Autonomia differenziata, il Consiglio comunale prende posizione: 18 sì contro la legge

Autonomia differenziata, il Consiglio comunale prende posizione: 18 sì contro la legge

Giuseppe Fontana

Autonomia differenziata, il Consiglio comunale prende posizione: 18 sì contro la legge

lunedì 01 Luglio 2024 - 17:48

Passa l'atto di indirizzo voluto dal Pd con cui si esprime la posizione di Messina nei confronti della contestata legge voluta dal governo

MESSINA – Il Consiglio comunale ha votato favorevolmente un atto di indirizzo con cui ha preso posizione in maniera ufficiale contro l‘autonomia differenziata, diventata legge a fine giugno. Su 28 presenti, a votare sì alla delibera proposta dal Pd sono stati in 18. I no, invece, sono stati 6. Si tratta di Villari, Restuccia, Centofanti, D’Arrigo e Rotondo, tutti dal gruppo Lega/Prima L’Italia, e Carbone, unico presente di Fratelli d’Italia in aula (assenti per motivi personali sia Currò sia Gioveni). Sono stati 4, invece, gli astenuti: Cantello, oggi presidente al posto di Pergolizzi, e i tre del gruppo misto Buonocuore, Di Ciuccio e Oteri. Il voto favorevole è stato espressione del Pd, dei gruppi legati a Basile e De Luca e di Ora Sicilia.

Basile: “Non tiene conto delle esigenze del territorio”

Ad aprire i lavori è stato il sindaco Federico Basile, accompagnato in aula dall’assessore Pietro Currò. Il primo cittadino ha voluto esprimere la posizione dell’amministrazione su un tema che “non rientra in quelle riforme che hanno tenuto in considerazione le esigenze dei territori, ma soprattutto di quei territori del Meridione che non hanno bisogno di una legge che determini le modalità di attuazione del decentramento ma di un rispetto istituzionale diverso”. Basile si è concentrato sulla “coperta corta che si sposta ma sempre corta è”, senza concentrarsi su un aspetto o su un altro, ma lasciando spazio al dibattito in Consiglio. Prima, però, ha sottolineato “la necessità che le riforme siano condivise con il territorio. Il governatore della Sicilia a differenza di quello della Calabria ha applaudito alla riforma”. E ancora: “Se serve un’autonomia deve essere un’autonomia vera”. Infine: “La prospettiva che la riforma azzeri quel principio di democrazia che dovrebbe esserci è tangibile”.

Russo: “Messina deve esprimersi”

Poi Alessandro Russo, che ha illustrato la delibera da primo firmatario: “Quest’aula si è espressa già nell’aprile del 2023 sugli effetti dell’autonomia differenziata e ha espresso parere favorevole a un’altra delibera presentata dal Pd sui potenziali rischi di questa legge. Quella votazione, ampiamente maggioritaria in quest’aula, ha oggi una fase 2 perché come saprete il 28 giugno quel disegno di legge è diventata la legge 86 del 2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Introduce l’autonomia differenziata regionale. Richiamo quanto detto dal sindaco: c’è un problema di coperta. Questa nuova legge non fa altro che, per dirla in maniera semplice, introdurre per le regioni che vorranno chiederlo ulteriori forme di autonomia per poter decidere in 23 deleghe che vanno dalla sanità, all’istruzione, al commercio con l’estero, e così via. Le Regioni possono legiferare e disporre di risorse in maniera autonoma anche rispetto al governo centrale. Cosa succederebbe se le Regioni legiferassero autonomamente rispetto alle scuole? Ma anche su cosa investire, su quali strumenti per le scuole, o ancora peggio se ognuno potesse decidere chi può insegnare nelle scuole, dalla materna alle superiori”.

Lunghissimo e dettagliato il suo intervento, durato oltre 20 minuti, in cui ha parlato degli strumenti di perequazione, delle Regioni povere penalizzate rispetto a quelle ricche, e facendo riferimento anche alle parole di Occhiuto, il presidente della Regione Calabria, di Forza Italia, che ha criticato la riforma. Russo ha poi concluso: “Il Consiglio comunale della tredicesima città d’Italia deve assolutamente opporsi con forma a un disegno che vede depauperato questo territorio, compromettere i servizi essenziali e il nostro stesso futuro. L’ordine del giorno prevede di esprimere posizione di disapprovazione rispetto alla legge 86 del 2024”, ma anche “preoccupazione” per la legge stessa. E la delibera prevede anche di “impegnare l’amministrazione” a esprimere la mozione come espressione politica della comunità messinese.

Centofanti in difesa del governo

A dare manforte a Russo sono stati prima Salvatore Papa di Sud chiama Nord, poi la collega del Pd Antonella Russo e Raimondo Mortelliti di Con De Luca per Basile. Chiara la posizione dei gruppi legati al sindaco, che già nel dibattito hanno espresso la propria contrarietà all’autonomia differenziata (e poco dopo anche il capogruppo Francesco Cipolla di Basile sindaco è intervenuto in tal senso). A parlare è stata anche Cettina Buonocuore che ha sottolineato che “non credo che il governo possa pensare di abbandonare una parte dell’Italia”.

Diversa la posizione di Amalia Centofanti, che si è fatta portavoce dei gruppi di Lega e Prima l’Italia, con un intervento di alcuni minuti in cui ha difeso il governo nazionale e la scelta di rendere legge l’autonomia differenziata. Centofanti ha risposto a chi ha parlato di legge “che spacca il paese”, spiegando che “verrà data priorità alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti necessariamente su tutto il territorio nazionale. E sarà data garanzia che questi diritti vengano assicurati a tutti i cittadini, ovunque. In base allo schema di attuazione a chi non chiederà l’autonomia non verrà sottratto un euro. Ho sentito altri attacchi in base ai quali si dice che non si possa realizzare l’autonomia senza la preventiva determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni”.

Poi Centofanti ha proseguito ribadendo le varie garanzie date dal governo e alcune “precisazioni” con cui ha esternato “la volontà di chiedere ai colleghi, al di là delle idee solo politiche, di non creare allarmismo né difficoltà, ma di lavorare affinché le Regioni che decideranno di concludere tali accordi possano lavorare nel migliore dei modi e nell’interesse dei cittadini”.

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5 commenti

  1. Bravi forza contro lo spacca Italia, velo molto pietoso per chi ha votato no, sicuramente gente non del sud o che ignora il problema.

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  2. Quanto è costata questa seduta di consiglio comunale per dire no a una legge? Ancora che il potere legislativo fosse in mano ai consigli comunali non lo avevo sentito

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  3. Ma la finite con queste carnevalate?
    Il Consiglio non ha nessuna voce in capitolo, non conta nulla, la competenza è del parlamento.
    Restituite i gettoni e le mascherine di carnevale.

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  4. Giusto è democratico che il consiglio comunale esprima la posizione a riguardo, visti i tempi che corrono non so fino a quando si potrà ancora fare e che qualcuno vorrebbe zittire.

    Il consiglio fa bene a discutere e dare un indirizzo favorevole o contro.

    Il costo della seduta?
    Che dire?

    Le sedute le devono fare altrimenti che ci stanno a fare?
    Mah!!

    Ricordiamoci, sempre, che coattamente ci stanno imponendo il Ponte.

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  5. PD e COMPANY ( De luca ) RIDICOLI

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