Attenzione alla bufera di maestrale in arrivo venerdì sera, poi la fredda sorpresa di Natale

Attenzione alla bufera di maestrale in arrivo venerdì sera, poi la fredda sorpresa di Natale

Daniele Ingemi

Attenzione alla bufera di maestrale in arrivo venerdì sera, poi la fredda sorpresa di Natale

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giovedì 19 Dicembre 2024 - 17:21

Imminente una bufera di ponente e maestrale

L’anticiclone che ha garantito una certa stabilità in questa settimana ha le ore contate. Proprio in queste ore una intensa perturbazione nord Atlantica sta per raggiungere le Alpi. Bloccata dalle Alpi la perturbazione atlantica si rigenererà sul Mediterraneo, dove scorre aria più mite e molto umida, pronta ad interagire con una massa d’aria molto fredda di origine canadese, che domani mattina sfogherà sul Mediterraneo dalla valle del Rodano.

Da tale scontro fra masse d’aria molto diverse si svilupperà un profondo ciclone sul Mar Ligure, pronto a scivolare velocemente verso sud-est, sul basso Tirreno, entro la serata di domani. Tale minimo depressionario originerà un rapido crollo della pressione atmosferica, che nella tarda serata di domani sarà seguito da un altrettanto rapido aumento della stessa, a causa dell’approssimarsi da ovest di un promontorio anticiclonico. Proprio a causa di questo brusco aumento pressorio, dell’ordine anche di +2/+3 hPa all’ora, genererà delle vere e proprie bufere di vento dal quadrante occidentale e nord-occidentale, con l’attivazione del temuto “vento isallobarico”.

tempesta

Il famoso vento Isallobarico

Il “vento isallobarico” agisce come una sorta di grande onda atmosferica che permette alle masse d’aria di spostarsi il più rapidamente possibile da un’area di alta pressione a un’altra di bassa pressione limitrofa. Quando i cambiamenti della pressione barometrica su una determinata regione diventano repentini, con brusche cadute di pressione subito seguite da rialzi barici altrettanto bruschi ed estesi si una vasta area geografica, allora ci troviamo dinnanzi alle condizioni ideali per l’insorgenza del potente e temuto “vento isallobarico”.

Tale squilibrio del campo barico genera delle forti correnti che si sommano ai già esistenti venti prodotti dalle differenze di pressione fra alte e basse pressioni, muovendosi in parallelo con quest’ultimi. Queste correnti sommandosi al flusso di “gradiente” possono originare dei venti veramente violenti e turbolenti capaci di apportare notevoli danni. La particolarità di queste correnti è quella che possono percorrere centinaia di chilometri, mantenendo le caratteristiche tempestose fin quando non si va a colmare l’importante squilibrio barico che le ha generate inizialmente.

tempesta di maestrale

Imminente una bufera di ponente e maestrale

Lo sbalzo di pressione associato a questo piccolo ciclone attiverà, già dal pomeriggio di domani, intensi venti da Ovest che cominceranno a sferzare le coste tirreniche e sulle Eolie. Ma verso la tarda serata, non appena si aggiunge la componente Isallobarica del vento la burrasca forte da W e W-NW comincerà a farsi sentire sullo Stretto di Messina e sul litorale ionico, con le prime raffiche di caduta irromperanno di colpo, senza alcun margine di preavviso, verso la tarda serata/notte, non appena il flusso comincerà a ruotare più da O-NO, permettendo così un incanalamento dei venti lungo l’asse delle vallate peloritane.

Difatti, proprio ad iniziare dalla nottata di venerdì i venti di pendio (“downslope wind”) si tufferanno verso Messina e la costa ionica, con raffiche molto turbolenti che potranno toccare picchi fino di oltre 80 km/h, capaci di rendere le precipitazioni semi/orizzontali. Nel corso della nottata e delle prime ore del mattino di sabato, a causa del rapido aumento della pressione barometrica, tutto il messinese sarà interessato da una vera e propria bufera di ponente e maestrale, con raffiche di tempesta, che potranno lambire picchi prossimi ai 90-100 km/h lungo le località della costa tirrenica e sul capoluogo, i 120 km/h in prossimità delle isole Eolie e dei promontori della costa tirrenica, e valori notevolissimi di oltre 140-150 km/h lungo i crinali della dorsale peloritana (si raccomanda di non salire in auto sui Peloritani visto il rischio di alberi abbattuti su diverse strade provinciali).

bianco natale

La caratteristica di questi venti

Questi venti sono costretti a scavalcare velocemente i Peloritani, incanalandosi lungo le strette vallate dove scorrono le fiumare, per gettarsi con forti raffiche di caduta (venti di pendio), molto turbolenti e irregolari, sia nella direzione che nella velocità. Spesso questo tipo di raffiche si presentano sotto forma di “strisciate” molto localizzate e il notevole effetto di compressione prodotto dalla componente discendente del vento può produrre anche dei danni ad infrastrutture e tetti di abitazioni allorquando si supera la soglia dei 90-100 km/h. Il vento si attenuerà gradualmente a partire dal tardo pomeriggio di domani, ruotando da NW.

Purtroppo quando venti di questa intensità, “amplificati” dall’orografia locale, investono aree urbanizzate si rischia di dover far fronte a parecchi danni e disagi, per alberi sradicati, pali divelti e impalcature danneggiate. Inoltre, a ciò, si aggiungerà la forte mareggiata attesa su tutta la costa tirrenica, amplificata dall’esteso “fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) su tutto il bacino. Il Tirreno si renderà rapidamente molto agitato fino a localmente grosso, con onde di “mare vivo” davvero imponenti, fino a più di 5-6 metri a largo, e rischio di intense mareggiate lungo le esposte coste tirreniche, dal palermitano fino al litorale di Mortelle, specialmente nei tratti maggiormente aperti a nord-ovest. Nei punti già vulnerati dal fenomeno dell’erosione i danni potrebbero essere davvero ingenti.

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