La squadra di governo dell’Ateneo difende Tomasello. Ma da chi è composta?

La squadra di governo dell’Ateneo difende Tomasello. Ma da chi è composta?

Danila La Torre

La squadra di governo dell’Ateneo difende Tomasello. Ma da chi è composta?

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venerdì 01 Marzo 2013 - 18:01

Se lo chiede il Comitato.no proroga.rettori, che insiste sulla necessità delle dimissioni del rettore. Dello stesso avviso anche il Movimento cinque stelle e Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea. Una lettera senza firme, però, prende le parti del Magnifico

Dopo gli attacchi, la difesa. Sul caso Tomasello, condannato in primo grado a tre anni e sei mesi per presunte pressioni in un Concorso a Veterinaria, i riflettori restano accesi. Non solo quelli dei media locali e nazionali ma anche quelli della comunità accademica, che continua a discutere al suo interno sull’opportunità per il rettore Francesco Tomasello di continuare a stare a capo dell’Ateneo Peloritano nonostante la sentenza che pende sulla sua testa. E così nei pc degli uffici e dei dipartimenti dell’Università e negli indirizzi e-mail dei singoli componenti del mondo accademico è un continuo circolare di lettere destinate al personale interno, ma che inevitabilmente hanno eco anche all’esterno.

Ha fatto parecchio discutere la comunità accademica la recente lettera invita dalla «Squadra di Governo» dell’Ateneo, in cui non ci sono nomi ma c’è una difesa senza se e senza ma del Magnifico.

«Riteniamo doveroso – si legge testualmente – prendere posizione, rispetto alle ultime, ingenerose considerazioni affidate alla stampa per rivendicare, con la forza di documenti inoppugnabili, la qualità e l’importanza dei risultati conseguiti grazie all’impegno profuso dal Rettore, dalla sua squadra di governo, dai tanti colleghi e dal personale tecnico-amministrativo che hanno dato il loro fattivo contributo».

Secondo gli autori “ignoti” del documento, «al Rettore deve riconoscersi una concezione moderna e collegiale del governo dell’Ateneo, caratterizzata da un confronto e da un dialogo continuo ed aperto non solo con i Suoi Prorettori e Delegati ma anche all’interno degli organi istituzionali, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione in primo luogo, ed in seno alla comunità accademica tutta. Ciò ha rappresentato, in questi anni, una svolta di rinnovamento che ha prodotto molteplici e tangibili risultati».

La squadra di Governo, che non ha volti né nomi ed assomiglia quasi ad un’entità astratta, ha invece una visione concreta sul presente e sul futuro immediato dell’Università: Oggi – scrivono – in una fase delicatissima nella quale dovranno essere assunte decisioni cruciali per l’Ateneo, non ultime quelle che si riferiscono alla definitiva transizione ad un nuovo ordinamento, riteniamo sia necessario da parte di tutti chiedere al Rettore di restare al suo posto per senso di responsabilità verso l’Ateneo».

L’anonima formazione accademica prende, in ultimo, anche un impegno preciso, per avvalorare la bontà della propria tesi: «da parte nostra – conclude nella lettera – per l’onestà intellettuale propria di chi fa della ricerca della verità la sua specifica missione scientifica e pedagogica verso i giovani, ci faremo carico di riassumere con dati e cifre, in una prossima presentazione rivolta a tutte le componenti dell’Università, i risultati conseguiti e gli obiettivi raggiunti».

Senza neanche attendere la “prova documentale” annunciata dalla squadra di Governo dell’Ateneo , il Comitato no.proroga . rettori , in un’altra lettera inviata alla comunità accademica, si dissocia completamente e scrive: «dal nostro punto di vista, molto avremmo da ridire in merito alla qualità e lungimiranza di una gestione che, prorogata per affrontare efficientemente la transizione prevista dalla legge Gelmini, ha invece provocato un blocco amministrativo e contabile dell’Università che perdura dalla fine dello scorso Settembre, la paralisi dei Dipartimenti − in relazione ai quali ad oggi non è dato sapere se siano stati o meno approvati i Regolamenti − la confusione nella gestione del personale tecnico-amministrativo e perfino della logistica dei Dipartimenti, la nomina tardiva del Direttore Generale ed in ultimo la “requisizione” delle economie di gestione dei vecchi Dipartimenti, con la conseguente drammatica decurtazione dei fondi per i nuovi».

