Profondo e e davvero insolito, agiterà lo Stretto e si potrà analizzare solo nel brevissimo periodo
Massima attenzione nelle prossime ore per lo sviluppo di un profondo ciclone sull’entroterra libico-algerino, pronto a risalire in direzione della Sicilia nel corso della serata di domani, lunedì 15 maggio. La genesi di questa depressione è da ricondurre al richiamo di aria calda e umida sub-tropicale continentale dai quadranti meridionali, che dall’entroterra desertico algerino si espande sino al bacino centro-occidentale del Mediterraneo, muovendosi lungo il bordo orientale di una saccatura atlantica, ben alimentata dal getto polare, che nella prossima notte affonderà fino alle coste nord-Africane (interagendo più a sud con la corrente a getto subtropicale).
Come si formano questi cicloni africani?
Il flusso meridionale geostrofico (i vento che soffiano oltre i 1500 metri di quota, dove la circolazione atmosferica non è influenzata dall’attrito della superficie terrestre), in sviluppo sul bordo orientale della saccatura atlantica, risalendo verso il Mediterraneo e impattando sulla catena montuosa dell’Atlante Telliano, tenderà ad invorticarsi, favorendo la formazione di una depressione orografica, pronta a chiudersi nei bassi strati, presentando un minimo barico sottovento all’Atlante che evolverà verso levante.
Questa circolazione depressionaria, una volta strutturatasi nella media troposfera, con dei massimi di vorticità positiva isolati dal flusso perturbato principale, tenderà a spostarsi verso levante, coinvolgendo dapprima la Tunisia, ed in seguito pure le coste della Libia, interessando di seguito la Sicilia, con il proprio sistema frontale, che sarà la causa di piogge diffuse e abbondanti, oltre che di un sensibile rinforzo della ventilazione sui mari italiani.
Possibile ciclogenesi esplosiva?
Secondo la simulazione effettuata da alcuni modelli la depressione domani potrebbe assumere le caratteristiche di una ciclogenesi rapida, con rapida perdita di pressione, seguendo quindi il modello del ciclone “Shapiro-Keyser”, che potrebbe causare un ulteriore rinforzo dei venti e del moto ondoso, con disagi di non poco conto. Secondo l’analisi modellistica di GFS, il modello americano, e l’europeo ECMWF, nel corso della serata di domani il ciclone, dalla Tripolitania risalendo verso la Sicilia rischia di approfondirsi sensibilmente, tanto da raggiungere valori di pressione molto bassi nei pressi dell’Isola, fino a 989 hPa. Parliamo di dati barometrici che possiamo considerare “eccezionali” per il mese di maggio, raramente raggiunti sul Mediterraneo in questo periodo dell’anno.
Il modello del ciclone “Shapiro-Keyser” è stato sviluppato alla fine degli anni 80, beneficiando dei dati resi disponibili dai satelliti meteorologici e dalle simulazioni del modello numerico. Questo modello concettuale prende il nome dagli autori dello studio che per primi lo presentarono (M. A. Shapiro e D. Keyser, 1990).
Nei cicloni tipo “Shapiro-Keyser” si osserva una di frattura tra il fronte freddo e quello caldo, quindi in sostanza non esiste un vero e proprio fronte occluso. Tale caratteristica fa in modo che all’interno del minimo depressionario si isoli un nucleo caldo, nei bassi strati, a seguito del processo di warm seclusion, che tende a rinvigorire il ciclone e tutti i fenomeni ad esso associato.
Cosa ci aspetta nelle prossime ore?
Nonostante la grande incertezza riguardo l’esatta traiettoria del vortice, e la possibilità che lo stesso, a contatto con i rilievi dell’entroterra siciliano possa dividersi in due minimi (il cosiddetto split), uno sullo Ionio e l’altro sul Tirreno, gli esiti saranno importanti, con piogge a tratti abbondanti, soprattutto sul settore centro-occidentale della Sicilia. Ma bastano leggerissimi cambi di traiettoria, poco più ad est o ad ovest, per avere uno stravolgimento del quadro previsionale, sia in termini di precipitazioni attese, che di vento e mareggiate. Ecco perché nella giornata di domani sarà di fondamentale importanza seguire minuziosamente l’evoluzione del minimo attraverso la tecnica del nowcasting.
Solo per fare un esempio, uno spostamento più a sud-ovest per il messinese e Messina vorrà dire l’ingresso di forti venti di scirocco, pronti ad amplificarsi lungo l’imbuto dello Stretto di Messina, per effetto “Venturi”, producendo raffiche anche sopra i 70/80 km/h, fra il pomeriggio e la serata di domani. Lo Ionio diventerebbe agitato, con mareggiate su tutta la costa esposta, fino a molto mosso lo Stretto, con intense risacche su tutto il litorale. Uno spostamento più ad est, con minimo secondario in isolamento sullo Ionio eviterebbe la sciroccata sullo Stretto, ma aumenterebbe il carico di piogge, dapprima sul settore ionico, ed in seguito pure sullo Stretto e sul settore tirrenico.
Fra martedì e mercoledì, con la risalita del vortice verso il Tirreno centrale, le condizioni meteorologiche andranno a migliorare sui nostri settori ionici, mentre l’instabilità continuerà ad interessare le nostre coste tirreniche e l’area dello Stretto di Messina, con residui rovesci e piogge, a carattere intermittente, alternate da pause asciutte e spazi di sole, anche prolungati.