Mega paga la vicinanza al Movimento 5 Stelle, il prossimo presidente sarà di Lega o Forza Italia
Qualche anno fa volevano convincerci che fosse meglio essere uniti a Gioia Tauro. E che quindi era bene che si decidesse in Calabria il futuro delle aree portuali messinesi, del crocerismo, della Fiera e della Zona Falcata, con fondi da condividere, in nome dell’Autorità Portuale più grande d’Italia, come se la grandezza servisse a qualcosa.
L’Autorità Portuale dello Stretto di Messina è nata per preciso impegno del Movimento 5 Stelle ed ha ereditato i bilanci in attivo dell’Autorità di Messina. La maggior parte di quei fondi sono stati utilizzati o programmati per i porti di Messina e Milazzo e per le aree limitrofe.
Un’Autorità con bilanci mai in ritardo, col previsionale 2024 già approvato (con investimenti per 67 milioni di euro) così come il pluriennale 2024/26 e il programma triennale delle opere pubbliche 2024/26, mentre dall’avanzo di amministrazione ci sono altri 51 milioni destinati ad altri impieghi di risorse.
Un ente con una elevata solidità economica, che può investire in infrastrutture con fondi propri, puntando comunque ad altri finanziamenti statali.
Nuovo commissario e presidente
Il mandato del presidente Mario Mega era scaduto lo scorso 28 ottobre ed era automaticamente scattata una proroga di 45 giorni, in attesa della nomina di un commissario, vista la programmata riforma nazionale. A Messina era già successo con Nino De Simone, che da presidente era diventato commissario. Oggi, invece, Mega paga la vicinanza al Movimento 5 Stelle, partito all’opposizione del governo nazionale. Ecco perché ieri, 25 giorni dopo la scadenza, è stato nominato un nuovo commissario, l’ammiraglio Antonio Ranieri, che potrebbe restare in carica per diversi mesi.
Poi il nuovo presidente sarà in quota Lega o Forza Italia, il più accreditato è Maurizio Croce, consigliere comunale super criticato per le tante assenze e appena nominato dalla Regione Siciliana nel comitato di gestione dell’Autorità Portuale. Quella nomina che era rimasta vacante per tutto il mandato di Mega perché la Regione Siciliana non ne condivideva la designazione. E altre critiche erano arrivate perché si trattava di un non messinese. Ma anche se i messinesi si fanno valere e guidano altre Autorità Portuali (Di Sarcina ad Augusta e Catania, Garofalo ad Ancona) essere messinesi non può essere sempre sinonimo di competenza.
Mega, prima di Messina, ha avuto esperienza quasi ventennale all’Autorità Portuale di Bari, dove era dirigente tecnico del servizio infrastrutture, innovazione tecnologica e pianificazione strategica. E’ stato anche componente del Comitato tecnico di Assoporti per le materie dell’innovazione tecnologica e la creazione di sistemi di trasporto intelligenti. Insomma di porti ne sa qualcosa.
Tanti progetti
Cosa lascia Mega? Nel piano annuale 2024 sono inclusi 19 interventi infrastrutturali, alcuni già avviati e altri in rampa di lancio, per una spesa di 130 milioni di euro, dei quali 95 dell’Autorità Portuale e 35 statali.
Tra questi: 1) il nuovo lungomare in Fiera (7 milioni, lavori in corso); 2) opere anti erosione alla foce del torrente Annunziata, dietro villa Sabin (3 milioni, c’è la gara d’appalto); 3) il nuovo terminal crociere (7 milioni, appena aggiudicato a Msc); 4) il completamento di banchine e pontile del porto di Milazzo con nuova viabilità (29 milioni, lavori in corso); 5) l’adeguamento della banchina Margottini di Reggio Calabria (10 milioni); 6) nuovo percorso coperto a Villa San Giovanni (1 milione) e il risanamento della banchina scivolo 0 (6 milioni, entrambi lavori aggiudicati); 7) ripristino del porto di Saline Joniche (10 milioni); 8) elettrificazione delle banchine di Messina, Milazzo e Reggio Calabria (23 milioni) e altri ancora.
