L'Atm è finita nei controlli a campione disposti dal Ministero, nel frattempo in azienda è stato stilato un report con cifre da capogiro del fabbisogno finanziario fino a dicembre 2013. Intanto aumenta il numero dei bus, commento positivo dell'Orsa Trasporti.
Lente d’ingrandimento sulla situazione economico-finanziaria degli ultimi cinque anni dell’Atm. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato a Messina un ispettore che avrà a disposizione 30 giorni di tempo per scandagliare tutto ciò che riguarda la gestione finanziaria dell’azienda di via La Farina. Si tratta di controlli a campione che periodicamente il Ministero dispone per verificare economicità e legittimità delle gestioni pubbliche, la regolare produzione dei servizi, ma anche per suggerire i provvedimenti dai quali possono derivare economie nella gestione del bilancio. All’ispettore Gaetano D’Onofrio toccherà dunque l’arduo compito di analizzare documentazioni che riguardano i bilanci, impossibile non ricordare che quelli degli ultimi anni non sono mai stati approvati, spese e modalità di affidamento delle consulenze esterne, procedure per l’acquisto di materiali e pezzi, bandi di gara espletati dall’azienda e in generale tutto ciò che può concorrere alla definizione dell’attuale stato di salute, sotto il profilo economico, dell’azienda. I cinque anni di riferimento hanno visto alla guida dell’Atm il Direttore Claudio Conte e vari commissari, da Domenico Manna, oggi tornato all’Atm, a Cristofaro La Corte, Giuseppe Russo, Santi Alligo, Enrico Spicuzza e oggi nuovamente Manna.
L’arrivo dell’ispettore è stato comunicato anche al Sindaco Accorinti, considerato che si tratta di un’azienda partecipata del Comune, a Palazzo Zanca però l’amministrazione comunale continua a lavorare per tentare di riesumare dalle ceneri azienda e servizio. Nei giorni scorsi il Commissario Manna e l’Assessore alla Viabilità Gaetano Cacciola sono stati a Palermo per portare all’assessorato ai trasporti la bozza del Contratto di servizio che i vertici aziendali hanno preparato. A Palermo però si chiedono più garanzie e soprattutto notizie della trasformazione dell’azienda in Spa, ipotesi di cui tantissimo si è parlato in passato e che adesso l’amministrazione Accorinti pare aver deciso di mandare in soffitta. Al momento, però, l’unico dato certo è che proprio la Regione dal 2011 ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti. Solo mettendo sul tavolo un serio progetto di rilancio, e il contratto di servizio, si potrà sperare in una boccata d’ossigeno.
Nel frattempo in casa Atm si fanno i conti con quello che c’è in cassa. Cifre che non consentono innanzitutto quegli investimenti di cui l’azienda avrebbe bisogno. I dirigenti hanno stilato un rendiconto che elenca tutti i numeri del fabbisogno finanziario per riuscire ad arrivare a dicembre. Le cifre sono davvero da capogiro. Tra debiti pregressi e spese da qui a dicembre per l’Atm, secondo la relazione, servirebbero oltre 29milioni di euro. Numeri record, se si pensa che il contratto di servizio preparato da questa amministrazione stabilisce che il budget annuale dovrebbe essere di 21 milioni. Secondo la relazioni da settembre a dicembre si dovrebbe spendere 1.800.000 euro per utenze, gasolio e ricambi. 7.200.000 euro servirebbero per gli stipendi dei lavoratori, a cui si aggiungono quasi 3.500.000 di arretrati tra contributi Inps, ritenute Irpef e Inps e ritenute varie. Poi ci sono i fornitori, come la Bredamenarinibus o la Ventura, che al 31 agosto 2013 vantano crediti per oltre 7 milioni di euro. Queste sono solo alcune delle voci inserite nel rendiconto, bastano per capire quanto necessaria sia un’azione incisiva su questa azienda che ad oggi produce più debiti che servizi.
L’amministrazione Accorinti e la nuova gestione del Commissario Manna stanno però tentando di risollevare l’Atm. Sotto il profilo dirigenziale finisce ufficialmente oggi l’era targata Claudio Conte che per oltre dieci anni è stato alla guida dell’Azienda trasporti e che il Commissario Manna ha deciso di allontanare in concomitanza della scadenza del contratto. Contratto scaduto anche per il Direttore di Esercizio del Gommato e della Tranvia Guglielmo La Cava, che però ha pagato solo le troppe proroghe e la mancanza di bandi pubblici di questi anni. Dunque in questo caso una scelta praticamente obbligata per il Commissario Manna. Per quanto riguarda il servizio, invece, in questi giorni i bus in circolazione sono diventati 35 più altri 5 in riserva, si conta però di arrivare a 50 entro i prossimi giorni perché altri 9 mezzi sono pronti per essere revisionati e dunque per andare in strada. Confrontati con la media di 20 bus al giorno di pochi mesi fa rappresentano sicuramente un passo in avanti.
