Per il presidente della Camera di Commercio, serve un'autonomia di almeno altri tre anni, per completare le opere previste dal piano triennale
«La presa di posizione del presidente Musumeci sulla difesa dell’Autorità portuale di Messina e Milazzo impegna tutte le istituzioni e i portatori di interesse della Città Metropolitana ad assumere una linea precisa a tutela dell’economia del principale Sistema portuale della Regione. Emerge con grande evidenza, in una fase in cui proprio autonomia e piena funzionalità dell’Ente continuano a generare progetti di infrastrutture e investimenti per decine di milioni di euro, la grandissima potenzialità di crescita del cluster marittimo e portuale».
Lo afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina, che prosegue: «Un sistema articolato in diversi ambiti produttivi, con presenze significative sotto il profilo del valore generato e dei livelli occupazionali. L’industria cantieristica registra un incremento di commesse con riflessi sul proprio fatturato e su quello delle imprese dell’indotto, con riflessi positivi sull’occupazione di maestranze locali altamente specializzate; l’impresa armatoriale, con le compagnie di navigazione impegnate nello Stretto e con le Isole minori, con presenze diversificate e significative nella navigazione veloce, nel cabotaggio e nelle Autostrade del Mare, comprese quelle impegnate nei servizi di rimorchi; i terminalisti, gli operatori intermodali, gli spedizionieri e gli agenti marittimi, gestori di attività di servizio e imprese portuali; provveditori di bordo, fornitori di bunker, servizi accessori. Un vero e proprio cluster marittimo e portuale che vede impegnate imprese che si confrontano quotidianamente nel mercato internazionale dimostrando capacità competitive con i migliori operatori».
«Attività al servizio dei circa 10 milioni di passeggeri che utilizzano i nostri porti in arrivo e in partenza – aggiunge il presidente dell’Ente camerale – di cui circa 400 mila crocieristi, 6,5 milioni tonnellate di merci ro-ro, di 20 milioni di tonnellate di rinfuse liquide, di 300 mila tonnellate di prodotti siderurgici e merci convenzionali, di un milione di passeggeri nei collegamenti con le Eolie. Tutti settori che fanno registrare volumi in crescita e che richiedono una politica gestionale finalizzata al miglioramento complessivo delle prestazioni, in termini di efficienza e di livello di servizio congiuntamente al contenimento dei costi. Tutto ciò che, in definitiva, permette al nostro Sistema portuale di essere sempre più attrattivo attraverso la specializzazione delle infrastrutture e l’utilizzo opportunistico delle reti cui è connesso».
«Il Programma operativo triennale dell’Autorità Portuale, approvato dal Comitato portuale di cui fa parte la Camera di commercio di Messina, traccia una traiettoria di sviluppo attraverso una serie di investimenti distribuiti su tutti gli scali del Sistema – continua Blandina – gli interventi programmati per il triennio comportano un impegno di circa 317 milioni di euro. Pienamente sostenibili, come dimostrano i dati sulle risorse dell’AP: liquidità disponibile 134 milioni, avanzo di amministrazione 83 milioni, entrate correnti annuali 19 milioni, entrate per tasse portuali 15 milioni».
«L’attuazione della riforma dei Porti, con l’insediamento degli organi dell’Autorità di Sistema di Gioia Tauro, deve essere rinviata – conclude il presidente della Camera di commercio – bisogna consentire al nuovo Governo della Regione Sicilia di fare una analisi completa e di darsi una strategia sul sistema dei trasporti della Regione, definendo il nesso di coerenza con la pianificazione nazionale e dell’Unione Europea, alla luce degli assetti e dei bisogni di mobilità e di trasporto dettati dall’economia dell’Isola. Si deve permettere all’Autorità portuale di Messina e Milazzo di completare quelle attività previste nel Pot 2018-2020 e che richiedono una totale autonomia per almeno altri 36 mesi. E’ necessario dare al nuovo Governo nazionale la possibilità di verificare lo stato di attuazione della riforma, così come previsto, e procedere alla rimodulazione delle Autorità di Sistema secondo le esigenze che emergono dai territori e dalla necessità di innalzare il livello di competitività del sistema portuale del Paese. Riteniamo, infine, anche, di poter rivendicare il diritto della nostra comunità a partecipare attivamente alle scelte che si riflettono in modo così determinante sull’ecosistema economico marittimo e portuale. La Camera di commercio di Messina, quale sintesi del mondo produttivo e del lavoro della Città Metropolitana, interpreterà in tal senso la propria missione istituzionale».