Atm-sindacati, i rapporti tornano tesi. Campagna: "La trattativa rischia di saltare"

Atm-sindacati, i rapporti tornano tesi. Campagna: “La trattativa rischia di saltare”

Redazione

Atm-sindacati, i rapporti tornano tesi. Campagna: “La trattativa rischia di saltare”

giovedì 15 Aprile 2021 - 10:41

Nel mirino il premio di produzione. Campagna: "Ci siamo impegnati a riconoscere i diritti dei lavoratori, nei quali non rientra di certo un contratto stipulato tra i sindacati e un’azienda estranea alla nostra"

MESSINA – Torna teso il rapporto tra i vertici dell’Atm e i sindacati, nel mezzo di una trattativa che a dire del presidente dell’Azienda, Pippo Campagna, rischia di interrompersi nonostante abbiamo già indicato la data e l’ora per la possibile firma dell’ipotesi di accordo integrativo aziendale da sottoporre all’approvazione dei lavoratori. Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Orsa hanno attivato le procedure di raffreddamento. In protesta ci sono anche i lavoratori che fanno pulizie su bus e tram. “Per la seconda volta in due mesi Atm SpA – dicono i sindacati – ha eliminato, in modo unilaterale, una significativa quota di salario dalle buste paga dei dipendenti. Si tratta della cosiddetta “una tantum” che l’azienda riconosceva in luogo del vecchio premio di produzione vigente in Atm in liquidazione, un diritto acquisito che anche Atm SpA deve riconoscere ai lavoratori fino a nuovo accordo, in virtù della clausola sociale del contratto nazionale da applicare in fase di trasferimento dei lavoratori dalla vecchia alla nuova azienda”.

La replica

Campagna replica a muso duro: “L’Azienda – esordisce – prende atto del deterioramento improvviso ed inaspettato dei rapporti con le organizzazioni sindacali. Atm resta attonita di fronte ad un così repentino cambio di atteggiamento da parte delle organizzazioni sindacali, le quali fino a pochi giorni fa si dimostravano assolutamente disponibili a firmare un’ipotesi di contratto di secondo livello da sottoporre al vaglio dei lavoratori tramite referendum, così da avere un parere definitivo sul premio di produzione che, per capirci è un addendum allo stipendio da concordare con l’azienda e non parte integrante di esso come “erroneamente” riportato dai sindacati, bensì un incentivo a fronte di un maggiore impegno da parte del lavoratore. Ricordiamo brevemente – prosegue Campagna – perché ormai stanchi di dover correggere errori macroscopici che tentano di riscrivere la realtà dei fatti, e cioè che i lavoratori non sono stati trasferiti da un’azienda ad un’altra, ma sono stati assunti da Atm S.p.A., la quale si è impegnata a riconoscere i diritti dei lavoratori, nei quali non rientra di certo un contratto stipulato tra i sindacati ed un’azienda estranea alla scrivente, un contratto peraltro già scaduto. Dispiace – chiosa Campagna – che a pochi giorni dalla conclusione, le estenuanti trattative rischino di interrompersi improvvisamente, nonostante l’Azienda abbia già indicato la data e l’ora per la possibile firma dell’ipotesi di accordo integrativo aziendale da sottoporre all’approvazione dei lavoratori.

“…La riunione era stata già fissata”

Infatti, è perfettamente noto che per oggi (giovedì) alle 9 era già stata fissata la riunione conclusiva di un percorso caratterizzato da una profonda apertura, da parte aziendale, alla quasi totalità delle richieste pervenute in fase di contrattazione che andranno ad incidere in modo sostanziale sul bilancio di Atm S.p.A. Si tratta di cifre considerevoli, dimostrazione della voglia di premiare i lavoratori che contribuiscono alla produzione ed all’efficienza del servizio offerto alla cittadinanza. Dispiace altresì – incalza Campagna – che i sindacati dimentichino che l’integrativo aziendale non può ritenersi un diritto acquisito da parte del lavoratore poiché l’Atm S.p.A., all’atto dell’assunzione dei lavoratori, ha concordato coni sindacati una durata dell’una tantum di soli tre mesi”.

