Sono gli ex interinali poi assunti tramite Centro per l'Impiego. I loro contratti però sono scaduti o stanno per scadere. E di loro nella nuova Atm non si parla
Lottano ormai da mesi. Hanno cercato di difendere in ogni modo quel posto di lavoro che, seppur a tempo determinato, negli ultimi quattro anni ha dato loro certezze e speranze. Sono gli autisti a tempo determinato dell’Atm. Prima interinali, poi ex interinali, adesso autisti “scaduti” o “in scadenza”. I loro ultimi contratti si sono esauriti tra il 31 marzo e la fine di questo mese. La nuova Atm che partirà dal primo giugno al momento non li ha minimamente presi in considerazione.
L’appello
Oggi si sono ritrovati davanti Palazzo Zanca insieme al sindacato Fast Confsal per farsi vedere e sentire. Non era una protesta ma una richiesta di ascolto. Vogliono un tavolo di confronto con la vecchia e la nuova Atm spa. Vogliono capire se ci sono margini per una loro assunzione nella nuova azienda che ha già annunciato le prime 70 assunzioni e ha parlato di 166 posti da autista da coprire.
I sindacalisti Nino Di Mento e Carmelo Altadonna hanno parlato a nome del gruppo di ragazzi che oggi sono tornati a indossare quella maglia blu con il simbolo dell’Atm. «Non siamo tranquilli sul passaggio del personale. E ci chiediamo anche se questa liquidazione così com’è sia legittima. Il consiglio comunale ha bocciato il piano di liquidazione. In quel piano c’era la clausola di salvaguardia del personale. La spa poteva essere una buona occasione per eliminare il precariato e stabilizzare un personale già formato».
Ex interinali ed ex a tempo determinato
Si tratta di ragazzi tra i 35 e i 50 anni, che dunque non possono partecipare al primo bando per le 70 assunzioni rivolto solo agli under 29. «Dal 2016 combattiamo per avere una stabilizzazione, cerchiamo un minimo di giustizia sociale. Proviamo grande rammarico perché dopo essere stati etichettati pubblicamente in piazza dal sindaco De Luca come “raccomandati” abbiamo assistito alla stabilizzazione di schiere di altri lavoratori, come per la Messina Social city o i letturisti dell’Amam. Noi siamo gli unici ad essere tagliati fuori. Nonostante l’azienda abbia bisogno di 166 autisti».
Erano stati assunti attraverso una graduatoria pubblica stilata dal Centro per l’Impiego di Messina, graduatoria ancora valida. Sono 45. Si chiedono chi possa tutelarli di fronte a questa situazione.
La Confsal lancia anche un appello al Consiglio comunale che si era espressa proprio per tutelare l’esperienza maturata da questi ragazzi: «Vigilate, riappropriatevi del vostro ruolo».
Sapevano che il contratto era a tempo.
Inutile insistere.
Bye bye