Il commissario Filippo Romano avvia la procedura per la gestione e dismissione degli immobili provinciali. Entro il 31 dicembre 2013, il dirigente competente alla gestione del patrimonio dovrà procedere alla razionalizzazione degli immobili adibiti ad uffici provinciali. Nell'elenco, anche l'hotel Riviera
Gli ultimi colpi di coda. Il 31 dicembre si avvicina. Sarà l’ultimo giorno di esistenza delle province siciliane, che verranno sostituite dalle tre città metropolitane e dai liberi consorzi dei Comuni. Ancora tre mesi di gestione, periodo in cui la Provincia di Messina prova a vendere i suoi immobili, affidandosi ad un intermediario privato.
Il commissario Filippo Romano ha emanato l’atto di indirizzo finalizzato alla preventiva classificazione dei beni immobili secondo il criterio della commerciabilità e la successiva redazione dei bandi di gara per la loro vendita e l’affidamento.
L’inventario è stato redatto nel 2012 e comprende anche l’hotel Riviera, la cui vendita è stata già tentata più volte, vanamente, dalla Provincia. Si tratta di beni immobili di proprietà provinciale che non siano necessari come sedi degli uffici o che non si prestino meglio, in virtù dello scarso valore economico o della difficile commerciabilità, all'affidamento a enti, organismi pubblici o associazioni per finalità di pubblico interesse.
Più nel dettaglio, entro il 30 settembre, il dirigente competente alla gestione del patrimonio provinciale procederà alla redazione-di tre elenchi nei quali saranno indicati tutti i beni immobili di proprietà provinciale:
a) elenco dei beni di ritenuta commerciabilità, cioè degli immobili che, a una prima valutazione sommaria, risultano di interesse commerciale ai fini della vendita sul libero mercato;
b) elenco dei beni immobili che non si ritiene possano essere commercializzati, per mancanza delle qualità che li rendano appetibili sul mercato oppure perché irreversibilmente funzionalizzati all'uso pubblico (quali le strutture sportive o museali) oppure ancora perché già oggetto di procedure di alienazione o affidamento in corso;
c) elenco dei beni immobili necessari quali sedi degli uffici e delle strutture provinciali.
A seguito della redazione dei tre elenchi sopra indicati, ove necessario, il dirigente proporrà apposita modifica o integrazione del Piano delle alienazioni dei beni immobili di proprietà provinciale.
Entro il 30 ottobre, il dirigente procederà alla redazione e alla pubblicazione di un bando di gara per l'affidamento a un soggetto privato o a un raggruppamento di soggetti privati – dotati delle necessarie capacità professionali e delle prescritte autorizzazioni per l'esercizio dell'attività di intermediazione immobiliare – del servizio di vendita sul mercato. Il bando dovrà prevedere che il soggetto aggiudicatario potrà prelevare la propria percentuale soltanto al momento dell'effettivo pagamento da parte degli acquirenti dei beni posti in vendita e che il soggetto aggiudicatario potrà decidere di suddividere o meno in lotti il patrimonio da porre in vendita, secondo le migliori possibilità di commercializzazione, previo assenso da parte del competente ufficio provinciale, nonché consentirà la possibilità, nel caso della constatata impossibilità di vendita decorso un congruo termine, di proporre all'Ente la locazione degli immobili o altro uso commerciale, ferma restando l'esclusiva competenza dell'Ente a ogni decisione in tal senso.
Entro il 30 novembre, il dirigente procederà al riordino degli impieghi e affidamenti di altri beni immobili secondo i seguenti criteri:
-i beni immobili possono essere dati in affidamento esclusivamente per finalità di pubblico interesse e senza alcuna spesa per la Provincia regionale, che dovrà essere espressamente tenuta indenne da tutti gli oneri fino alla ordinaria manutenzione;
-i beni immobili devono essere dati in affidamento solo ed esclusivamente mediante procedure di scelta dell'affidatario ad evidenza pubblica, anche nel caso in cui vi sia un soggetto che ne fa per primo esplicita richiesta;
– i beni attualmente dati in affidamento con criteri diversi da quelli sopra indicati dovranno essere, non appena possibile, recuperati alla diretta gestione provinciale per essere successivamente, e senza indugio, riaffidati secondo i predetti criteri;
-per i beni già oggetto di procedure di affidamento o alienazione in corso, si procederà al completamento delle procedure e alla cancellazione dall'elenco nel caso di alienazione ovvero alla reiscrizione con le nuove finalità nel caso di diverso affidamento.
Al termine di queste attività, il dirigente redigerà un nuovo elenco con aggiornata indicazione degli affidamenti e degli impieghi dei beni immobili compresi.
Entro il 31 dicembre, infine, il dirigente procederà alla razionalizzazione degli immobili adibiti ad uffici provinciali secondo i seguenti criteri:
– completamento della riallocazione dei locali liberi per riduzione degli organi di indirizzo politico attualmente in corso;
– redazione di un elenco dei locali eventualmente lasciati liberi dalla riallocazione nei plessi attualmente in uso quali uffici provinciali;
– valutazione della possibilità di concentrazione degli uffici su un numero inferiore di plessi con integrale liberazione di uno o più stabili e la successiva inclusione negli altri elenchi con conseguente riavvio delle connesse procedure;
– pubblicazione di un avviso riservato agli uffici pubblici della provincia per l'affidamento a canone zero dei locali eventualmente rimasti liberi nell'ambito dei plessi occupati da uffici provinciali, con integrale assunzione degli oneri di funzionamento, guardianìa e manutenzione da parte degli enti eventualmente affidatari.
Molti “secondi Palazzi di Giustizia” potrebbero essere fatti a costo minimo, molti sedi distaccate di questo o quel liceo o dipartimento universitario potrebbero trovare una “locazione” meno dispendiosa e più razionale.
Si lavora con il “condizionale”……
Rimane solo da chiedersi SE nel piano di dismissione degli IMMOBILI figurino anche i tanti exdipendenti della provincia “immobili” il cui unico compito era “agevolare economicamente” i bar e i negozi della zona di “lavoro” e far lievitare a dismisura le bollette telefoniche della exProvincia….
Speriamo che si venda e non si svenda!
L’exhotel Riviera,per la sua posizione,sarebbe potuto diventare un’ottima residenza studentesca,utilizzabile anche nei mesi estivi come ostello per la gioventù.Perchè Università o Comune non hanno pensato di acquistarlo o di farselo concedere in comodato d’uso?
L’hotel Riviera rappresenta l’assoluta vergogna della politica locale.
siii usiamolo per come ostello per la gioventù….residenza studentesca…mi sembra di ricordare queste proposte in qualche dibattito elettorale on-line..
e poi ci lamentiamo che il paese va a rotoli quando ancora c’è gente che crede a bianca neve e i sette nani…..OH povera Italia….
@ hanubi
Il paese va a rotoli per colpa non di chi crede, ma di chi promette e non mantiene. E non tutti siamo intelligenti e diffidenti!
No, questi IMMOBILI resteranno a carico di qualche altro ente per dar da mangiare a bar e negozi, intascare la paga a fine mese e telefonare liberamente e a gratis in ogni parte d’Italia.