Cisl, Cisal, Ugl e Orsa dalla parte del sindaco De Luca. Articolo Uno, CMdb e Uil dalla parte del Consiglio comunale
“11 voti favorevoli e 12 astenuti non sono una bocciatura del Salva Messina”. Così Cisl, Cisal, Ugl e Orsa, che parlano di “minoranze politiche e sindacali di opposizione preconcetta all’Amministrazione comunale”.
Per i quattro sindacati, “il Consiglio Comunale non condivide i tempi veloci impressi dal sindaco e contesta alcuni punti del piano di liquidazione ma nessun consigliere si è dichiarato contrario alla necessità di liquidare l’azienda speciale sommersa dai debiti che da decenni ricadono sui cittadini. Il percorso obbligato verso una SpA in House Providing è largamente condiviso dalla politica e dal sindacato, il principio di mantenere in vita l’ultima azienda speciale d’Italia, con i bilanci in profondo rosso che il Consiglio Comunale non approva dal 2002, è solo il leitmotiv anacronistico di pochi opinionisti assimilabili al giapponese barricato nel fortino per difendere il nulla”.
Secondo Cisl, Cisal, Ugl e Orsa, “il Salva Messina deve andare avanti, se fino ad oggi i lavoratori hanno percepito lo stipendio nonostante la drammatica situazione in cui versa il bilancio aziendale è grazie agli impegni che l’Amministrazione comunale ha intrapreso con le banche e con i creditori per la copertura della posizione debitoria. Il percorso verso il risanamento reale dell’Atm, tracciato nel Salva Messina, è garanzia per i creditori, chi lo avversa per scelte di schieramento e lo mette in discussione con istigazioni populistiche per favorire beceri interessi di bottega, mette in discussione anche gli stipendi dei lavoratori che, in grande maggioranza, aderiscono alle nostre sigle”.
Di tutt’altro avviso il segretario provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano: “Di fronte a numeri cosi incongruenti, relativi ai bilanci di Atm, tra quelli certificati dal Comitato di Liquidazione e dal Collegio dei Revisori, è stato un atteggiamento da incoscienti quello di pretendere una presa d’atto del Consiglio Comunale. Al di là delle opinioni sull’attivazione o meno della nuova Spa sarebbe stato doveroso arrivarci con chiarezza sul quadro finanziario e con certezza sul destino dei lavoratori e dei servizi. Invece il sindaco De Luca è voluto andare avanti senza curarsi delle conseguenze drammatiche per il futuro del trasporto pubblico a Messina di fronte a facilmente prevedibili ricorsi e istanze che rischiano di bloccare l’intero sistema: un gioco inaccettabile ai danni dei messinesi. Bene ha fatto il Consiglio Comunale a fermare l’ostinazione e l’arroganza del sindaco”.
Così anche Cambiamo Messina dal basso. “E’ una bocciatura non solo della delibera ma dello stesso sindaco De Luca, che aveva minacciato di prendere a calci in c. alcuni consiglieri. Stavolta ad essere preso “a calci in c… ” è stato lo stesso sindaco che ha cercato di sminuire la valenza del voto in aula ritenendo di potere proseguire ugualmente secondo una interpretazione a suo uso e consumo della normativa vigente”.
Dalla stessa parte anche la Uil, che ha da sempre avversato il piano. “Ringraziamo il Consiglio comunale di Messina che, con grande dignità ed orgoglio, ha respinto il piano di liquidazione di Atm. Per il sindaco di Messina si tratta di una cocente sconfitta che segnala l’esigenza di un forte e radicale cambiamento del metodo amministrativo e delle opzioni programmatiche. E’ una vittoria della democrazia e dei lavoratori”.