Il Comitato vorrebbe anche sapere chi si “nasconde” dietro la generica dicitura “squadra di Governo”, invitando i firmatari a venire allo scoperto e domandandosi se «i candidati a Rettore che hanno condiviso o condividono in atto responsabilità di governo (ad esempio Navarra, prorettore ndr ) , hanno firmato o comunque condividono la lettera della squadra».

Anche per quanto riguarda la scelta che il rettore dovrebbe fare, la distanza tra la Squadra di governo e il comitato no proroga è siderale e le conclusioni diametralmente opposte : «Considerato l grave discredito che gli ultimi eventi hanno gettato sull’Università di Messina, preso atto della imperativa necessità di garantire una gestione legittima e trasparente dell’Ateneo ed al fine di evitare alla comunità accademica l’umiliazione di un atto disciplinare esitato dal Ministero nei confronti di colui che la rappresenta – conclude il comitato – riteniamo indispensabile che il Professore Tomasello rassegni in maniera immediata le proprie dimissioni».

Chiede le dimissioni del rettore anche il Movimento Cinque Stelle. «È chiaro – scrivono in un lungo comunicato -che le responsabilità del rettore devono essere dimostrate in sede di giudizio definitivo ma dopo cinque anni di intenso dibattimento è stato accolto pienamente l'impianto accusatorio, disponendo per il Prof. Tomasello 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. La nuova normativa di legge anticorruzione, seppure annacquata da Monti, prevede all'art. 35 bis che coloro che si macchiano di reati che ricadono nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale (la concussione fa parte di questi) anche in caso di sentenza non passata in giudicato, e dunque proprio nel caso Tomasello, siano incompatibili con tutta una serie di attività della pubblica amministrazione. Tenuto conto di ciò che la legge prevede e che scatta anche con la sentenza di I grado, il garantismo lascia il tempo che trova e le dimissioni sarebbero un atto dovuto».

Gli attivisti del Movimento cinque stelle, molti dei quali sono precari della ricerca e studenti dell’Ateneo peloritano, nel loro documento invitano, infine, a firmare la petizione per prendere le distanze dalla lettera del rettore a questo indirizzo: http://firmiamo.it/presa-di-distanza-dalla-lettera-del-rettore-unime, che ha raggiunto quota 216 firme.

Intanto, da Bruxelles, anche Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea, lancia l’allarme sulla gestione della scuola e dell’Università oggi in Italia e sulla sentenza in primo grado contro Tomasello dichiara: «Mi chiedo se sia normale che il Rettore di una Università, indagato e condannato, non abbia nemmeno il buon senso di dimettersi. Mi auguro – conclude l’europarlamentare – che venga immediatamente rimosso dall’incarico, sarebbe il minimo». (Danila La Torre)

15 commenti

  1. il solito vecchio adagio siciliano del comandare…
    vergognoso

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  2. Sia pure in primo grado, è stato condannato per avere prelevato le caramelle da un bancone del supermercato o per avere commesso atti disonesti nell’esercizio delle sue funzioni?
    Se fosse veramente per quest’ultima ipotesi una persona normale, pur anche rettore dell’università, si sarebbe dimessa, ma lui è il grandissimo ed insostituibile Tomasello, senza rossore nè vergogna, come tutti quelli che in atto lo sostengono.
    Vergogna assoluta.

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  3. …….e magari questa fantomatica lettera è opera dello stesso tomasello ! Ma dai, chi può dar credito a queste “bufale”, sapendo con chi abbiamo a che fare ??!!

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  4. non c’è bisogno che venga grillo a dire che hanno xx xxxxxx xxxx xx xxxx, i cittadini sono stanchi,vessati, umiliati, e non c’è bisogno di un simbolo per dire xxxxxxxxxx!

