Primarie centro-sinistra. Il comitato per Renzi si prepara per il ballottaggio

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giovedì 29 Novembre 2012 - 10:39

Martedì il comitato "Adesso per Renzi" ha analizzato i dati ottenuti nelle elezioni primarie del 25 novembre e si dice ottimista per il ballottaggio con l'altro candidato leader del Pd, Pierluigi Bersani

“Ci sentiamo come Davide contro Golia, ma non temiamo nulla e andiamo avanti. Già aver raggiunto il 22% il provincia di Messina, con tutto l’apparato e la macchina di partito a remare dall’altra parte, è un grande risultato, quasi un piccolo miracolo”. Si riassume in queste parole l’umore ottimista ed entusiasta dei componenti del Comitato “Adesso per Renzi” di Messina, che in conferenza stampa martedì mattina hanno presentato e commentato i dati delle elezioni primarie di domenica scorsa.

A livello provinciale, in effetti, si è replicato quanto accade su scala nazionale: da una parte un partito intero a sostegno di Bersani, con struttura organizzativa, parlamentari, segreterie, deputati a supporto, dall’altra l’entusiasmo di tante persone – soprattutto giovani ma non solo – che credono in un partito rinnovato, capace di governare e attuare un programma di svolta per il Paese, proprio come ha dichiarato Renzi a livello nazionale (solo il 2% delle segreterie del PD e il 3% dei parlamentari), dal momento che per Bersani non è schierato solo Genovese, ma tutti gli ex Ds e Popolari – Margherita tutti i deputati da Panarello a Rinaldi e i parlamentari, l’intera Cgil.

Un pugno di amici, come si definiscono, che hanno scommesso su Renzi ben sapendo che dopo questa scommessa sarebbero rimasti soli, spiegano ai giornalisti, nella stanzetta del Comitato Adesso per Renzi, cosa non è andato e cosa vogliono raggiungere. “Guardate questa stanzetta dove ci stiamo riunendo – dice Giacomo D’Arrigo ad inizio conferenza stampa – guardate quanti siamo. Basta questo a far capire le differenze dei punti di partenza e quindi a comprendere come il punto d’arrivo sia per noi un successo, soprattutto se leggiamo i dati in assoluto e non in termini di mera percentuale”.

Filippo Cangemi, Giacomo D’Arrigo, Francesco Palano Quero, Alessandro Russo, Guglielmo Sidoti, Gabriele Lo Re, Guido Di Bella si augurano che alcune anomalie che si sono verificate domenica scorsa non si ripetano più e spiegano come, in termini di dati assoluti, Messina abbia dato a Renzi un grande risultato, il secondo in tutta la Sicilia.

I dati non smentiscono questa affermazione: a Messina i voti per Renzi sono stati oltre 7 mila, mentre a Catania, che ha una popolazione superiore alla nostra, ne ha ottenuti 6 mila. Ci sono stati comuni dove Renzi ha vinto (a Taormina Renzi ha raggiunto 135 voti, Bersani si è fermato a 78, a Gaggi Renzi ha sbancato con 223 voti, lasciandone solo 21 per Bersani, ad Alì Terme il sindaco di Firenze ha raccolto 79 preferenze contro le 29 andate a Bersani; Renzi ha vinto inoltre a Sant’Alessio, Capo d’Orlando, Scaletta); inoltre nei Comuni in cui ha vinto Bersani spesso lo scarto di voti è stato minimo. Il dato più sorprendente emerge se si considera il comprensorio della riviera jonica e dell’Alcantara nel complesso, dove Renzi ha raggiunto il 40% delle preferenze.

Senza mettere in discussione il dato della prima tornata, adesso però si pensa a domenica 2 dicembre, per la quale il comitato annuncia di organizzarsi con almeno un rappresentante di lista per ogni seggio, per evitare che si ripetano casi anomali, come seggi difficilmente individuabili e raggiungibili (come il caso di Bordonaro, con il seggio allestito in uno studio privato, il caso di Graniti, dove si è appreso solo al mattino che il seggio era stato spostato a Gaggi o come a Spartà: poco più di 569 votanti e un plebiscito per Bersani con 523 voti: secondo Russo, “a Spartà, in pieno inverno questo dato va quantomeno contro la logica delle statistiche, neanche fossimo a Bettola”), l’assenza dell’albo degli iscritti alle primarie ai seggi, o che al momento del voto nessuno chieda i documenti previsti dal regolamento nazionale. “Chiediamo che sia possibile riaprire le registrazioni per il ballottaggio senza bisogno di esibire ridicole giustificazioni per chi non si è potuto iscrivere al primo turno – aggiunge Alessandro Russo – Un partito davvero aperto non ha bisogno di questi muri”.
“Chiediamo solo trasparenza nelle regole, senza polemiche – conclude Francesco Quero – perché per noi il dato di Bersani è acquisito e non lo contestiamo. Ma siamo certi che c’è un voto libero e che, con regole trasparenti, raddoppieremo, dal 22,5% al 45%”.

I rappresentanti del comitato non vogliono parlare al momento delle stagioni elettorali del 2013, dalle politiche alle amministrative, guardando per adesso a domenica prossima e a quella elezione da vincere. In una città difficile come Messina, hanno avuto il coraggio di scommettere solo proprie forze e da battaglia impari sulla carta sono intanto usciti con un bagaglio di settemila voti, ed è questa già la prima vittoria.

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