Slc Cgil protesta contro Poste Italiane: “Servizi ridotti nel periodo natalizio”

Slc Cgil protesta contro Poste Italiane: “Servizi ridotti nel periodo natalizio”

Slc Cgil protesta contro Poste Italiane: “Servizi ridotti nel periodo natalizio”

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venerdì 28 Dicembre 2012 - 11:45

Il sindacato lamenta che dal 24 dicembre sono stati posti in congedo provvisorio oltre l’80 % degli addetti al recapito, con inevitabili conseguenze sullo smaltimento della corrispondenza. La situazione dovrebbe rientrare a breve ma intanto i cittadini stanno subendo grossi disagi

La Slc Cgil di Messina ha inoltrato, ai responsabili provinciali e regionali di Poste Italiane, una nota sindacale di forte disappunto, in merito alla gestione dei servizi offerti ai cittadini di Messina e nella sua vasta provincia, in prossimità del periodo natalizio.

“In questi giorni, i cittadini hanno fatto fatica nel trovare la posta nella propria buca delle lettere, che era sempre vuota. Per non parlare delle lunghe ed estenuanti file che hanno dovuto fare negli uffici postali dove spesso vi erano pochi impiegati a svolgere i servizi previsti. A ciò si aggiungano i 25 uffici postali, chiusi o razionalizzati nelle giornate di apertura, che hanno posto in serie difficoltà i cittadini di quei piccoli paesi o frazioni della nostra provincia”.

“Quello a cui abbiamo assistito in questo periodo natalizio – prosegue il sindacato – ha davvero dell’incredibile. Giorno 24 sono stati posti in congedo (sempre con la classica foglia di fico della volontarietà) oltre l’80% di addetti al recapito. Interi quartieri di Messina sono rimasti senza la corrispondenza distribuita, così come villaggi e paesi della provincia, con presenze di appena un portalettere su quattro o cinque previsti; per non parlare dei due centri del capoluogo peloritano dove erano presenti in tutto meno di venti portalettere su oltre centodieci in organico previsti. Non pensiamo che sia stato comunicato loro, al momento del pagamento della tariffa prevista, che la missiva sarebbe rimasta in ufficio e per intere giornate, prima di essere recapitata al destinatario. Come giustificare la mancata distribuzione dei quotidiani e delle riviste che giacciono numerosi in attesa di essere recapitati con le notizie fresche di stampa agli abbonati?. La posta raccomandata, così come quella ordinaria, le stampe e gli invii commerciali, le bollette e gli avvisi per il pagamento delle rate di mutuo, rimangono accatastati, alla meno peggio, in attesa di giorni migliori, aspettando che i portalettere, costretti a fruire di ferie forzate d’ufficio, rientrino a lavoro, immaginiamo nei primi giorni del 2013”.

Slc Cgil esprime tutta la sua preoccupazione: “Questa azienda ha il respiro corto. Non c’è progettualità, tutto viene gestito sull’onda di una perenne emergenza senza programmi seri che permettano di affrontare la crisi che stiamo vivendo e la concorrenza che erode margini di profitto, con il rischio, sempre maggiore, per la tenuta dei livelli occupazionali”.

2 commenti

  1. Non capisco cosa vogliano i sindacalisti ? Il servizio di recapito è stato liberalizzato oppure no ?? mi appare di si. Il privato puù permettersi di scegliere a chi fare recapitare la corrispondenza almeno nei grandi cntri urbani. Che cosa voglino i sindacalisti che non lavorono ovvero sono in permesso sindacale, se vorranno continuare a fare i sindacalisti che si facciano campare dai loro associati ovvero con le ritenute mensili si paghi l’assenza dal lavoro dei cd rappresentanti ? Le pezze di appoggio di tutti i sindacalisti differiscono da quelle dei rimborsi ai politici ?? Chi mantiene tutti i sindacalisti e poltronati è complice ??

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  2. Io invece non capisco cosa voglia dire la sua nota. Siamo in una nazione dove esiste un servizio nazionale di accoglimento e smistamento della corrispondenza e quindi, a fronte delle tasse sui servizi che paghiamo, sarebbe auspicabile che la nostra corrispondenza venisse recapitata “sempre” e celermente e non a singhiozzo come in questi ultimi tempi. E non centra proprio un bel niente se il privato può scegliere un soggetto locale a cui demandare la propria corrispondenza. Qui si parla di lettere, fatture, pacchi e quant’altro proviene da fuori dal Comune. Il fatto che Poste Italiane abbia scelto di mettere in congedo quasi tutti i portalettere è veramente offensivo verso tutta la comunità. E c’è anche il rischio concreto che le fatture pervenute in ritardo diano seguito al distacco dei servizi oppure a sanzioni pecuniarie per tardivo pagamento. E per colpa di chi?
    Io personalmente lamento la mancata consegna di alcuni pacchetti spediti un mese e mezzo fa e le canoniche fatture che saranno già scadute. Per lei questa è democrazia? Non colpevolizzi, una volta tanto, i sindacati che in questo caso hanno parecchia ragione da vendere.
    Stia bene.

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