Sono ancora in corso gli accertamenti del Nucleo Ispettorato del lavoro finalizzati
Da ieri, una task-force, costituita dai carabinieri della locale stazione e dal Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria e del Nucleo Subacqueo di Messina hanno scandagliato i fondali dell’area portuale di Bagnara Calabra al fine di valutare eventuali compromissioni attraverso un’attenta analisi dei fondali, mentre i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro reggino, stanno effettuando delle approfondite verifiche sulla liceità degli impieghi e delle condizioni lavorative nell’attracco di Bagnara.
AREA PORTUALE SEQUESTRATA
Al termine di questa prima fase dell’attività di controllo, è stata posta in sequestro l’area portuale. Contesto analogo si era presentato già nel 2018, quando il porto di Bagnara Calabra, era stato sottoposto a sequestro penale dai Carabinieri sempre a seguito del riscontro di reati in materia di inquinamento ambientale.
Sono ancora in corso gli accertamenti del Nucleo Ispettorato del lavoro finalizzati all’ individuazione degli effettivi responsabili delle condotte illecite sui luoghi di lavoro.
Inoltre da una successiva disamina della documentazione video-fotografica prodotta dai carabinieri subacquei, verrà valutata l’esistenza della condizione di procedibilità ordine ad eventuali ipotesi di reato per disastro ambientale, in relazione al riscontro di rifiuti inabissati nei fondali antistanti le banchine del porto stesso.