Ok anche al rimpiazzo delle barriere. In gara la sostituzione dei varchi bypass
Il direttore generale del Cas, Salvatore Minaldi, ha firmato la consegna dei lavori di rifacimento totale dell’asfalto dell’autostrada A 20 Messina – Palermo.
C’è anche il nulla osta ministeriale per il rimpiazzo delle barriere, mentre è in aggiudicazione la gara per la sostituzione dei varchi bypass con barriera di sicurezza omologate e sono iniziati i lavori per la demolizione dei sovrappassi di Spadafora e Venetico.
“Nei prossimi mesi la A20 comincerà a cambiare anche visibilmente – dice il presidente del Consorzio autostrade siciliane, Francesco Restuccia -. Ma stiamo lavorando su tutta la rete, per rinnovarla radicalmente. Solo negli ultimi due anni sono state avviate oltre 200 gare di appalto di lavori e servizi e, al netto degli inevitabili disagi che a volte possono pesare sulla circolazione e per i quali chiediamo pazienza, le attività stanno procedendo spedite e senza sosta, nonostante l’emergenza Covid e l’esiguità generale di personale e fondi, con i quali siamo costretti a fare i conti”.
Attualmente le principali attività delle Autostrade Siciliane sono concentrate su gallerie, pavimentazione, sistemi di ritenuta autostradale, impianti elettrici, telecomunicazioni e fibre ottiche, esazione pedaggi in linea con le attuali Direttive Europee di Telepedaggio, cavalcavia e sovrappassi.
“Cominciamo a vedere i primi risultati tangibili e questo ci anima ulteriormente nell’affannosa corsa per restituire delle nuove autostrade ai siciliani – prosegue il presidente -, abbiamo anche riattivato con impegno un dialogo costruttivo con tutte le sigle sindacali sulle questioni dei fabbisogni del personale. Insomma, è stato fatto tanto, stiamo facendo tanto e stiamo programmando il futuro sapendo che ancora tanto c’è da fare. Non ci piangiamo addosso e con le maniche rialzate ci diamo da fare decisi e guardiamo al futuro in modo pragmatico e con ottimismo”.
316 milioni per la Siracusa – Gela, 40 milioni per lo svincolo di Alì, 120 milioni per l’asfalto
“La nostra rete autostradale è stata in gran parte progettata e realizzata più di 60 anni fa, con tecniche costruttive superate dal punto di vista strutturale e non in linea con le stringenti norme attuali – aggiunge Minaldi -. Sono per giunta mancati per anni anche importanti interventi di manutenzione ordinaria. Al mio arrivo la quota iscritta nel bilancio 2017 in tal senso ammontava a soli 10 milioni di euro. Ad oggi invece ne abbiamo investiti 94 (18,5 milioni nel 2018, 30,5 milioni nel 2019 e 45 milioni nel 2020), ma per recuperare il drammatico gap che si è accumulato abbiamo anche impegnato quasi 500 milioni di euro in manutenzione straordinaria e costruzioni di nuove opere (120 milioni per la pavimentazione straordinaria, 295 milioni per la Rosolini Modica, 18 milioni per la Noto Pachino, 3,5 milioni per la Ispica Pozzallo, 40 milioni per lo svincolo di Alì Terme e 7 milioni per ispezioni e monitoraggi sullo stato di conservazione strutturale di gallerie e viadotti)”.
La necessità di altri 500 milioni
Nei prossimi anni “non è possibile immaginare investimenti inferiori ad altri 500 milioni” ma “non potranno mai essere sufficienti a finanziarla solo le entrate ordinarie, derivanti dal pedaggio”.
Quando si penserà anche a rifare totalmente la tangenziale e non fare rattoppi che sono peggio di quello che c’era prima? Sembra di stare sull’ottovolante per i dislivelli che ci sono. Vogliamo parlare anche delle uscite di S.Filippo, Gazzi e Messina centro? Ormai è pieno di piante che invadono la carreggiata, di radici di alberi che se prendi male la curva ti si ribalta la macchina, di segnaletiche che restringono la carreggiata poste li da mesi e mai nessuno ha provveduto a sistemare. Un lungo tratto di tangenziale solo ad una corsia per un incidente avvenuto più di 10 anni fa. Ma insomma noi paghiamo le tasse e abbiamo gli stessi diritti di Catania, Palermo e le altre città del nord.