La professoressa Gitto (Policlinico di Messina) ha organizzato un congresso sul "neonato patologico" e l'assistenza sanitaria
MESSINA – Prendersi cura del “neonato patologico” e del bambino che diventerà. È il tema scelto per la quarta edizione del congresso “Lo stretto necessario per il neonato critico”, che è stato inaugurato ieri nell’aula magna del rettorato di UniMe. Un’iniziativa organizzata dalla professoressa Eloisa Gitto, direttrice dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Patologia e Terapia intensiva neonatale dell’Azienda ospedaliera universitaria “Gaetano Martino” di Messina.
Nell’intervista video, la direttrice evidenzia la necessità di “una sinergia tra ospedali e pediatri per far sì che questi bambini, nati con problemi che avranno bisogno di cure tutta la vita, possano essere curati al meglio. Il tutto a vantaggio della loro qualità della vita e del sostegno alle famiglie. Un tempo non sarebbero sopravvissuti. Oggi, con l’assistenza medica, possono vivere anche a lungo”.
La giornata di oggi è incentrata sulla “gestione clinica dei bambini medicalmente complessi con patologie croniche che, proprio per tale ragione, necessitano di una presa in carico globale che coinvolga l’ospedale ma anche il territorio. Il tutto in modo da conciliare bisogni assistenziali, psicologici e sociali”, spiega sempre la professoressa Gitto. Argomento centrale sono le cure palliative perinatali e pediatriche. Cure che, come le definisce l’Organizzazione mondiale della sanità, rappresentano “l’attiva presa in carico globale del corpo, della mente e dello spirito del bambino, che comprende il supporto attivo alla famiglia”. Su questo tema è previsto anche l’intervento della professoressa Franca Benini, esperta a livello nazionale dello stato delle cure palliative pediatriche in Italia.
“A Messina l’hospice non c’è e va rafforzata la rete tra ospedale e territorio”
Aggiunge la direttrice Gitto: “Questo evento è un’occasione per condividere proprio con i massimi esperti nazionali, da un lato, l’ ottimizzazione delle cure neonatali e, dall’altro, le criticità da superare per implementare le cure palliative pediatriche ancora troppo eterogenee sul territorio nazionale. L’obiettivo è quello di favorire un’asssistenza sanitaria equa in tutto il territorio. E diventa centrale parlare ai pediatri di domani. Sono circa 150 gli iscritti tra medici e infermieri. Tra i relatori anche diversi professionisti del Policlinico, non solo dell’area pediatrica ma di molteplici specialità”.
E rileva sempre la docente: “Ospedali pubblici e territorio, con i pediatri, sono fondamentali nel sostegno a questi bambini con problemi cronici e che un tempo non sarebbero sopravvissuti. Il terzo anello sono gli hospice, che sono solo otto in Italia. Ci sono state solo iniziative eterogenee per cercare di creare un percorso di cure pallative. Gli hospice sono ambienti nei quali i bambini vengono ricoverati. Sono ambienti domiciliari: i genitori possono stare con i loro bambini, che ricevono costante assistenza sanitaria. A Messina non c’è. C’è a Catania e presto sarà attivato a Palermo. A Messina, però, deve esistere quella rete ospedale-territorio ormai indispensabile. E i bambini che possono rimanere a casa devono ricevere tutto il supporto necessario”.