Il sindaco aveva dato la colpa dei ritardi al Consiglio comunale. Il presidente del civico consesso scarica le responsabilità
MESSINA – Stipendi a rischio, piano di liquidazione in ritardo, colpa del Consiglio comunale e dei sindacati. Così il sindaco Cateno De Luca ieri su Atm, oggi la replica da parte del presidente del civico consesso, Claudio Cardile.
“Il Consiglio non ha alcuna responsabilità perché, ad oggi, non esiste alcuna proposta di delibera consiliare che tratti del Piano di Liquidazione Atm, così come specificato dal responsabile del servizio Affari di Giunta e Consiglio nella nota 381025 del 2 dicembre 2019”.
Poi la ricostruzione di quanto accaduto nell’ultimo mese. “Sono venuto a conoscenza del Piano di Liquidazione dell’Atm in quanto è stato trasmesso dai commissari il 5 novembre 2019 (prot. 330585). Affinché il Piano diventi delibera deve essere scritta la proposta a cura del Servizio Aziende Partecipate, corredato dei pareri di regolarità tecnica, contabile e dei revisori dei conti, come richiesto dal ragioniere generale l’11 novembre 2019 (prot. 336511), ancora oggi senza risposta. Il 20 novembre 2019, il Consiglio comunale ha approvato la delibera 555, ‘Modifiche ed integrazioni alla delibera di messa in liquidazione dell’Atm’, dando all’Amministrazione come tempo ultimo per predisporre il piano il 31 dicembre, al contrario di quanto affermato dal sindaco”.
Ai tempi del buon tibetano certe affermazioni di consiglio e sindacati avrebbero scatenato commenti ed articoli.