Non è stata attivata la procedura per la sostituzione del presidente, che intanto resterebbe almeno fino al termine dell’anno
Il suo mandato scade il 28 ottobre, tra meno di un mese. Ma il presidente dell’Autorità Portuale dello Stretto di Messina, Mario Mega, non dovrebbe essere sostituito. Almeno per ora.
Il Ministero non ha attivato l’iter, e non ci sarebbero più i tempi per farlo, in linea con quanto sta avvenendo nel resto d’Italia, in vista di una possibile nuova riforma. Insomma non si affidano nuovi incarichi quadriennali nell’ipotesi che tra uno o due anni possa di nuovo cambiare tutto.
L’esempio accaduto a Genova, dove un mese fa si è dimesso il presidente Paolo Signorini (che ha avuto un incarico in Iren) ed è stato nominato commissario il segretario generale Paolo Piacenza.
La proroga
Cosa succederà a Messina dopo il 28 ottobre? Scattano automaticamente 45 giorni di proroga, poi viene nominato un commissario che, solitamente, è lo stesso presidente con gli stessi poteri. Proprio a Messina è accaduto qualche anno fa con l’ex presidente Nino De Simone. Il “solitamente”, però, potrebbe non valere per Mega, uomo 5 Stelle, considerata la maggioranza di centrodestra al governo nazionale.
Tra le proposte di riforma nazionale, una struttura di coordinamento che affianchi il Ministero e assuma alcune delle competenze delle Autorità Portuali, mentre alcune regioni spingono per avere più poteri.
L’iter per la nomina di un nuovo presidente, invece, prevede che il Ministero lanci un interpello per la disponibilità, della durata di sessanta giorni, poi il passaggio in commissione Camera e Senato. Una percorso che dura almeno tre mesi ma che non è ancora iniziato. Ecco perché, almeno ancora per 45 giorni, alla guida dell’Autorità Portuale di Messina resterà Mega.
Adesso che i lavori in fiera sono finalmente ripresi, mi auguro vivamente un grande impegno del presidente Mega per quanto riguarda la riqualificazione della zona falcata, anche in ottica futura della progettazione del grande acquario dello stretto.