I consiglieri comunali potranno visionare gli atti senza divulgarli. I dirigenti invitano a tenere sedute a porte chiuse. I cittadini potranno presentare osservazioni solo dopo l'approvazione dell'atto. Anche il Genio civile reclama gli atti.
Al di là dell’ormai noto selfie di giunta la sera del 14 febbraio, a 24 ore del voto sulla sfiducia, la Variante al Prg sembra quasi il quarto segreto di Fatima.
La delibera di presa d’atto è stata pubblicata sull’albo pretorio senza gli allegati (quindi come un libro del quale si legge l’indice e la copertina), alla presidente del consiglio Barrile che chiedeva lumi sugli allegati sono state trasmesse le “istruzioni per l’uso” e lo stesso ingegnere capo del Genio Civile Leonardo Santoro ha dovuto scrivere all’amministrazione per avere contezza degli atti.
La Variante riguarda il cosidetto salvacolline che ha per oggetto la riduzione o l’abbattimento degli indici di edificabilità su alcune aree mirando a ridurre il rischio sismico, idraulico e geologico nelle zone collinari. Per i proprietari delle aree interessate alla riduzione o all'abbattimento dell'indice di edificabilità, sarà prevista la facoltà di rinunciare, trasferire o modificare i volumi realizzabili. I volumi non andranno persi ma potranno essere utilizzati nelle zone ex Zir e/o ex Zis, con il ricorso all'istituto della perequazione, compensazione e/o incentivazione urbanistica.
La prima a scrivere al segretario generale Le Donne era stata la presidente Barrile che alla luce dell’opportunità evidenziata dal Dipartimento di non divulgare i contenuti tecnici dell’atto chiedeva indicazioni sulle modalità che il consiglio avrebbe dovuto adottare per esaminarlo e votarlo.
“Mi chiedo-aveva scritto- se sia stato opportuno rendere edotta la città attraverso i mass media di un esito trionfalmente raggiunto dall’amministrazione quando ancora il procedimento è in itinere e persino non ancora arrivato all’attenzione del Consiglio comunale”.
Un po’ come festeggiare il traguardo quando sei alla primo pit-stop.
Alla Barrile hanno risposto il segretario generale Le Donne ed il dirigente Bruno, trasmettendo la deliberazione ma con una serie di “avvertenze”.
La documentazione in allegato alla Variante parziale di tutela ambientale al Prg (Cd rom ed elaborati cartacei) sono infatti custoditi presso la cassaforte di Le Donne in quanto atto secretato.
“Ai sensi dell’art.24 della legge 241/90 come recepito dall’art.25 della L.R 10/91 che esclude il diritto di accesso agli atti di pianificazione e programmazione della pubblica amministrazione ed ai sensi della circolare della Regione Sicilia n°1/2015 del 19 maggio 2015 la conoscenza da parte di privati delle scelte di pianificazione operata dai redattori dello strumento urbanistico attraverso la pubblicazione sul sito potrebbe vanificare l’efficacia delle misure di salvaguardia i cui effetti vengono prodotti solo con la pubblicazione della delibera di adozione dell’atto di pianificazione”.
Il dirigente Giovanni Bruno inoltre invita l’Aula a seguire i criteri di riservatezza nelle fasi d’esame dell’atto sia in Commissione che in Consiglio, con la necessità di “stabilire che le sedute si svolgano a porte chiuse anche in considerazione delle procedure successive all’adozione degli atti in Consiglio”.
Secondo i dirigenti quindi la partecipazione attiva dei cittadini potrà essere garantita solo in un secondo momento, attraverso osservazioni e opposizioni successive all’approvazione della Variante.
Seguendo questo criterio il segretario generale Le Donne ha invitato i consiglieri a rispettare l’indicazione di accedere alla documentazione integrale senza divulgarne il contenuto, limitandosi a svolgere le sedute previste secondo quegli obblighi di riservatezza.
Una Variante al Prg blindata quindi, che potrà essere resa nota solo dopo l’approvazione e che sarà esaminata dai consiglieri solo nei limiti indicati dalle note e dopo l’accesso alla cassaforte di Le Donne.
Chi è rimasto all’oscuro degli allegati è anche l’ingegnere capo del Genio Civile Leonardo Santoro, che già lo scorso anno aveva disposto una serie di prescrizioni e che adesso si chiede se siano state rispettate o meno dall’amministrazione.
Anche all’ingegnere capo non sono stati trasmessi gli atti che adesso Santoro chiede ufficialmente, : “si richiede pertanto copia di tali atti, al fine di consentire a questo Ufficio la verifica del completo adempimento alle prescrizioni formulate con parere condizionato emesso ai sensi dell'art. 13 L. 64/74 con nota n. 49415 del 15 marzo 2016”.
