Secondo il sindacato Rfi avrebbe presentato una lista di lavoratori aventi diritto al voto troppo limitata e con soggetti che invece il diritto al voto non ce l’hanno
E’ polemica sulle elezioni del Comitato Portuale. Il “gran consiglio” dell’Autorità portuale, infatti, rinnoverà presto i rappresentanti dei vari soggetti che ne fanno parte, compresi i ferrovieri marittimi. Una rappresentanza, però, che potrebbe essere a rischio, almeno secondo l’Orsa. Che denuncia «irregolarità nella presentazione delle liste dei lavoratori aventi diritto al voto nelle prossime elezioni in oggetto». Nello specifico, l’Orsa evidenzia che «la lista presentata da Rfi Navigazione, oltre ad essere numericamente limitativa e incongruente rispetto alle potenzialità elettive dell’impianto ferroviario, presenta evidenti irregolarità che violano chiaramente il regolamento in vigore: nell’elenco di Rfi sono presenti lavoratori già in quiescenza che in rispetto del regolamento non hanno diritto al voto; sono presenti lavoratori che operano nel porto di Villa S. Giovanni e in rispetto del regolamento non hanno diritto al voto; l’elenco di Rfi è numericamente insufficiente rispetto alle maestranze impiegate nelle attività portuali».
Tutti fatti che, secondo il sindacato, limitano «drasticamente le possibilità dei ferrovieri marittimi di eleggere un loro rappresentante nel Comitato Portuale». Infatti «la crisi consolidata che da anni affligge il traghettamento ferroviario ha prodotto dinamiche di conflitto permanenti con i lavoratori impegnati a tutelare il posto di lavoro e l’esistenza dell’impianto stesso, il contendere delle aree ove insistono gli impianti ferroviari preoccupa non poco i ferrovieri marittimi che, stranamente, non hanno mai avuto un loro rappresentante in seno al Comitato Portuale direttamente interessato. Il susseguirsi di discutibili eventi immediatamente successivi alla presentazione dei candidati dell’Orsa Navigazione, insinua il sospetto di un tentativo di isolamento dei ferrovieri marittimi che, se dovesse essere confermata l’anomala lista di elettori presentata da Rfi, difficilmente riuscirebbero ad eleggere un loro rappresentante. Risulta incomprensibile il motivo per cui un’azienda che può vantare la possibilità di far votare circa 200 lavoratori, presenti una lista di circa 60 soggetti dei quali molti non hanno diritto al voto».
Per l’Orsa è logico chiedersi: «Rfi non ha interesse ad avere propri rappresentanti nel Comitato Portuale? L’Autorità Portuale accetta passivamente una lista di elettori che viola platealmente il regolamento? Alla luce dei fatti si rischia che il quasi monopolio, del traghettamento e delle attività portuali, gestito dal versante privato a dispetto dell’azienda pubblica, si confermi anche in seno al Comitato Portuale che sembra avviato ad una sorta di “cartello” elettorale fra aziende private che hanno tutto l’interesse di tenere fuori dai giochi i lavoratori dell’azienda a capitale pubblico. Avendo auto modo, in altre occasioni, di riscontrare la correttezza del presidente dell’Autorità Portuale, invochiamo il suo autorevole intervento per ristabilire le regole e dare la possibilità ai ferrovieri marittimi di misurarsi nelle elezioni in oggetto con tutte le potenzialità elettive che il loro impianto è in grado di garantire, nel contempo invitiamo Rfi a presentare una lista di elettori che comprenda tutti i lavoratori aventi diritto al voto».