In questi giorni le commissioni stanno procedendo a nominare i nuovi presidenti dopo le dimissioni a catena delle scorse settimane. Gli accorintiani incassano due presidenze. Novità dalla Corte di Appello sul caso della consigliera Donatella Sindoni.

Dopo le dimissioni a catena pre e post sfiducia dei consiglieri comunali che hanno lasciato vicepresidenze e commissioni consiliari, a Palazzo Zanca si torna verso la normalità. Nei giorni scorsi il consiglio aveva rimodulato le varie commissioni, adesso le singole commissioni stanno procedendo all’elezione dei nuovi presidenti, ridefinendo così i nuovi equilibri d’aula. Alla IV commissione Urbanistica è stato scelto l’accorintiano Maurizio Rella che prende il posto del collega Pietro Iannello, eletto vicepresidente del consiglio. Presidenza accorintiana anche alla V commissione Ambiente dove è stata eletta Cecilia Caccamo al posto della dimissionaria Rita La Paglia. La consigliera di Sicilia Futura va invece alla VI commissione, quella dedicata a servizi sociali e personale, che in questi anni era stata presieduta prima da Donatella Sindoni e negli ultimi mesi da Pippo De Leo. Manca all’appello la IX commissione Regolamenti che si riunisce venerdì e che quasi sicuramente procederà alla nomina del consigliere Pd Gaetano Gennaro, dopo l’addio della centrista Mariella Perrone.

Restano immutate le altre commissioni: la I è del Pd Claudio Cardile, la II della consigliera dei Progressisti Simona Contestabile, la III di Nora Scuderi di Felice per Messina, la VII di Carlo Cantali, sempre Felice per Messina, l’VIII del consigliere di SiAmo Messina Piero Adamo e la X del consigliere del gruppo misto Daniele Zuccarello.

Intanto oggi a Palazzo Zanca è stata recapitata l’ordinanza della Corte d’Appello che conferma che la sentenza sull’ineleggibilità di Donatella Sindoni non può essere esecutiva in attesa dell’appello, dando ragione di fatto alla battaglia portata avanti dalla consigliera in questi mesi. Un mese fa la Sindoni infatti aveva denunciato in Procura il segretario direttore generale Antonio Le Donne per abuso d’ufficio e adesso non si esclude che denuncerà anche i consiglieri che votarono a favore della sua decadenza.

F.St.- DLT