La seduta rinviata in attesa dell’esito della perizia sull’impianto di Pace, bene di proprietà del Comune che insieme all’autoparco di via Salandra potrebbe essere ceduto alla società gestita da Di Maria in vista della ricapitalizzazione
Sarà necessario attendere ancora per conoscere il futuro di Messinambiente, società di raccolta rifiuti e igiene ambientale della città. L’assemblea dei soci, ovvero il sindaco Buzzanca e l’amministratore unico dell’azienda Armando Di Maria, convocata per ieri per discutere della ricapitalizzazione, è stata rinviata ancora una volta. L’attesa è legata all’esito della perizia, affidata al Tribunale, cui spetta effettuare la stima sul valore dell’inceneritore di Pace, bene di proprietà del Comune di Messina che potrebbe essere definitivamente ceduto a Messinambiente, insieme all’autoparco di via Salandra.
Tale soluzione, in vista del mantenimento della società, si rende necessaria per colmare i “vuoti” presenti nei bilanci della partecipata: Palazzo Zanca, infatti, conti alla mano, sarebbe chiamato a ricapitalizzare 7.400.000 milioni, frutto di sanzioni accumulatesi nel corso degli anni (dal 2007 ad oggi) per omessi versamenti e che nei bilanci si sono tradotti in perdite. Ecco dunque che, per colmare tali “mancanze” l’ipotesi messa in campo è quella della cessione dell’impianto di Pace, di cui Messinambiente, detiene già la gestione: «Se non fosse per questi debiti – ha affermato nei giorni scorsi Di Maria – avremmo chiuso in pareggio il bilancio 2010». (EDP)
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