Organo di revisione, ritenendo che il documento allegato al bilancio non risponde, almeno in parte, alle risultanze contabili e non ottempera a quanto prescritto della norma in ordine alle motivazioni dei disallineamenti … non assume l’onere dell'asseverazione e invita la Ragioneria Generale e il Dipartimento Rapporti con le società partecipate, ad integrarlo con le motivazioni degli scostamenti contabili fra i bilanci dei due Enti».
Tra Comune e le sue partecipate continua ad esserci una distanza contabile che necessita di essere colmata. Oggi come ieri.
Danila La Torre
Tutto chiaro!
Tutto chiaro!
non capisco perchè il tibetano non nomina Mariadit come esperto ai bilanci,a titolo a gratis,è l’unico che almeno ne capisce una mazza.dare a cesare quello che è di cesare ed a Mariadit quello che è suo,cioè u bilanciu
non capisco perchè il tibetano non nomina Mariadit come esperto ai bilanci,a titolo a gratis,è l’unico che almeno ne capisce una mazza.dare a cesare quello che è di cesare ed a Mariadit quello che è suo,cioè u bilanciu
Sono sempre più certo che tutta questa vicenda finirà con rilievi anche di natura penale. Non si può fare finta di non sapere che non viene fatto il riallineamento contabile e che i provvedimenti di legge non vengono proposti al C.C. per il loro riconoscimento. Ciò implica che si continua ad inserire in contabilità solo ciò che fa comodo, poiché continuano a mancare gli accertamenti o gli eventuali dinieghi di competenza del Consiglio Comunale. Quindi non essendo perfezionato l’iter tutti sanno ma nessun dato viene contabilizzato nei conti di fine anno, ditemi voi come si può andare avanti così e come si può redigere un piano decennale di riequilibrio su importi “aleatori”! Tutto come prima…. anzi peggio!
Sono sempre più certo che tutta questa vicenda finirà con rilievi anche di natura penale. Non si può fare finta di non sapere che non viene fatto il riallineamento contabile e che i provvedimenti di legge non vengono proposti al C.C. per il loro riconoscimento. Ciò implica che si continua ad inserire in contabilità solo ciò che fa comodo, poiché continuano a mancare gli accertamenti o gli eventuali dinieghi di competenza del Consiglio Comunale. Quindi non essendo perfezionato l’iter tutti sanno ma nessun dato viene contabilizzato nei conti di fine anno, ditemi voi come si può andare avanti così e come si può redigere un piano decennale di riequilibrio su importi “aleatori”! Tutto come prima…. anzi peggio!