L’amministrazione comunale ha deliberato la presa d’atto del progetto Iacp e lo ha trasmesso alla Regione, richiedendo la somma prestabilita di 50mila euro che, però, non sarà impegnata per le demolizioni di via Taormina ma altrove
L’Iacp ha redatto un progetto per la demolizione di baracche per l’importo di 50mila 100 euro, di cui 38mila 250 per lavori a base d’asta e 11mila 850 per somme a disposizione. Il piano è stato approvato “in linea tecnica ed amministrativa” dal commissario straordinario dell’Iacp con la delibera numero 4 dello scorso 27 gennaio. Non si tratta di demolizioni in una zona prestabilita ma di baracche che si rendono libere a prescindere dall’assegnazione degli alloggi. I lavori sono da affidare con le modalità del contratto aperto “ferma restando la richiesta da parte del Comune di Messina (Ente beneficiario) al competente Assessorato Regionale della somma necessaria per il finanziamento dell’intervento”.
Con la delibera di giunta numero 83 del 16 febbraio, l’amministrazione comunale ha approvato la presa d’atto della delibera dell’Iacp e la trasmissione all’assessorato regionale alle Infrastrutture, richiedendo il finanziamento e ricordando che le somme erano già previste nel cronoprogramma degli interventi approvato nel 2004 e poi nel 2006.
“Ad inizio anno – spiega l’assessore al Risanamento, Sebastiano Pino – la Regione deve impegnare le somme previste per le demolizioni in modo tale da consentire all’Iacp di fare un bando di gara aperto, senza indicare zone specifiche. La nostra presa d’atto era un passaggio di legge di routine”.
Ma, a proposito di demolizioni, quando verranno abbattute le vecchie casette di via Taormina lato mare lasciate libere dagli assegnatari delle nuove case verdi lato monte? “Stiamo procedendo col piano – conclude Pino – e dobbiamo fare una riunione conclusiva insieme alla dirigente Canale. C’è ancora una persona da trasferire e in più servono le somme per smaltire l’amianto. Per averle, dovremo probabilmente aspettare l’approvazione del bilancio di previsione, speriamo tra una decina di giorni. Poi si potrà iniziare ad abbattere una fila di casette”.
(Marco Ipsale)