Attraverso un comunicato stampa, l’assessore di palazzo Zanca fonisce la sua versione dei fatti sulla perdita di finanziamenti importanti e presenta gli Stati Generali come l'occasione per dar vita a quella rivoluzione dei servizi sociali ad oggi rimasta sulla carta
Il settore dei servizi sociali continua a perdere risorse importanti , l’assessore Nino Mantineo è ormai da settimane bersaglio di numerose critriche; secondo voci insistenti non godrebbe più neanche della piena fiducia del sindaco Renato Accorinti e dopo l’estate potrebbe uscire dalla giunta di Palazzo Zanca . Ma il diretto interessato non ci sta a fare la parte del pugile all’angolo, ad un passo dall’andare al tappeto ed uscire di scena con un KO.
Mantineo si difende e difende il suo operato, gudicato disatroso da sindacati, consiglieri comunali ed ex esperti di Palazzo Zanca: «sono sempre più disposto a ricevere critiche, soprattutto di carattere politico, anche a fare autocritica, ma sento anche la necessità di non rendermi complice o causa della profonda sfiducia nelle cittadine e cittadini», scrive in un comunicato.
L’assessore ai servizi sociali traccia un bilancio dell’attività svolta in questi due anni, scrollandosi di dosso ogni responsabilità personale sulla perdita di somme che sarebbero state fondamentali per il Comune di Messina. Presenta, inoltre, gli Stati Generali come l'occasione per dar vita a quella rivoluzione dei servizi sociali ad oggi rimasta sulla carta.
Di seguito il documento dell’assessore Mantineo:
«Sul bando regionale relativo al finanziamento nei costi di gestione degli asili comunali . La Giunta comunale approvava nella riunione del 20 marzo scorso, una proposta di delibera, predisposta dal Dipartimento, con la quale si chiedeva di accedere al contributo di euro 8.800, quale costo di gestione sostenuto dalle famiglie per i servizi resi. Il contributo era quantificato in tale misura, per la ragione che il bando e i documenti ad esso allegato, chiedevano le somme effettivamente riscosse dal Comune nell’anno. Nel nostro, a fronte del servizio che, lo ribadiamo, è dell’importo di un milione e 100 mila euro il Comune ha incassato la somma di 8.800 euro. Il fatto che la domanda di contributo sia stata recapitata dieci giorni dopo al destinatario Assessorato alla famiglia, in data 30 marzo, come risulta dal decreto che ha escluso il Comune di Messina dal finanziamento, è oggetto di indagine interna, avviata da parte del Sindaco e del Segretario Generale. Fatto grave in sé. Non giova, però, sostenere che si sono persi 80 mila euro, semmai, più correttamente 8.800 euro. A perderli e a determinarne la perdita non è l’assessore Mantineo che ha votato la delibera e che ne aveva sollecitato la presentazione all’esame della Giunta.
1. Sui fondi Pac, I riparto.
Il primo dato significativo che non mi pare sia stato messo nella dovuta evidenza, certo per limiti miei, è che i Fondi PAC, relativi al Piano di azione e coesione, finanziati dal Ministero degli Interni, hanno visto il Comune di Messina e tutto il Distretto D 26, di cui Messina è capofila, ottenere in data 7 luglio 2014, il decreto di finanziamento per le azioni Servizi agli anziani e servizi all’infanzia. E’ motivo di orgoglio che il nostro Distretto abbia ottenuto il finanziamento pari a 7 milioni e 800 mila per le due azioni, ben prima di tanti altri Distretti siciliani; ben prima di Palermo, Catania. E’ bene rettificare che le azioni, a oggi, non sono state avviate in ragione del fatto che il Ministero assegna solo il 5% dell’importo finanziato, e che le azioni vanno, quindi, avviate con la capacità di anticipare le spese i Comuni del Distretto, in testa Messina, destinataria del 75% di tutto il progetto e delle conseguenti spese. E’ da Luglio 2014 che ci siamo attivati con l’Amministrazione del Ministero degli Interni, con la Regione, con l’Anci sicilia per ottenere un’anticipazione maggiore del finanziamento sì da avviare le azioni. La nostra, protesta, mia e dei sindaci del Distretto D26, unita a quella degli altri Distretti della Sicilia, hanno prodotto modifiche nelle modalità di finanziamento e di anticipazione. Si è da solo un mese previsto che l’anticipazione sia portata al 10%, da parte del Ministero, cui si andrebbe ad aggiungere un 5% da parte della Regione e un 2% relativo ai costi derivanti dalla gestione ammnistrativa e contabile di tutte le azioni. Non credo sia una disfatta, quella cui stiamo assistendo. Semmai, solo l’azione di protesta, avanzata con l’Anci Sicilia e con lo stesso Assessorato Regionale, renderà concreto l’utilizzo delle risorse Pac, che altrimenti sarebbe stato difficile se non impossibile per le condizioni economico-finanziarie dei Comuni. Ed, infatti, la nostra è la condizione comune tutti i Distretti della Sicilia, tant’è che insieme all’Anci stiamo difendendo le nostre ragioni. Non una disfatta, ma semmai una partita da giocare insieme. Anche con quel sindacato che lamenta, ma cosa?. Il fatto che il Ministero degli Interni stabilisca di assegnare ai Comuni lo sforzo di anticipare milioni di euro per riaverli, dopo che vegano spesi, in sede di rendiconto?
