Quel filo sottile che unisce la Catalogna alla Sicilia

Quel filo sottile che unisce la Catalogna alla Sicilia

Quel filo sottile che unisce la Catalogna alla Sicilia

Tag:

martedì 17 Ottobre 2017 - 07:08

I temi dell'autonomismo e dell'indipendentismo hanno caratterizzato gran parte della storia della nostra isola.

I fatti catalani hanno risvegliato la diatriba sull’autodeterminazione dei popoli, questione che richiede la massima attenzione. La Catalogna ha sempre ripudiato il monopolio castigliano della cultura spagnola, ma non era mai arrivata a un gesto così radicale qual è l’odierna dichiarazione d’indipendenza che addirittura nega l’ispanicità dei Catalani. Dal Re, dal Governo e da tutta l’Europa sono venute accuse, critiche e invettive tutte inerenti la legalità: “la separazione è illegale” dicono tutti, ma nessuno si chiede se sia etica, se sia giusta, nessuno dimostra se la Catalogna sia o no una nazione. “Nazione” non va confusa con “Stato” e indica un popolo con caratteri propri; la Catalogna lo è? La faccenda tocca noi Siciliani nel profondo, poiché siamo un popolo antico e peculiare e abbiamo perseguito lo stesso scopo; ma ci sono differenze. La lotta in Sicilia iniziò nell’Ottocento, quando i Siciliani si ritrovarono sudditi bistrattati di un primo regno italico partenopeo, poi fu sedata dal regno unitario di casa Savoia e riesplose all’indomani dello sbarco degli Alleati con l’uso di mezzi disparati, dalla politica alla guerriglia; il nostro Statuto è stato conquistato attraverso queste battaglie. Prima d’allora c’erano stati tre millenni di storia sovrana che provano il carattere nazionale della Sicilia insieme all’insularità: ci scoprimmo nazione nella lontana epoca dei Tiranni quando lottavamo contro la feroce Cartagine (tanto che poi Roma annesse l’isola come territorio non-italico), ritrovammo il nostro sentimento nel Medioevo quando fummo un regno sotto casa Altavilla (che ci rese addirittura centro di un piccolo impero) e lo confermammo nella guerra del Vespro, per poi mantenere saldo l’ideale fino a quando fu deluso e dimenticato. Oggi infatti la causa è debole e poco seguita dal popolo siciliano, diversamente che dai Catalani, i quali hanno in comune con noi la fierezza autonomista ma non il carattere di nazionalità. La “Spagna vera” (senza costa atlantica e terre basche) infatti nacque come antico agglomerato di tribù mediterranee ed è l’unione di province molto eterogenee, ma senza anche una sola di queste essa non esisterebbe come non esisterebbe l’Italia senza una sua regione peninsulare; nondimeno la Catalogna reclama l’indipendenza che aveva nel Medioevo in cui comunque tutta la Spagna era divisa in piccoli stati e la desidera forse in quanto regione più ricca, con presunzione pari a quella padana. Nel mondo ci sono molti popoli che invocano l’indipendenza, ma solo alcuni davvero sono nazioni e hanno diritto a uno stato; se nessuno vuole smentire valevolmente la pretesa della Catalogna è forse perché bisognerebbe dimostrarne la non-nazionalità e ciò spingerebbe chi invece la possiede ad avvalersene.

Daniele Ferrara

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007