Secondo confronto in commissione. A parlare il direttore Iozzi e l'avvocato e membro del Cda Grillo
MESSINA – Poche cose infiammano il clima in città come Atm. E così nella seconda puntata della commissione viabilità, presieduta dal consigliere Salvatore Papa, è stata l’azienda a rispondere alle domande dei consiglieri e alle considerazioni dei sindacati, arrivate durante la seduta di 4 giorni con al centro il tema del lavoro straordinario e del clima.
La risposta di Iozzi
Il direttore generale di Atm, Claudio Iozzi, è stato il primo a parlare: “Per quanto riguarda il piano di esercizio sviluppiamo 6 milioni 450mila chilometri di trasporto l’anno. I turni sono 283, con altrettanti operatori, tra cui 9 per la rimozione dei mezzi. È evidente che ci sia una carenza già a monte, visto il turnover molto elevato ogni settimana. Abbiamo già provveduto ad avviare lo scorrimento della graduatoria apprendisti, ci sono 35 già idonei e per una quindicina già dal mese prossimo si troverà una collocazione. Ci permetterà di supplire a questo turnover. La graduatoria over30 è scaduta perché sono passati tre anni. La programmazione viene fatta ma è chiaro che ci siano anche le variazioni giornaliere. Da qui arriviamo allo straordinario. Vengono erogate circa 460mila ore all’anno per la programmazione, 28mila sono di straordinario: è il 6 per cento. Sono circa 2mila e 400 ore di straordinario al mese. Il 19 per cento del persona fa 0 ore di straordinario, 42 per cento meno di 8 ore di straordinario, e un 38 per cento circa di straordinario superiore. Ma siamo sempre nel limite consentito delle 150 ore nelle 6 settimane. Da luglio al dicembre 2023 abbiamo la media di 6 ore e 39 minuti pro capite di straordinario a settimana. Ci pare evidente che ci sia proporzionalità piena tra ordinario e straordinario”.
Botta e risposta con Calabrò
Poi il passaggio sulle contestazioni agli autisti, di cui si è parlato precedentemente: “Applichiamo il dettame del regio decreto perché al momento non c’è nessun’ altra norma successiva che fornisca prescrizioni diverse da quelle previste nel suddetto decreto. Preciso inoltre che le sanzioni pecuniarie inflitte ai dipendenti non vengono incassate da Atm Spa, come qualcuno strumentalmente asserisce, ma vanno a finire in un Fondo Inps. Come azienda abbiamo il dovere di controllare il personale affinché il servizio di trasporto pubblico, che è un servizio fondamentale per la collettività, non subisca rallentamenti e disservizi a causa di cattivi comportamenti”. E ancora: “Non abbiamo mai detto che segnaleremo chi non fa gli straordinari, è una imprecisione detta da alcune sigle sindacali”.
Il direttore generale di Atm ha parlato a lungo con i consiglieri, soprattutto di questioni legate al personale, amministrativi compresi. Il capogruppo del Pd Felice Calabrò ha contrattaccato sul personale: “Per un’azienda trasporti gli autisti sono fondamentali. Nascono due domande. Tutti noi abbiamo ricevuto lamentele da operatori di esercizio che ci dicono di questo clima di terrore intorno agli straordinari, ma oggi il dottore Iozzi che il problema non c’è. Allo stesso tempo chi dice che c’è carenza di personale. Mi chiedo come mai abbiamo formato 5 lavoratori per poi licenziarli? Per me questa è una contraddizione. Quindi chiedo: è possibile che tra gli amministrativi ci siano operatori con patenti e tutto in regola per guidare e che sono transitati in ufficio? Se è così mi chiedo come mai: o sono diventati non idonei alla guida o non si capisce”.
Carla Grillo sui procedimenti
Poi l’avvocata Carla Grillo del Cda, che pur non commentando le sentenze, su richiesta del presidente di commissione, si è concentrata sui procedimenti e sui contenziosi legali avuti con alcuni dipendenti: “Vorrei iniziare dai numeri perché la situazione senza numeri può sembrare macroscopica. I procedimenti di cui si è parlato l’altra volta sono 5, per i risarcimenti danni, e ad oggi hanno una sentenza di primo grado: una è stata vinta da atm, due sono stati persi senza spese e due sono stati persi con le spese ma abbiamo proposto appello. Va precisato che c’è un accordo siglato nel gennaio 2023 con i sindacati in cui le parti hanno concordato la riduzione del risarcimento danni da sinistro che hanno maturato 27 mesi di anzianità”. Grillo poi ha parlato del contratto collettivo: “È un accordo in deroga all’articolo 34 del contratto collettivo (sull’attribuzione delle sanzioni per i dipendenti. che per l’azienda non è obbligatorio, ndr). Abbiamo proposto appello per questi due procedimenti, l’azienda ha il dovere di sciogliere il nodo su obbligatorietà o facoltatività dell’articolo 34. L’articolo 34 non può essere applicato ad aziende che hanno meno di 60 mesi di anzianità, quindi Atm ha tutto il diritto di non applicarlo. Bagarre in aula sul tema, con i sindacati ad alzare la voce e l’udienza a rischio sospensione”. Poi Grillo ha ripreso: “La situazione è meno grave di quello che sembra”.
Gioveni e Calabrò: “Due quadri troppo distanti”
A dare manforte a Calabrò, tra i consiglieri, è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni. La discussione si è accesa nuovamente, ma soprattutto si è allungata. I due consiglieri hanno più volte spiegato che è stato dato loro “da un lato un quadro devastante, dall’altro rosa e fiori, com’è possibile? I numeri dicono una cosa, ma ciò che ci viene rappresentato è diverso”. Ma la discussione è tutt’altro che conclusa: si ripartirà tra sette giorni.