Per l’amministratore delegato della Stretto di Messina incontro con il sindaco Buzzanca e poi sopralluogo agli svincoli. Tra gli argomenti da discutere la firma dell’Accordo di Programma
Programmata per domani la nuova visita messinese del Commissario Straordinario per le opere propedeutiche al Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci. Quest’ultimo, che ricopre anche il ruolo di amministratore delegato della società Stretto di Messina e di presidente dell’Anas, rispetterà l’impegno assunto con i rappresentanti di Palazzo Zanca che hanno preso parte all’incontro tenutosi a Roma venerdì scorso per discutere dell’Accordo di Programma Quadro, “asso nella manica” per ottenere garanzie di finanziamento alle opere connesse e compensative da realizzare a Messina.
Secondo il programma, Ciucci dovrebbe giungere a Palazzo Zanca intorno alle 11 per spostarsi successivamente nell’area di cantiere del primo e secondo lotto degli svincoli, dove sono in corso i lavori per il completamento del collettore autostradale nord da svincolo Giostra ad Annunziata. Il presidente dell’Anas si troverà dunque al cospetto dell’ormai famosa seconda Canna, “esclusa” dall’Atto integrativo che racchiude le modifiche all’Accordo del 2003 e che tanto ha fatto indispettire i rappresentanti politici cittadini. Proprio su questo punto però, Ciucci ha assunto degli impegni ben precisi in occasione dell’incontro di Roma, ottenere cioè dal governo garanzie di finanziamento per la fase di progettazione esecutiva e per reinserire la messa in opera dello svincolo tra gli interventi a carico della Regione, come previsto dall’originario Accordo del 2003.
Di questo e di molti altri dettagli si sarebbe dovuto discutere anche nel corso della conferenza dei capigruppo convocata per questa mattina da Barbalace, Previti e Cilento. L’incontro si è però concluso con un nulla di fatto: nonostante l’importanza del tema la seduta è infatti andata deserta: «Evidentemente – ha affermato il presidente della commissione Ponte Barbalace – si ritiene più importante discutere per altre questioni». (E.DEP)
(correlato in basso l’articolo sul tavolo romano di venerdì scorso)
La mia impressione è che la mafia non vuole il ponte….forse perchè contro gli interessi delle costruzioni edilizie sulle colline.
Cinesi, olandesi, svedesi e controlli internazionali…….il ponte ….troppo complicato…..forse con una buona mazzetta….. il palazzo, il parco, la villa…è cosa fatta.
Se le colline vengono impegnate in un sistema viario( tangenziale, metropolitana dello Stretto, ect.) non potranno essere pienamente sfruttate per l’edilizia…..e…si possono relizzare decine, centinaia di palazzi, per milioni, miliardi di euro.