“Un nuovo sistema premiante”

L’azienda ha ribadito “fermamente la necessità di introdurre un sistema premiante attraverso un contratto di II livello, il primo targato Atm S.pA, ispirato dai sani principi di produttività, medietà e riconoscimento del merito e non di certo una regalia “vuoto per pieno” ai lavoratori quantitativamente spropositata, figlia di ragionamenti ad personam e non di una logica fondata su basi solide come da proposta aziendale. Tutto questo risulta, inoltre, oltremodo anacronistico, soprattutto in un periodo in cui in città centinaia di famiglie e migliaia di cittadini stanno attraversando un periodo non di certo roseo a causa della montante crisi economica dettata dall’emergenza sanitaria ancora in corso. L’Azienda vuole sottolineare che il tentativo di gonfiare ulteriormente, solo per alcuni, un premio di produttività che ad oggi per un autista risulta in media pari a circa 400 euro mensili, ed arriva a circa 450 euro mensili per quasi tutti gli autisti assunti nel 2020, non appare condivisibile, anche in virtù del fatto che tale cifra risulta per molti cittadini una cifra quasi paragonabile alla propria retribuzione. Parliamo di premi che sfiorano i 6mila euro annuali e che vengono ulteriormente arricchiti da aggi ed indennità in aggiunta alla retribuzione definita dal contratto nazionale di lavoro”.

“Il contratto di II livello non è un obbligo per l’Azienda”

Campagna ricorda, inoltre, che “non è obbligo per un’ Azienda stipulare un contratto di II livello, così come non è condivisibile la richiesta di alcune sigle sindacali di togliere quota parte del premio ad alcune categorie di lavoratori per favorirne altre, che già da contratto godono di scatti di retribuzione automatici legati alla carriera, nonché aggi ad indennità ad hoc. Atm non intende ledere il principio di solidarietà ed equità al quale il contratto di secondo livello, fino ad ora, è stato ispirato”.

AGGRESSIONI

Per quanto concerne le aggressioni delle ultime settimane, l’Azienda trova “deplorevole che i sindacati dichiarino che Atm non abbia sinceramente a cuore la sicurezza dei propri lavoratori, spacciando per solidarietà di facciata i comunicati di sincera vicinanza nei confronti dei lavoratori vittime di scellerati comportamenti di alcuni cittadini. Se i sindacati, invece di riconcorrere i consensi dei propri iscritti o perdere tempo a propalare informazioni nebulose e non conformi alla realtà dei fatti alla città, si concentrassero sull’interlocuzione con l’Azienda saprebbero che sono stati già avviati i dovuti procedimenti e le necessarie interlocuzioni per arginare tali fenomeni, nonostante le cause o il loro arresto non possono essere di certo attribuibili ad azioni o iniziative di competenza aziendale”.

PULIZIA

Per quanto concerne la pulizia sui mezzi, l’Azienda “non può che ribadire come i lavoratori impegnati in questa attività non sono dipendenti di Atm S.p.A. Si invitano pertanto i sindacati impegnati su questo fronte a non voler rincorrere la visibilità garantita molto spesso dalla semplice citazione della presente Azienda, la quale risulta estranea ad ogni controversia tra i suddetti lavoratori e l’azienda presso la quale essi sono stati assunti”.

L’azienda ha invitato i sindacati a “tagliare i ponti con il vecchio paradigma del gioco al rialzo, della politicizzazione costante delle iniziative e delle rivendicazioni, e della ricerca e la fomentazione dello scontro tra dipendenti ed Azienda, atteggiamenti che certamente glorificano le sigle sindacali ed i singoli sindacalisti, ma danneggiano inevitabilmente i lavoratori e, conseguentemente, un’azienda che offre opportunità di lavoro a centinaia di persone. Siamo certi del fatto che riusciremo, nell’interesse dei lavoratori, a siglare il contratto di secondo livello frutto di un ampio confronto durato più di un semestre”.

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