Se Villa e Reggio preferivano Gioia Tauro e hanno cambiato idea…
Tali da far cambiare idea anche sulla sponda calabrese, che inizialmente aveva mal digerito l’accorpamento a Messina invece che a Gioia Tauro. Dopo la recente aggiudicazione dei lavori a Villa San Giovanni, l’Amministrazione comunale dice che “finalmente non si può che essere soddisfatti per il cambio di prospettiva per le prime risorse che si materializzano in anni ed anni da quando Villa ha aderito prima all’Autorità Portuale di Gioia Tauro e poi a quella dello Stretto di Messina”.
Insomma gli interventi sul porto di Villa interessano più a Messina che a Gioia Tauro e allora l’unione tra le due sponde è stata proficua perché gli interessi comuni sono molto più tra Messina, Villa e Reggio e sono totalmente diversi da quelli di Gioia Tauro, primo porto italiano per traffico merci.
E anche Reggio Calabria sembra averne beneficiato: il nuovo terminal crociere; la sistemazione di ormeggi e delle pensiline nell’area della stazione marittima; la realizzazione della pista ciclo-pedonale di attraversamento longitudinale del Porto sono progetti in corso, e in attesa di ottenere tutte le autorizzazioni, inseriti nel piano triennale, così come il potenziamento degli ormeggi e la nuova stazione marittima passeggeri del porto di Villa San Giovanni e la nuova sede dell’Autorità di Messina in Zona Falcata.
Zona Falcata, Fiera e crocerismo
Proprio in Zona Falcata, e in Fiera, due delle aree più care ai messinesi mai valorizzate a dovere, sono stati fatti importanti passi avanti. Forse pochi, in quattro anni (ma di mezzo c’è stata la pandemia), ma tanto se si paragona al quasi nulla degli anni precedenti. In Zona Falcata, infatti, è finalmente pronto il progetto di bonifica, che potrebbe anche andare in gara a breve, se non fosse che manca il finanziamento. O meglio è stato individuato, i 20 milioni previsti dall’emendamento Siracusano, ma non ancora definito. In gara, invece, è andata la redazione del progetto di realizzazione di un grande parco urbano, l’operazione prevista post bonifica.
E in Fiera un paio di mesi fa sono iniziati i lavori per dare finalmente a Messina un lungomare degno di questo nome, aprendo quell’area preziosa alla città per 365 giorni all’anno, pur col problema dell’appalto interrotto per i padiglioni storici. E’ stato pubblicato, poi, il concorso di progettazione per il fronte mare Boccetta – Annunziata. Quella linea costiera può rappresentare un grande salto di qualità per Messina, considerato che tra qualche anno il traffico navale dovrebbe essere trasferito dalla rada San Francesco al porto di Tremestieri.
Sbloccati e conclusi, poi, i lavori per il pontile di Giammoro (con richiesta di concessione da parte di Duferco) e il dragaggio del porto di Milazzo.
Ultimo, ma non meno importante, il balzo in avanti del crocerismo: Messina è settimo porto italiano con oltre mezzo milione di passeggeri e una previsione di quasi 700mila (record di sempre) per il 2024. Forse Mega meritava la riconferma?
Siamo davvero ridicoli!
Ci daranno come presidente quello che aveva annunciato che a giugno sarebbero partiti lavori per il lungomare🤣🤣🤣🤣🤣
Purtroppo merito e competenze fanno a pugni con le odiose logiche della spartizione partitica. Ci ritroveremo con un Presidente dell’Autorità Portuale con zero conoscenze in materia.
Cosí è, se vi pare.
Ma guarda ci siete arrivati anche voi!!!!!
Meglio tardi che mai.
Il nostro è un paese dove le logiche della politica superano quelle del merito.
Nell’era dei grandi lavori e dei progetti PNRR, bloccare un’Ente portuale con un Commissario, che per ovvie ragioni potrà fare solo ordinaria amministrazione e non potrà dedicarsi allo sviluppo strategico del porto, la dice tutta sulla visione che si ha a livello governativo…
Spiace per la Sicilia, un’altra occasione persa.
purtroppo le persone che valgono vengono messe da parte, viceversa coloro i quali ignorano però seguono la logica dei partiti vanno avanti. governi di Sicilia e nazionale docet