2. Abbiamo sostenuto all’Assessorato Regionale le ragioni per le quali il Comune di Messina e tutto il Distretto D26 hanno diritto ad utilizzare tutte le risorse del finanziamento dei vecchi Piani di zona, compresi il milione e 800 mila euro, che in forza del Decreto dell’Assessorato al bilancio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione del 6 febbraio 2015 erano incamerati. Soldi, anche questi, impegnati, a seguito di gare svolte con le imprese individuate come aggiudicatarie. Lo stesso Assessorato ha compreso trattarsi di un provvedimento ingiustificato e esso stesso propone la revoca.
Come potete comprendere servono, almeno a me pare, tali chiarimenti, per dare forza alla scelta, lo abbiamo sempre sostenuto, che solo con le risorse comunitarie e quelle nazionali, riusciamo a rendere i servizi migliori per la nostra comunità.
Anche per questo servono gli Stati generali programmati per il prossimo 28 e 29 maggio. Per comprendere come si lavori per migliorare anche l’organizzazione del Dipartimento, come da me richiesto e sollecitato, che comporta delle scelte immediate.
In questi due anni ormai, ho scelto di non interrompere mai i servizi; di avviare tutte le procedure per utilizzare le risorse, ben 16 milioni, non spesi fino al nostro insediamento, dei vecchi Piani di zona; presentato il nuovo Piano di zona 2015-17; ottenuto il finanziamento dei fondi Pac. Avviato, da quest’anno 18 azioni, finanziate con i fondi comunali e con i fondi del Piano di zona. Presenteremo lunedì la nuova proposta relativa al secondo riparto 2015-2017. E, in tutto questo, concorso ad affrontare da un anno e più il grande flusso migratorio nella nostra città. Non credo si possa tutto ciò ridurre alla valutazione di un disastro. Molto altro c’è da fare. Riorganizzare il Dipartimento, introdurre nuovi servizi in risposta alle nuove esigenze; verificare e valutare i servizi resi e programmare di nuovi.
Gli Stati Generali vogliono ssere solo questo: l’occasione in cui tutti i soggetti sociali ed istituzionali si sentano corresponsabili, con proposte, suggerimenti, analisi a migliorare la qualità dei cittadini e delel cittadine della nostra città.
Non sarà un’occasione di bilancio, per quello ci sarà altro tempo, ma neppure una fustigazione generale , unita a rassegnazione. Tutti ci renda protagonisti, tranne quelli che con la scusa di essere rassegnati non vogliono concorrere a migliorare la nostra città, che amiamo e a cui vogliamo continuare a dare un servizio disinteressato».
Bravissimo !!!!
Bravissimo !!!!
8.800,00 euro l’anno? Vuol dire che non paga quasi nessuno; la casa, in determinate situazioni, gliela paghiamo noi, l’asilo pure, determinate tipologie di assistenza sono sempre gratis…. Così è bello mettere al mondo figli e ,più in generale, vivere a carico della comunità, non si responsabilizzerano mai. Inoltre, per iscrivere un bambino in un asilo nido Comunale(età 0 – 3 anni )uno dei due genitori molto probabilmente,per una questione di accesso al servizio basata sul reddito, non lavorerà, dunque, non potrebbe seguirselo a casa ? Essere solidali è un conto, vivere da parassiti è un’altra cosa. C’è chi mette al mondo un figlio o non ne mette proprio per problemi economici. Non è giusto nei confronti di queste persone.
8.800,00 euro l’anno? Vuol dire che non paga quasi nessuno; la casa, in determinate situazioni, gliela paghiamo noi, l’asilo pure, determinate tipologie di assistenza sono sempre gratis…. Così è bello mettere al mondo figli e ,più in generale, vivere a carico della comunità, non si responsabilizzerano mai. Inoltre, per iscrivere un bambino in un asilo nido Comunale(età 0 – 3 anni )uno dei due genitori molto probabilmente,per una questione di accesso al servizio basata sul reddito, non lavorerà, dunque, non potrebbe seguirselo a casa ? Essere solidali è un conto, vivere da parassiti è un’altra cosa. C’è chi mette al mondo un figlio o non ne mette proprio per problemi economici. Non è giusto nei confronti di queste persone.