"Nessuna notizia sui progetti e sulle nostre proposte" scrive Currò, coordinatore del tavolo tecnico
Il tavolo permanente delle associazioni familiari di ragazzi autistici accoglie con estrema positività il preannunciato avvio del progetto di Ricerca che ci vede cointeressati assieme al CNR, con l’auspicio che possa apportare dei veri benefici per i nostri figli. “Nel contempo- scrive Pino Currò– non possiamo non registrare la continua tendenza al rinvio di incontri già iniziati e mai portati a termine col Tavolo Tecnico, nonostante le continue, incessanti richieste in tal senso. Non riusciamo a capire come delle proposte definite Conquiste di Civiltà non riescano a trovare il giusto credito presso questa Amministrazione”.
Che fine hanno fatto 2 progetti?
Currò fa riferimento a due Progetti lanciati e formalmente accolti nel Convegno del 25 Ottobre scorso, assieme alle altre Autorità presenti e che non comportano costi. Il primo, con l’ Universita per l’inclusione per i soggetti disabili, vede in prima linea le Scuole superiori e della Banca del Sostegno solidale, chiama in causa direttamente l’ass Calafiore.
Il caso della Città del ragazzo
“Registriamo inoltre un atteggiamento contraddittorio nelle enunciazioni espresse circa l’utilizzo della Città del ragazzo. Da una parte ci è stata data assicurazione sia nel citato convegno che nell’incontro successivo, rimasto in sospeso, che sarebbe stato utilizzato esclusivamente per dare spazio alle disabilita’, in seguito apprendiamo dalla stampa che vi potrebbe avere allocazione il Palazzo di giustizia. Riteniamo che :- non sia un modo serio di condurre il rapporto con le associazioni e le famiglie che rappresentano.
Il disinteresse
Currò rileva come nonostante le sollecitazioni l’assessore Calafiore non ha mai risposto in merito ad incontro. Le associazioni lamentano quindi un disinteresse del sindaco e dell’assessore verso le tematiche legate all’Autismo, né vi una continuità e quindi una capacità ad approfondire le stesse. Anche il rapporto con gli altri Enti preposti si dimostra difficile.
“Non esiste il lavoro di squadra. Il Sindaco dovrebbe provvedere anche a coordinare le varie iniziative. Noi, stante così le cose, pensiamo di rivolgerci ad altre Istituzioni per far valere i nostri diritti “