La Regione ha chiesto alla direttrice Caterina Di Giacomo una relazione con la quale evidenziare le nuove esigenze per la gestione di una struttura grande sei o sette volte tanto quella attuale. Nel corso della settimana entrante la visita del neo assessore, il messinese Carlo Vermiglio
Un’attesa di trent’anni destinata a prolungarsi ancora di qualche mese. Il clou dei lavori per la fruizione del nuovo Museo Regionale è iniziato tre anni fa e si è concluso da poco. Sarà la seconda esposizione del Meridione, per grandezza, dopo il Museo Capodimonte di Napoli, e verrà suddivisa in nove settori entro cui saranno distribuite temporalmente le opere, dal Medioevo al ‘700. Diverse le aree tematiche: dalle iscrizioni arabo normanne fino ai capitelli del Duomo, che si affacceranno su una “cappella” riservata ad Antonello da Messina, e ancora dalle opere del Montorsoli a quelle del Caravaggio.
Ma quando tutto questo sarà realtà? “I lavori sono conclusi – afferma il responsabile del progetto, Gianfranco Anastasio –, ora tutto passa ai collaudi, che sono stati già avviati. Mi auguro che si possa aprire a metà del prossimo anno ma non possiamo deciderlo noi perché i passaggi intermedi non dipendono più da una fase tecnica. Teoricamente è tutto programmato ma servono gli atti per le risorse da impiegare”.
Tutto confermato dalla direttrice del Museo, Caterina Di Giacomo: “L’assessore regionale è stato nominato da poco e deve fare il punto della situazione. Attendiamo un’assunzione di impegni da parte della Regione perché con quello che abbiamo a disposizione per la struttura attuale è impossibile gestire una struttura grande sei o sette volte tanto. Serve nuovo personale e nuove risorse per la manutenzione di impianti sofisticati. Sono già stati fatti gli atti di interpello per il personale del Dipartimento, adesso c’è una nuova circolare che facilita la mobiità interdipartimentale, oppure si potranno fare accordi per impiegare lavoratori socialmente utili ed anche di questo dovrà occuparsi la Regione. Il trasferimento delle opere non è un problema, sono solo una quarantina, quelle che reggono l’attuale struttura che altrimenti chiuderebbe. La maggior parte, più di 300 opere, non è mai stata esposta ed è già posizionata nel nuovo Museo”.
La palla passa, dunque, alla Regione ed il primo passo sarà una visita del neo assessore, il messinese Carlo Vermiglio, che avverrà nel corso della settimana entrante. L’Ufficio Stampa del Dipartimento regionale alla Cultura ci fa sapere che il collaudo della struttura è completato ma non ancora quello degli impianti e di aver chiesto alla direttrice Di Giacomo una relazione in cui evidenziare le nuove esigenze, che sarà prodotta al più presto. Una volta ricevuta la relazione, la Regione si muoverà per trovare il personale necessario da trasferire e, nell’arco di qualche settimana, saranno definiti altri adempimenti burocratici. Con la speranza che tutto non si muova coi soliti tempi… siciliani.
(Marco Ipsale)