La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque dirigenti del Cas per la morte del perito informatico messinese Marco Tedesco, avvenuta nel dicembre di due anni fa nei pressi della barriera di Villafranca. Secondo i periti della Procura quel tratto di autostrada non era stato adeguatamente messo in sicurezza.
L’autostrada Messina-Palermo, almeno nel tratto fra Boccetta e Villafranca, non è sicura anzi è decisamente rischiosa. A queste conclusioni è giunta la Procura nell’inchiesta sull’incidente che il 27 dicembre di due anni fa costò la vita a Marco Tedesco, 35enne perito informatico messinese. L’uomo andò a sbattere con la sua auto contro il guard rail a poche centinaia di metri dalla barriera autostradale di Villafranca e morì un’ora dopo nel reparto di Rianimazione del Policlinico. Tedesco stava accompagnando a casa la sua compagna, una ragazza polacca di 29 anni che si salvò perché sbalzata fuori dall’abitacolo. Per quell’incidente il sostituto procuratore Camillo Falvo, ha chiesto il rinvio a giudizio di dirigenti e funzionari del Cas. Si tratta di Antonino Piccione, 56 anni, responsabile dell’ufficio sicurezza e assistenza al traffico, a Carmelo Cigno, 64 anni responsabile dell’ufficio tecnico di zona fra Boccetta e Furiano, Letterio Frisone, 59 anni, dirigente dell’unità operativa dei servizi di gestione, Paolo Currò, 59 anni capo stazione dell’ufficio sicurezza e assistenza al traffico e Gaspare Sceusa, 57 anni dirigente dell’area tecnica e di esercizio. La tragedia si consumò in piena notte. Marco Tedesco, alla guida della sua Fiat Punto, mentre viaggiava in direzione Palermo, perse il controllo della vettura. La Punto finì contro il guard rail e poi concluse la sua corsa contro una collinetta che si trova all’uscita dalla galleria Madonna di Montauto, l’ultima prima dei caselli di Villafranca. Secondo quanto accertato dai periti nominati dalla Procura il Cas non avrebbe adottato gli interventi necessari per la messa in sicurezza di quel tratto di autostrada. In particolare avrebbero accertato la pericolosità dello spartitraffico, privo di protezione laterale, con gli alberi ed una cunetta, che non permettono il controllo di un veicolo che esca dalla sede stradale. Inoltre non sarebbero state installate le barriere di sicurezza omologate dal Ministero dei Lavori pubblici. Barriere che, secondo gli esperti nominati dalla Procura, se installate avrebbero consentito all’auto di Tedesco di rientrare sulla sede stradale evitando l’impatto con la collinetta. Urto fatale per Marco Tedesco che sbattè violentemente il capo e morì in ospedale
Non si può spiegare l’amarezza che prova un pendolare costretto a farsi 7 Km. di fila. Oltre al disagio, la paura di rimanere bloccato in galleria e fare la fine dei topi. stamane, ad esempio c’è stato un tamponamento il galleria che poteva avere anche risvolti tragici qualora un veicolo avesse preso fuoco. Ma di tutto ciò, la procura è informata? possono questi funzionari, dirigenti, responsabili fare queste scelte scellerate? ma a noi cittadini chi chi difende? possiamo solo contare sulla mano di Dio? Aspettiamo solo la tragedia per contare i morti? e poi, chi pagherà?.
Abbiamo passato da tempo la soglia del terzo mondo… siamo scivolati nel quarto!
Il controllo della vettura l’ha perso per colpa dei dirigenti del CAS? NO e allora perché voler perseguitare per forzqa chi non ha colpa.
Quanta gente muore attraversando la strada eppure nessuno darebbe la colpa al sindaco, ..quindi….