Tempesta di maestrale in arrivo, attese raffiche fin sui 90-100 km/h
Dopo il passaggio dell’ennesima perturbazione atlantica nelle prossime ore sperimenteremo il passaggio di un altro fronte freddo, stavolta seguito da aria un po’ più fredda che dopo aver invaso la Francia, entrerà sui nostri mari attraverso la valle del Rodano, tramite tempestosi venti di maestrale e ponente. Questo fronte freddo sarà collegato allo sviluppo di un minimo depressionario sottovento alle Alpi che scivolerà rapidamente verso il medio-basso Adriatico e lo Ionio, richiamando verso di sé intensi e freddi venti di maestrale che raggiungeranno lo status di burrasca forte/tempesta su tutto il Tirreno, estendendosi pure sulle coste del messinese, con raffiche che potranno superare punte di oltre 80-90 km/h.
Ma localmente anche 100-110 km/h, e 120 km/h in mare aperto e sulle Eolie, sul basso Tirreno. Gli intensi venti di maestrale e ponente saranno preceduti da un intenso fronte freddo, in vecchio stile, che nel pomeriggio/sera di venerdì 13 dicembre produrrà piogge e persino qualche breve temporale sul messinese tirrenico e sullo Stretto. Il peggioramento entrerà nel vivo già nel pomeriggio di domani, quando il fronte raggiungerà i Peloritani, scavalcandoli molto velocemente, dando la stura a piogge diffuse e a rovesci che bagneranno soprattutto le località della costa tirrenica e dalla tarda mattinata pure la città e lo Stretto di Messina.
Fenomeni che a tratti verranno si renderanno intensi, perché accompagnati dall’irrompere delle prime raffiche di ponente sul Tirreno di burrasca forte. Sullo Stretto di Messina, così come sulla ionica, avremo una fase di apparente calma fino a sera, a causa dell’effetto schermante dei monti Peloritani nei confronti della ventilazione da O-SO e Ovest. Su queste aree le prime raffiche di caduta irromperanno di colpo, senza alcun margine di preavviso, verso la tarda serata/notte, non appena il flusso comincerà a ruotare più da O-NO, permettendo così un incanalamento dei venti lungo l’asse delle vallate peloritane.
Difatti, proprio ad iniziare dalla nottata di venerdì i venti di pendio (“downslope wind”) si tufferanno verso Messina e la costa ionica, con raffiche molto turbolenti che potranno toccare picchi fino di oltre 80 km/h, capaci di rendere le precipitazioni semi/orizzontali. Nel corso della nottata e delle prime ore del mattino di sabato 14, a causa del rapido aumento della pressione barometrica, tutto il messinese sarà interessato da una vera e propria bufera di ponente e maestrale (vento isallobarico), con venti molto forti che potranno lambire picchi prossimi ai 90-100 km/h lungo le località della costa tirrenica e persino in città, i 120 km/h in prossimità delle isole Eolie e valori notevolissimi di ben 140 km/h lungo i crinali della dorsale peloritana.
Va detto che questi venti sono costretti a scavalcare velocemente i Peloritani, incanalandosi lungo le strette vallate dove scorrono le fiumare, per gettarsi con forti raffiche di caduta (venti di pendio), molto turbolenti e irregolari, sia nella direzione che nella velocità. Spesso questo tipo di raffiche si presentano sotto forma di “strisciate” molto localizzate e il notevole effetto di compressione prodotto dalla componente discendente del vento può produrre anche dei danni ad infrastrutture e tetti di abitazioni allorquando si supera la soglia dei 90-100 km/h. Quindi, in vista della burrasca di venerdì notte, sarebbe utile iniziare a prendere le prime precauzioni, per evitare i soliti disagi e danni causati dallo sradicamento di alberi d’alto fusto, pali della luce e insegne pubblicitarie.
Se l’evento verrà confermato in tutta la sua forza anche dalle ultimissime emissioni modellistiche è chiaro che sabato si rischia di dover far fronte a parecchi danni e disagi. Inoltre, a ciò, si aggiungerà la forte mareggiata attesa su tutta la costa tirrenica, amplificata dall’esteso “fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) su tutto il bacino. Il Tirreno si renderà rapidamente molto agitato fino a localmente grosso, con onde di “mare vivo” alte fino a più di 5-6 metri a largo, e rischio di intense mareggiate lungo le esposte coste tirreniche, da Capo Calavà fino a Mortelle, specialmente nei tratti maggiormente aperti a nord-ovest. Nei punti già vulnerati dal fenomeno dell’erosione i danni potrebbero essere davvero ingenti.