Proprio su questi ultimi dati arriva il commento positivo dell’Orsa Trasporti."Nei primi cento giorni di nuova amministrazione Atm riscontriamo incoraggianti segnali di discontinuità con le precedenti fallimentari gestioni, anche se molto c'è ancora da fare” dichiara il segretario Michele Barresi. Per il sindacalista dovrebbe far riflettere come, senza alcuna risorsa aggiuntiva, si sia riusciti a triplicare in poche settimane il numero dei bus circolanti, certamente ancora insufficienti ai bisogni della città.
Poi però quello che appare quasi un paradosso per un’azienda in cui si parla sempre di esubero di personale. “Occorre riorganizzare con urgenza la forza lavoro. Persino con 50 bus, il massimo che l'Atm potrà mettere in servizio senza il necessario acquisto di nuovi mezzi, gli attuali autisti in forza saranno insufficienti. Serve potenziare la rete vendita e controllo biglietti e utilizzare al meglio le risorse della Ztl per aumentare gli introiti e attivare procedure di riqualificazione ed esodo del personale avente requisiti. Oggi lo stato finanziario dell'azienda desta forti preoccupazioni e non è garantita per l'anno in corso la copertura economica neppure per gli stipendi dei dipendenti” continua Barresi. Per tutti questi motivi l’Orsa auspica che venga in tempi brevi esitato ed approvato il nuovo contratto di servizio ed attivato il confronto col sindacato per definire il percorso di trasformazione dell'azienda, requisito indispensabile richiesto dalla Regione per sbloccare i contributi fermi al settembre 2011.
Francesca Stornante
Mamma mia che carrozzone….
Intanto voglio precisare, ancora una volta, che l’Atm non è, come scrive la giornalista, una azienda “PARTECIPATA” come Messina ambiente, bensì una “AZIENDA SPECIALE” e, come tale, regolata contabilmente dal “testo unico dell’ordinamento contabile degli Enti locali. Nel 2009 sono stato incaricato di fare chiarezza sulla gestione contabile dell’Atm e dalle innumerevoli relazioni presentate poteva essere letto, con chiarezza, che dal 2003 i “bilanci economici di previsioni” non erano veritieri, che i “bilanci di esercizio erano redatti in maniera difforme alle disposizioni legislative che riguardano la gestione finanziaria delle aziende speciali, che la gestione della azienda, inoltre, sotto il profilo contabile non era rispettosa della normativa legislativa di riferimento in quanto mancante della procedura “finanziaria” (conto consuntivo) prevista dall’articolo 114 del decreto legislativo 267/2000 che non permetteva l’allineamento della contabilità della azienda a quella dell0Ente di riferimento (Comune di Messina), come richiesto, più volte dalla Corte dei Conti.. In breve è stato detto e scritto che la contabilità dell’azienda rispettava i principi di una azienda familiare dato che si avvaleva, oltre che dal tesoriere previsto dalla normativa di riferimento, all’epoca “Banca Nazionale del Lavoro” di un’ulteriore istituto bancario e, per la precisione, della “banca Antonello di Messina” ed inoltre. di una gestione diretta (attraverso i propri uffici), delle risorse finanziarie provenienti dalla vendita dei titoli di viaggio (biglietti) e “gratta e sosta”. Tutto questo è stato detto e relazionato a tutti i soggetti citati nell’articolo, ma tutti hanno fatto “orecchio da mercante” Ora arriva il dirigente ministeriale e vedrete che anche lui si allenerà con gli ex amministratori dell’azienda, ma quella che rimarrà non allineata sarà sempre la contabilità dell’Atm. D’altra parte anche il nostro Comune non naviga in acque tranquille, ma gli attuali amministratori non fanno altro che “tamponare” per tirare a campare. Ancora si sconosce l’esatto ammontare dei debiti del Comune, delle partecipate e della Azienda speciale, anche se per tale operazione sono stati incaricati luminari di “contabilità pubblica” provenienti da oltre lo stretto di Messina.
QUESTI continuano a chiedere soldi senza dare nessun servizio ai cittadini. chiudete questa baracca ed iniziamo una nuova gestione con gente e dipendenti vogliosi di lavorare.
Tutti assunti per raccomandazione e politica.
Il nostro SAJA ci ha spiegato con chiarezza, più volte, che in questa storia, bilanci e debiti ATM, il Comune di Messina non possa essere considerato un a u t o b u s, cui compete, solamente, trasportare risorse da piazza Unione Europea a via La Farina. Abbiamo bisogno del Ministero delle Finanze per fare chiarezza, mentre questo compito spettava a Palazzo Zanca. Approfitto dell’articolo per mettere a confronto quattro indicatori finanziari ed economici, legati alle performance di efficacia e produttività degli uffici di un Comune, in cui è attivo, spero al meglio, il controllo di gestione, cioè lo staff coordinato dal direttore generale.
