Neppure nel corso dell’ultimo week end è giunto l’atteso via libera da parte della Regione. L’Autorità Portuale costretta a bloccare la partenza della draga. Nonostante l’iter sia lo stesso di altre volte, tutto procede a rilento. Protestano anche i lavoratori, che si recheranno a Palermo per avere notizie e spiegazioni
L’obiettivo è forse quello di eguagliare il “record” negativo ottenuto alla fine dello scorso anno. Il porto di Tremestieri si insabbiò con la mareggiata del 5 novembre e l’autorizzazione al dragaggio arrivò dalla Regione 42 giorni dopo, il 17 dicembre. I lavori furono però svolti nel mese di gennaio, per l’impossibilità della draga di giungere prima a Messina. Durarono 12 giorni ma, alla fine, perché il porto riaprisse ne trascorsero 84 fino alla riapertura del 28 gennaio.
Dalla nuova mareggiata e conseguente chiusura del 21 febbraio, sono adesso trascorsi 17 giorni senza risultati. 17 giorni in cui i tir hanno liberamente scorrazzato in città. Serve l’ennesima autorizzazione da parte dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, nonostante la procedura sia la stessa già attivata diverse volte. L’arrivo era previsto inizialmente per l’ultimo week end di febbraio, poi per quello appena trascorso, ma in entrambi i casi si è trattato di un falso “allarme”. Tanto che l’Autorità Portuale ha dovuto stoppare la partenza della draga, il cui arrivo era previsto per oggi.
A contribuire al ritardo, la richiesta del Comune di trasferire, via terra, parte della sabbia sul litorale di Galati. Ma già a dicembre si erano verificate identiche condizioni. A questo punto, diventa difficile fare previsioni attendibili. L’autorizzazione potrebbe arrivare oggi stesso oppure ritardare ancora e non si sa quanto. Ed il problema non riguarda solo l’attesa di un giorno in più o in meno ma tutto un sistema da rivedere, visto che il porto di Tremestieri s’insabbierà ancora perché, al momento, non è strutturalmente nelle condizioni per evitare che il fenomeno si ripeta.
Le soluzioni sono state esposte la scorsa settimana, nel corso di una riunione convocata nella sede del Ministero e vanno di pari passo con il progetto di ampliamento. Grande assente era proprio la Regione, che gioca un ruolo di primo piano per il presente e il futuro dell’approdo. Anzitutto per la questione autorizzazioni e poi in quanto cofinanziatrice del nuovo porto.
A pagarne le conseguenze anche i lavoratori che attualmente sono posti in cassa integrazione in attesa della riapertura. Fast Confsal e Ugl Mare parlano di “iter burocratici incomprensibili” e stamane si recheranno a Palermo, presso la sede dell’assessorato, per capire di persona i motivi del ritardo e chiedere il rilascio immediato dell’autorizzazione al dragaggio. I sindacati vogliono che si accelerino le procedure anche per eventuali autorizzazioni future. “Perché – concludono – il dragaggio può iniziare solo dopo l’analisi della ghiaia, che è sempre la stessa?”.
(Marco Ipsale)
Ma che senso ha continuare a foraggiare le ditte per lo sbancamento, spendendo 200/300 mila euro, solo per qualche giorno in attesa che la prossima mareggiata insabbi tutto quanto ? e non studiare dei provvedimenti definitivi?
Ma che senso ha continuare a foraggiare le ditte per lo sbancamento, spendendo 200/300 mila euro, solo per qualche giorno in attesa che la prossima mareggiata insabbi tutto quanto ? e non studiare dei provvedimenti definitivi?
Ritengo, a mio modesto avviso che certi poteri forti vogliono questo stato di cose. È se domani …. un certo numero di Cittadini blocca xxxxxxxxxx
Ritengo, a mio modesto avviso che certi poteri forti vogliono questo stato di cose. È se domani …. un certo numero di Cittadini blocca xxxxxxxxxx
Sig. Lillo Oceano, Gradirei leggere/sentire un Suo pensiero sul porto di emergenza di Tremestieri. Non averla sentita è forse dovuto a qualche xxxxxxxxxxxxxx???
Sig. Lillo Oceano, Gradirei leggere/sentire un Suo pensiero sul porto di emergenza di Tremestieri. Non averla sentita è forse dovuto a qualche xxxxxxxxxxxxxx???