Aurora Tempini e le arti marziali. “Sport adatti anche alle donne”

Aurora Tempini e le arti marziali. “Sport adatti anche alle donne”

Piero Genovese

Aurora Tempini e le arti marziali. “Sport adatti anche alle donne”

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domenica 31 Marzo 2019 - 08:50

Aurora Tempini, figlia d’arte e giovane promessa delle arti marziali, ha iniziato questi sport grazie alle lezioni del padre. Dopo dieci anni di esperienza sui tatami e ring si soddisfatta dei risultati che ha raggiunto in questi anni e uno dei più importanti è quello di aver ottenuto la cintura nera 1° kyu. ma ho anche molta più responsabilità essendo la senpai (anziana) della palestra. E quando sarò maggiorenne potrò continuare ad avanzare di grado.

Già pluricampionessa Italiana della federazione WFKSU, WTKA, WMKF, MKL ed altre, due volte campionessa europea della WMKF e vicecampionessa mondiale della WTKA, adesso ha molte più responsabilità essendo la senpai (anziana) della palestra. “Vorrei – racconta – rivivere l’esperienza dei Mondiali per poter salire sul gradino più alto del podio”.

La giovane promessa peloritana si diverte tantissimo a tirare di Kick. “Mi piace molto – afferma – perché riesco a scaricare tutta la tensione della giornata e posso eseguire le tecniche che mio padre nel tempo mi ha insegnato, cercando di migliorarmi ogni giorno di più. I miei allenamenti settimanali si svolgono il lunedì, mercoledì e venerdì e sono sempre diversi: a volte facciamo Kick, altre volte facciamo Kenpo e difesa personale,sono sempre diversi in base agli impegni che abbiamo, quando abbiamo le gare ci alleniamo con più intensità per dare il meglio,quando invece abbiamo degli stage,o dei gemellaggi o dei passaggi di cintura, curiamo di più la parte tecnica”.

Quando le si chiede se questi sono sport puramente maschili risponde: “Penso che questo sport con i vari insegnamenti aiuti maggiormente quello che è definito a volte “il sesso debole” per ottenere più sicurezza in se stessi ed essere in grado di potersi difendere da soli vista l’epoca in cui viviamo”.

Da poco ha iniziato anche i seguire i ragazzi/e da bordo tatami e spiega che “durante gli allenamenti, ha provato a fare il coach dei suoi compagni,ma poi quando ti trovi a bordo tatami e il suo compagno deve affrontare un avversario che non sa come si muove, cerco di dare il suo meglio, immedesimandosi nel combattimento,come se al posto loro ci fosse lei, vivendo le stesse ansie e paure”. “Cerco di dare il meglio – spiega – ma so bene che ho ancora tanto da imparare. Ma devo essere sincera che questo ruolo mi piace davvero tanto e credo che in futuro questo sarà il mio ruolo primario, perché amo quello che faccio e amo trasmettere la mia stessa passione”.

Il suo sogno nel cassetto è in primis realizzarsi nel mondo lavorativo. Le piacerebbe continuare a seguire gli studi nell’ambito socio-psico-pedagogico per stare a contatto soprattutto con i bambini e poi, oltre a questo, vorrebbe continuare a seguire le orme di suo padre e di suo nonno,magari aprendo una grande palestra e continuando a praticare le arti marziali.

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