La dura nota del coordinatore dei consiglieri del centrosinistra Calabrò: spesi 460 mila euro per il verde, ecco con quali risultati
Prima i frati minori del convento di Santa Maria degli Angeli, poi i boy scout “stoppati” dai vigili urbani. Ci s’inventa di tutto per mettere mano al verde pubblico. E c’è chi sta alla finestra e ne “approfitta” per sottolineare «ancora una volta l’inadeguatezza dell’Amministrazione». E’ Felice Calabrò, coordinatore dei consiglieri comunali del Pd, secondo cui quella dei frati è «una nobile iniziativa di fronte alla quale le autorità preposte non possono far altro che meditare sulla fallimentare gestione dei servizi pubblici ad oggi (pseudo) esercitata nella nostra città. A tal proposito, infatti, non dobbiamo dimenticare che già qualche anno addietro altri volontari, ormai esasperati dallo stato di abbandono di talune aree, hanno ben pensato di operare un sorta di “pulizia fai da te”, stante l’inefficacia, o meglio la totale assenza di interventi da parte dell’Amministrazione mirati proprio alla manutenzione del verde cittadino».
Solo promesse dal sindaco, secondo Calabrò: «La realtà dei fatti è che purtroppo la gestione non è mai stata pianificata in maniera effettiva ed oculata, prova ne sono state le inutili e gravose iniziative, peraltro neanche interamente realizzate che, oltre ad una eccessiva dilapidazione e sperequazione dei fondi stanziati, non hanno condotto ad alcun risultato utile e decisivo ai fini di una immediata risoluzione della problematica. A mero titolo esemplificativo ricordiamo: 100 mila euro per abbattere i pini sulla circonvallazione, risultato nessuno; 250 mila euro per la riqualificazione delle piazzette cittadine, risultato meglio cambiare argomento; 60 mila euro lotta al punteruolo rosso, risultato interventi irrazionali e dannosi per le stesse palme; 50 mila euro per le fioriture stagionali nelle aiuole antistanti Palazzo Zanca ed il Palazzo del Governo».
In tutto fanno 460 mila euro, di fronte ai quali «non ci si può di certo esimere dall’interrogarsi su determinati aspetti, anch’essi fortemente poco chiari oltre che paradossali: come mai solo adesso i lavoratori dell’Ato3, preposti alla tutela del verde pubblico (sino ad oggi utilizzati solo all’interno di alcune ville cittadine), si occuperanno delle piazzette cittadine? Perché tale scelta non è stata adottata prima, quando invece si è pensato di mettere a gara tale servizio spendendo le poche risorse esistenti? E che dire degli interventi di potatura, ormai promessi da tre anni, iniziati a maggio ed immediatamente sospesi stante l’impossibilità di esecuzione degli stessi, in quanto contrari alla legge? Ed ancora, con quali risorse Messinambiente dovrebbe occuparsi dei grandi interventi? Qualcuno ricordi al sig. sindaco – continua Calabrò – che Messinambiente, oggi chiamata a toglierlo dai guai (le figuracce ormai non si contano più), è la medesima società che l’Amministrazione da lui presieduta vorrebbe liquidare. Qualcuno, inoltre, dovrebbe anche dire o rammentare all’onorevole amministratore che tempo addietro fu fatto espresso divieto agli operatori di Messinambiente di occuparsi dell’erba cittadina, atteso che il detto onere spettava al Consorzio ed alle cooperative vincitrici dell’appalto di scerbatura».
Secondo Calabrò la soluzione è solo una: dimissioni. Questo perché «un’Amministrazione per nulla in grado di garantire e di gestire quantomeno i servizi elementari dovrebbe, forse più che mai, togliere il disturbo».
ora io dico ma quelli dell U D ,C per interci qwuelli che a ROMA fanno opposizione e a MESSINA STANNO ASSIEME CON BUZZANCHELLO DETTO IL BARCELLUINISI COSA NE PENSANO A DIMENTICAVO LORO NON PENSANO FANNO FANNO FANNO FANNO ECCOME CHI FANNO SOTTO SOTTO SOTTO OU OSSO CA CARNI PIACI A TUTTI MAAAA POVIRA MISSINA MIA IN CHI MANU SI
Una bella giunta Genovese, ed è tutto bello e risolto.
Avremo lavoro, strade pulite e ben pavimentate ect.
Tutto a Messina sarà estremamente curato, finalmente la città perfetta.
Del resto abbiamo la precedente esperienza.
Gli esperti durante la guida di Genovese hanno relegato Messina all’ultimo posto perchè non hanno saputo apprezzare il grande lavoro ed i grandi vantaggi che Genovese ha portato a Messina.
Mio nonno andava a pescare alla Caronte quando la Caronte non esisteva.
Da diversi anno l’area demaniale e quindi pubblica della Caronte è interdetta a tutti…mio nonno dovrebbe essere felice secondo una certa politica, di sinistra ed ambientalista, perchè lui pescando sporca mentre le navi, i tir e tutto il resto sono un toccasana per l’ambiente.
Sono sempre stato di centrosinistra….analizzando le precedenti esperienze …oggi preferisco Buzzanca.
se ti piace tanto portatelo a casa con tutta la giunta e mettitili nel giardino al posto di biancaneve e dei sette nani ….