Sono AUTONOMIA FINANZIARIA e IMPOSITIVA; INCIDENZA DEI RESIDUI rispetto al totale degli accertamenti di competenza per quelli ATTIVI e al totale degli impegni di competenza per quelli PASSIVI; VALORE DELLA VELOCITA’ DI RISCOSSIONE delle entrate proprie e di GESTIONE della spesa corrente. I valori riportati nel link sono riferiti ai rendiconti di gestione 2011 di Messina e Macerata. Perchè il comune marchigiano? Per i parametri statistici di finanza locale non sono rilevanti sul calcolo degli indicatori finanziari ed economici, il numero di abitanti o l’estensione del territorio o le cifre in valore assoluto, quindi i quattro Comuni del link, cosi diversi, non solo geograficamente, sono confrontabili statisticamente. Lo scopo è conoscere meglio, senza pregiudizi, il messinese Antonio LE DONNE, futuro segretario comunale e forse anche direttore generale, del quale ho pubblicato il curriculum, ma è più interessante conoscere le performance del comune di Macerata, con cui è abituato a convivere e contribuito ad ottenere, per confrontarle con quelle della nostra città.
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Arrivono le prime cifre del CONSUNTIVO 2012, ancora sconosciute ai lettori di TempoStretto, fornisco quelle inerenti al serpente velenoso dei RESIDUI, rinnovando all’assessore Guido SIGNORINO la richiesta di pubblicazione, nel sito web, degli elenchi completi di quelli ATTIVI e PASSIVI. Finalmente delle buone notizie rispetto al CONSUNTIVO 2011, il FONDO CASSA è m i r a c o l o s a m e n t e aumentato da € 2.582.197 a € 2.786.435; i RESIDUI ATTIVI m i r a c o l o s a m e n t e sono diminuiti di € 38.696.224 (il 12,18%), passando da € 317.542.659 a € 278.846.435; i RESIDUI PASSIVI m i r a c o l o s a m e n t e sono diminuiti di € 42.779.565 (il 13,2%), da € 323.045.812 a € 280.266.247. Come sapete i RESIDUI, attraverso la formuletta FONDO CASSA + RESIDUI ATTIVI – RESIDUI PASSIVI = AVANZO/DISAVANZO, incidono sul BILANCIO DI PREVISIONE dell’esercizio finanziario successivo, nel nostro caso quello del 2013, infatti troveremo un DISAVANZO di € 2.468.132. Da anni scrivo del miracolo BUZZANCA/MILORO sempre in AVANZO DI AMMINISTRAZIONE, con RESIDUI ATTIVI tenuti sempre più alti di quelli PASSIVI, dal 2012 una inversione di tendenza, forse i RESPONSABILI DI SERVIZIO sono più attenti al RIACCERTAMENTO o forse, con un atto d’imperio, Ferdinando COGLITORE ha sfoltito a loro insaputa.
Ho letto con attenzione i dati finanziari sopra riportati e qualora fossero veritieri non esiterei ad includere il nostro Comune fra i più “virtuosi” d’Italia, Dai sati riepilogativi riportati nel commento, il “conto di amministrazione al 31/12/2012” dovrebbe così configurarsi
Fondo di cassa al 31/12/2012 € 2.780.435
più residui attivi € 278.546.435
meno residui passivi € 280.260.247
Avanzo di amministrazione e 1.366.623
Certamente non conosciamo la natura del “fondo di cassa al 31/12/2012” se trattasi di fondi destinati per finanziare opere in corso di realizzazione o di pignoramenti disposti dalla autorità giudiziaria per pendenze già definite. Certamente qualora fossero state disponibilità liquide disponibili sarebbero state assorbite dal tesoriere a fronnte della anticipazione di cassa concesse e non rimborsate al 3181282012. Gradirei da Mariedit qualche chiarimento in merito. Grazie.
Al mio commento attendo una risposta da mariedit. Ritengo che per poter fare una analisi attenta è necessario che pubblicate l’ammontare dei residui attivi e di quelli passivi distinti per titoli sia di entrate che di uscite. Ottimo il vostro servizio. Grazie.
Carissimo SAJA, se fossimo nel mio o tuo studio, con un solo clic, avremmo accesso all’elenco dei RESIDUI di un qualsiasi Comune italiano, con la descrizione dettagliata della RISORSA per gli ATTIVI e IMPEGNO per i PASSIVI, e per anno di provenienza l’importo dei residui iniziali, attuali, riscossi, completato con il calcolo della differenza. A noi messinesi questo diritto di conoscenza non è dovuto dai signori di Palazzo Zanca. Ci divertiremmo a scoprire di chi siamo creditori o debitori, ne convieni?