Fortemente contestati l'inimicizia statunitense e l'embargo istituito ormai dai primi anni Sessanta nei confronti del Paese caraibico
REGGIO CALABRIA – Associazione nazionale d’amicizia Italia-Cuba, il 17 dicembre a Reggio Calabria la prima riunione del Comitato costitutivo provinciale: presidente, Pietro Baccellieri.
Assimilabili a quelle perseguite su scala nazionale le finalità: la difesa dei Valori e delle lotte che la Repubblica cubana incarna – così i promotori dell’associazione reggina, che esaltano i ritenuti buoni esiti della Rivoluzione castrista – dal 26 luglio 1953.
Il Paese caraibico, munitosi delle migliori intelligenze e di una Carta Costituzionale garante del rispetto dei diritti umani, s’è poi dotato di una biotecnologia di Stato e di un sistema sanitario che rappresenterebbero “un’ eccellenza mondiale” nel contrasto al Covid. Mentre però gli Usa fin dai primi anni Sessanta hanno promosso il Bloqueo, l’embargo nei confronti del Paese comunista, i cubani hanno risposto inviando brigate di medici in ogni angolo del mondo, come accaduto pure in Nord Italia con la Brigata Henry Reeve.
“Difendere Cuba oggi – affermano i promotori dell’iniziativa – significa difendere i diritti umani e la sovranità di un popolo, a fronte di “un modello militare basato su armi atomiche, portaerei spie e satelliti che ha schiavizzato la civiltà occidentale”. E questo l’associazione si prefigge di fare, innanzitutto opponendosi culturalmente e politicamente alla prosecuzione dell’embargo.