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  5. ART.21 COSTITUZIONE. CHE TRISTEZZA, una Università in mano alla fuligginosa gerontocrazia accademica, con un movimento degli studenti, INESISTENTE e BUROCRATICO, gli altri studenti sono silenziosi e smarriti, eroici a sopportare la totale mancanza di didattica, tranne rarissime eccezioni in alcuni dipartimenti, a dimostrazione che una rondine non fa primavera. La redazione di TempoStretto provi a confondersi con gli studenti, in una qualsiasi sede di esame, e narrare il loro stato d’animo, prof conosciuti al momento dell’esame, studenti conosciuti ai prof solo in sede di esame. I prof della nostra Università dimostrano di sconoscere il motto di quella più antica del mondo, Bologna, ALMA MATER STUDIORUM, di facile intuizione, MADRE NUTRICE DEGLI STUDI, a Messina è una MATRIGNA per i nostri giovani. La GELMINI, per conto del POPOLO DELLA LIBERTA’, fece una riforma universitaria, che guarda solo ai prof, gli studenti furono l’ultimo dei suoi pensieri. Non propose l’unica vera riforma, l’INCOMPATIBILITA’ TOTALE del mestiere di MAESTRO, utilizzo volutamente, questa bellissima parola, nel suo significato di GUIDA, abrogando il tempo parziale e la possibilità della libera professione. Conobbi un pioniere dei trapianti, l’egiziano Magdi Yacoub, OGGI non esercita ed è professore di chirurgia cardiotoracica all’Imperial College di Londra, ha assunto il ruolo di MAESTRO, si occupa di chirurgia, cura la ricerca di altissimo livello internazionale e contribuisce inoltre ad arricchire il bagaglio di conoscenze biomediche dell’Egitto, che vengono poi trasmesse a centri di ricerca in tutto il mondo. IERI, quando era impegnato a salvare vite umane, rifiutava la cattedra, con una motivazione forte, un professore deve essere un tutt’uno con i suoi studenti, io per adesso so fare e voglio fare SOLO il chirurgo. Tra le macerie dell’Italia, c’è pure l’Università, dovremo ricostruire anche quella.

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  6. ECCO CHI SONO xx xxxxx xx xxxxx. nON ACCETTANO DI DIMETTERSI NEMMENO ALCUNI MESI PRIMA DELLA SCADENZA NATURALE.

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  7. ART.21 COSTITUZIONE. Completo l’articolo di Danila LA TORRE, facendo i nomi di chi governa l’Università di Messina. I due link seguenti sono relativi alla composizione del SENATO ACCADEMICO, organismo eletto da tutte le componenti esistenti nell’Università
    http://img687.imageshack.us/img687/1298/universit2.png
    http://img18.imageshack.us/img18/5196/universit3.png
    il prossimo link è la composizione dell’organo di governo, il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
    http://img521.imageshack.us/img521/7127/universit1.png
    mentre gli ultimi due link sono relativi ai DELEGATI RETTORIALI, di stretta nomina di Francesco TOMASELLO
    http://img28.imageshack.us/img28/2141/universit4.png
    http://img401.imageshack.us/img401/5374/universit5.png
    Adesso conosciamo i nomi e possiamo meglio comprendere le cose della nostra Università

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  8. puzza di bruciato 2 Marzo 2013 10:48

    Duri a morire!!! Una volta si chiamavano: “addicca piatti”..

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  9. Salve.
    Siccome a Messina tutti sanno come funzionano le cose in quel palazzo di fronte ai Quattro Cavalli, non stiamo a discutere del sesso degli angeli. Perché non si costruisce una bella +++++da m 250 x 250 h 25 (magari una o più di una per facoltà) e la si cala tramite elicottero sopra i palazzi dell’università. Tanto per far prima, per portarsi avanti con il lavoro. E non ditemi che sono il solito che generalizza e che fa di tutta l’erba un fascio. Sono un paio di secoli che in quelle stanze circolano solo padri, figli, parenti ed affini, amici degli amici. O meglio, fratelli muratori ed affiliati.
    Grazie.

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  10. Angelo Silipigni 2 Marzo 2013 13:11

    Tomasellooooo, dove sei?
    Fatti sentireeeeee.
    Perchè non ti scolli da quella poltrona?

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  11. Angelo Silipigni 2 Marzo 2013 13:13

    Quanto guadagnano costoro?

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  12. L'Osservatore 2 Marzo 2013 13:26

    Già, sono mesi diciamo pure più di un anno, che attendo risposte dai RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI senza MAI – dico – M A I avere uno “straccio” di risposta.
    Non si conosce la posizione che i rappresentanti(?)degli studenti hanno preso al riguardo, quali sono i loro pensieri, quali passi intendono compiere, vivono in un preoccupante silenzio omertoso.

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  13. In riferimento a quanto asserito dal M5s, che peraltro ho votato il 25 c.m., ho letto la L.190/2012 – disposizioni per la repressione della corruzione – e non ho trovato alcun art. o comma 35 bis. La legge è costituita da due soli articoli e non si parla di quanto riferito dal m5s. A quale legge ci si riferisce? Occorrerebbe una precisazione ed un’ eventuale rettifica.

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  14. MADDOCCO Antonino 4 Marzo 2013 17:13

    MA VERAMENTEEEEEEEEEE……NON ME LO ASPETTAVO PROPRIO……..AHAHAHAHAHAHAH…XXXXXXXX

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