Atm, il contratto di servizio e una lunga mattinata di... polemiche

Atm, il contratto di servizio e una lunga mattinata di… polemiche

Giuseppe Fontana

Atm, il contratto di servizio e una lunga mattinata di… polemiche

lunedì 24 Marzo 2025 - 13:20

Quasi due ore di discussione in aula, ma i temi sono stati toccati solo alla fine. Prima la diatriba sulla titolarità della discussione tra prima e seconda commissione

MESSINA – Partiamo dalla fine: dopo oltre un’ora e mezza di polemiche, condite da due sospensioni, la prima commissione ha iniziato ad analizzare il contratto di servizio di Atm, cominciando così a parlare dei contenuti inseriti in un documento che avrà durata decennale (fino al 2034) e in cui si parla di soldi e investimenti, di chilometri e lavoro, di mezzi elettrici e transizione ecologica. Un documento essenziale per una partecipata rispetto alle altre, per usare le parole del vicesindaco Salvatore Mondello, “riveste un ruolo centrale nella strategia decennale sulla mobilità e deve rispettare norme di respiro nazionale”.

La lunga polemica sulla titolarità

Ma prima di arrivarci, la polemica è stata lunghissima. Tutto è partito da una domanda: a quale commissione spetta la titolarità della discussione? Perché se è pur vero che la prima commissione presieduta da Salvatore Papa ha come deleghe la viabilità ed è quindi fuori discussione che il tema sia coerente con Atm, fin qui i contratti delle partecipate (vedi Messina Servizi e Amam), sono stati discussi nella seconda commissione, quella di Margherita Milazzo. E ha senso, visto che ha le deleghe dei rapporti con le partecipate.

La diatriba è stata aperta da Fratelli d’Italia, con il capogruppo Libero Gioveni, a cui ha dato manforte Giandomenico La Fauci di Ora Sicilia, convinti che se ne doveva (e dovrebbe) discutere in seconda commissione. Ma gli interventi sono stati tanti, con Giuseppe Schepis sul fronte dei gruppi di Basile a difendere la posizione di Papa, a cui l’argomento è stato assegnato dall’ufficio di presidenza del Consiglio comunale di Nello Pergolizzi. Una questione che si sarebbe potuta anche sistemare facilmente organizzando una seduta congiunta tra prima e seconda, come già fatto in passato ma come non si può più fare su indirizzo dello stesso Pergolizzi, che secondo quanto dichiarato in aula dai consiglieri ha chiesto ai presidenti delle commissioni di evitarle.

Insomma, un dibattito lunghissimo, passato dalla mozione (vinta) presentata da Dario Carbone (FdI) per la convocazione in aula della segretaria Rossana Carrubba, che però non ha potuto presenziare perché fuori sede. Un invito votato da 10 consiglieri su 19 favorevolmente, con Pippo Trischitta a lasciare l’aula prima del voto e la presidente della seconda commissione Margherita Milazzo ad astenersi. Due elementi, questi, sottolineati poco dopo anche dal capogruppo del Pd Felice Calabrò, che ha voluto accendere i riflettori sul dato politico.

Il contratto di servizio

In ogni caso, tolta la polemica, alla fine si è partiti con la discussione, anche se a ridosso del gong e per questo già rinviata a lunedì prossimo. Ma cosa c’è nel contratto di servizi di Atm? Mondello prima e l’ingegnere Pietro Certo poi hanno provato a riassumere rapidamente. L’assessore e vicesindaco ha spiegato: “Il contratto dei servizi di Atm non va comparato con le altre società, non perché i contenuti siano diversi ma per la portata del contratto stesso. Atm ha ruolo centrale nella strategia della mobilità e deve rispettare regole diverse, di respiro nazionale. Il contratto è stato implementato proprio su questa posizione sempre più centrale nel lungo periodo. Il contratto ha portata decennale proprio per questo. Io mi farei una domanda: se discutiamo oggi di cose di cui altrove si parla da 30 anni è probabile che siamo in forte ritardo come città. Il contratto è imperniato su questi principi: la centralità dell’azienda nella strategia, la visione di lungo periodo e investimenti che a oggi non erano mai stati fatti in termini qualitativi e quantitativi”.

I chilometri

Poi Certo, che si è concentrato su alcuni degli aspetti centrali del contratto: “Prevede una durata di 10 anni e prevede anche una produzione chilometrica di sei milioni e 100mila chilometri di percorrenza l’anno. Nei 10 anni fino al 2034 è previsto del 6% che porterà a 6,5 milioni e nel contratto è previsto il ripristino della tranvia, oltre alla crescita degli autobus full electric, un adeguamento del costo del personale e un allineamento dei costi aziendali sugli standard ministeriali. Alcune tratte saranno affidate a esterni, parliamo di 610mila chilometri dei 6 milioni e 100mila previsti”.

Un commento

  1. Aaahhh quando si parla di contratti, messe in regola e pagare gli stipendi sempre mega disagi ci sono … Ancor prima di cucinare, piuttosto che spendere 160 milioni in 8 anni per autobus “nuovi” cinesi, pensate agli operai e alle famiglie da mantenere dignitosamente

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