Un anno fa il Genio Civile aveva rilasciato parere condizionato ad i seguenti adempimenti obbligatori e relative prescrizioni attuative:
1)notificare l’accertato e documentato stato di rischio di dissesto idrogeologico e suscettibilità a frane, agli Enti proprietari di infrastrutture strategiche (ANAS, GAS, Citta Metropolitana, Società FF.S., Società fornitrici di servizi, etc.) al fine di consentire loro l’attivazione dei necessari interventi di mitigazione del rischio a salvaguardia delle proprie infrastrutture e della pubblica e privata incolumità;
2)disporre, di concerto con gli Enti preposti un nuovo studio di microzonazione sismica che comprenda le ulteriori risultanze geologiche compendiate nello studio dell’ENEA
3)redigere obbligatoriamente nuova relazione geologica da estendere agli areali del territorio comunale, esterni agli 840 ettari oggetto della variante, nei quali sono stati previsti il trasferimento delle cubature, (ex aree ZIR e ZIS). Stante infatti che la scelta adottata da codesta Amministrazione relativa all’avvio, per il recupero ed utilizzo di tali cubature, di un processo amministrativo non contestuale alla presente procedura urbanistica, appare inficiare, in assenza della sopra prescritta relazione geologica integrativa, la validità del presente parere, stante l’impossibilità, ad oggi, di poter accertare, la conformità geologica dei terreni oggetto del trasferimento di cubatura. Nel merito pertanto della opzione urbanistica adottata da codesta Amministrazione volta all’utilizzazione di preesistenti cubature, peraltro in gran parte già oggi irrealizzabili per la presenza di vincoli sismici o idrogeologici, si ribadisce che, sia lo scrivente, come rimarcato con propria nota del 16.12.2015. che il Dirigente del Servizio 3 del D.R.A. come manifestato con nota n.62180 del 28.12.2015, non trovano condivisibile tale scelta ai fini di una efficace tutela ambientale del territorio comunale più volte stravolto da eventi sismici ed idrogeologici catastrofici. L’utilizzo di tali cubature ancor oggi disponibili su tutti gli areali collinari, urbani e suburbani, costituisce un mantenimento improprio di cubature non necessarie, né giustificabili sia dal punto di vista ambientale che di ulteriore carico urbanistico.
Rosaria Brancato
evidentemente c’è qualcosa da nascondere perchè se cosi non fosse: “aria lesta non c’è paura di trona”
evidentemente c’è qualcosa da nascondere perchè se cosi non fosse: “aria lesta non c’è paura di trona”
Il PI.CO. della Mi..ia.
Vero è che la normativa regionale e la successiva circolare di maggio 2015 prevede la SECRETAZIONE del Piano fino alla sua adozione, e che i cittadini potranno proporre osservazioni/opposizioni ad esso successivamente la sua pubblicazione, ma è anche vero che nella logica dei principi da sempre enunciati da questa Amministrazione, Partecipazione,Condivisione e Concertazione, con coerenza, le scelte di Piano (tecniche e politiche), andavano rese pubbliche anche contravvenendo alla norma. Ora solo gli “eletti/inquisiti” ne potranno conoscere in anticipo i contenuti onde evitare speculazioni tali da inficiarne le scelte!!!!!.
Il PI.CO. della Mi..ia.
Vero è che la normativa regionale e la successiva circolare di maggio 2015 prevede la SECRETAZIONE del Piano fino alla sua adozione, e che i cittadini potranno proporre osservazioni/opposizioni ad esso successivamente la sua pubblicazione, ma è anche vero che nella logica dei principi da sempre enunciati da questa Amministrazione, Partecipazione,Condivisione e Concertazione, con coerenza, le scelte di Piano (tecniche e politiche), andavano rese pubbliche anche contravvenendo alla norma. Ora solo gli “eletti/inquisiti” ne potranno conoscere in anticipo i contenuti onde evitare speculazioni tali da inficiarne le scelte!!!!!.
La segretezza è voluta dalla legge ed è molto sensata. Se si sapesse in anteprima dove si può e dove non si può più costruire si spianerebbe la strada a speculazioni e a tentativi di condizionamento del consiglio.
La segretezza è voluta dalla legge ed è molto sensata. Se si sapesse in anteprima dove si può e dove non si può più costruire si spianerebbe la strada a speculazioni e a tentativi di condizionamento del consiglio.
Ma i consiglieri da chi prendono i voti?
E i redattori del Piano?
ECC.Ecc.
Togliamo questa norma IPOCRITA
Ma i consiglieri da chi prendono i voti?
E i redattori del Piano?
ECC.Ecc.
Togliamo questa norma IPOCRITA
Ma i consiglieri da chi prendono i voti?
E i redattori del Piano?
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Togliamo questa norma IPOCRITA
Ma i consiglieri da chi prendono i voti?
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