Il commissario dell'Atm ha convocato le organizzazioni sindacali per domattina a Palazzo Zanca per discutere alcuni dei nodi da sciogliere che riguardano azienda e lavoratori. I sindacati chiederanno notizie su stipendi e mancato rinnovo del contratto di servizio.
Se il 2012 è stato un anno disastroso, neanche l’anno nuovo è iniziato in modo brillante per l’Atm e i suoi lavoratori. Al momento sembrano non esserci grosse novità per il futuro dell’azienda trasporti e la Regione è stata chiara: senza il nuovo piano industriale è inutile sperare in nuovi contributi da Palermo. Su questo fronte, nonostante le sollecitazioni arrivate dai sindacati, ma anche da parte del presidente del consiglio comunale Pippo Previti, tutto fermo visti soprattutto i problemi che ha avuto Palazzo Zanca in questo periodo.
I nodi da sciogliere però sono anche altri. E domani torneranno ad essere al centro di un incontro proprio a Palazzo Zanca convocato oggi dal commissario dell’Azienda Trasporti Santi Alligo. I sindacati chiederanno innanzitutto notizie dei soldi a disposizione dell’Atm e dunque degli stipendi. I 598 lavoratori solo negli ultimi giorni dell’anno hanno ricevuto uno stipendio relativo alla seconda metà del mese di settembre e alla prima di quello di ottobre. Restano quindi con due mensilità e mezzo di arretrati più la tredicesima che naturalmente non è stata pagata.
Le organizzazioni sindacali pretenderanno poi chiarezza sul nuovo contratto di servizio che già dovrebbe essere stato approntato ma sul quale è calato il silenzio. Un passaggio fondamentale per ottenere più finanziamenti dalla Regione. Questo mancato rinnovo del contratto era finito anche nell’esposto che i segretari di Orsa, Ugl e Cub hanno presentato in Procura lo scorso 18 dicembre e che ha già portato la magistratura ad una serie di controlli su alcune delle anomalie denunciate dai sindacalisti.
Proprio su questo punto i sindacati chiedevano alla Procura di fare luce sui “motivi per cui il Comune di Messina ha omesso la stipula del Contratto di servizio previsto sia dal Decreto Burlando e sia dal D. Lgs. 267/2000, riuscendo così a mantenere invariati negli anni i contributi all'ATM, anche dopo l'assegnazione della tranvia alla stessa Azienda, aggravandone lo stato finanziario ed impedendo di fatto una regolare gestione economica finanziaria che l'ha portata al baratro in cui la troviamo”.
L’incontro di domani servirà anche per discutere di questo. E per capire cosa c’è in programma per i lavoratori e per il servizio di trasporto pubblico cittadino. (Francesca Stornante)