Entro fine aprile, a palazzo Zanca e nelle sedi decentrate, i dipendenti potranno disporre di una connessione internet molto più veloce rispetto a quella attuale. L’amministrazione comunale propone un piano per garantire nuovi servizi al cittadino, più semplici e immediati
Pagare le bollette o le tasse, ottenere una certificazione anagrafica, consultare una pratica in corso, controllare eventuali posizioni debitorie, fare domanda di iscrizione e pagare l’asilo nido o il trasporto scolastico, contattare l’amministrazione comunale ed altro ancora. Tutto comodamente da casa, solo col proprio computer e la propria connessione internet. E, per chi non ha questa possibilità, postazioni multimediali nei quartieri per le stesse operazioni.
E’ una parte dei servizi che il Comune vuole garantire al cittadino entro il 2017. Per farlo, è stato preparato il piano triennale dell’innovazione ed il piano di informatizzazione delle procedure, così come prevede la legge numero 114 dell’11 agosto 2014. Si tratta di un piano generale che sarà seguito da un piano operativo annuale con indicazioni di tempi e costi per ciascuna operazione.
Tutto parte dall’ampliamento della banda larga in dotazione a palazzo Zanca. Attualmente a soli 8 megabit al secondo, ma presto, presumibilmente entro fine aprile, fino a 100 megabit. La prossima settimana, infatti, il Comune avvierà l’operazione con Telecom ed entro 40 giorni il passaggio sarà completato. Il collegamento, in fibra ottica, sarà disponibile anche per le sedi decentrate quali il Palazzo Satellite, il Palacultura o le sedi di altri dipartimenti.
“Dobbiamo far sì – afferma il sindaco Renato Accorinti – che il cittadino possa usufruire di tutti quei servizi che in tanti Comuni sono già disponibili. E’ inutile venire al Comune, perdere tempo a cercare parcheggio e stare in fila per informazioni che si possono avere subito da casa. E’ previsto un investimento serio e utilissimo per comprare tutta l’attrezzatura necessaria, formare il personale e ammodernare il sistema. In questi tre anni ci poniamo obiettivi ambiziosi che speriamo di raggiungere, ma intanto è importante partire. Non è più possibile che il Centro elaborazione dati si blocchi con quattro mail o telefonate, come accaduto finora”.
L’assessore all’Innovazione, Gaetano Cacciola, avrebbe voluto che le sue deleghe fossero rinominate in un’unica più grande, quella alla Smart City, “che comprende energia, mobilità e informatizzazione – spiega -. Le prime due le abbiamo affrontate più volte, questa dev’essere il collante per una pianificazione di una città più intelligente, funzionale e ottimizzata nei tempi, per arrivare a livello tecnologico e comunicativo alla pari di altri Comuni”.
Il piano è stato presentato, attraverso l’esposizione di numerose diapositive, dal segretario generale, Antonio Le Donne. “Archiviato il lunghissimo lavoro sul piano di riequilibrio e ottenuto quel gran risultato – dichiara -, ora possiamo costruire le basi per il futuro. Nei prossimi dieci anni, non si potrà immaginare un aumento quantitativo del personale ma si dovrà pensare ad un miglioramento qualitativo del lavoro. Grazie al Centro elaborazione dati, abbiamo messo in piedi un piano che vedrà protagoniste tutte le strutture decentrate. Alcune sono più avanti, altre meno, e vogliamo che tutte raggiungano un livello alto di informatizzazione. L’Urbanistica, ad esempio, sta lavorando al sistema informativo territoriale, che verrà integrato nella piattaforma. Il sistema della Polizia Municipale è già in gran parte integrato con quello del Comune, così come quello del Dipartimento Cimiteri o del settore demografico. La formazione di tutti i dipendenti, poi, sarà effettuata in gran parte con risorse interne, quelle del Ced e con l’aiuto di altri colleghi più esperti. Saranno chiamati formatori esterni solo per la gestione dei nuovi software”.
Ma quanto costerà attuare tutto il piano? “Non sarà un problema di finanziamenti – risponde Le Donne – ma organizzativo e di qualità tecnica delle decisioni. I costi non sono enormi, quello più alto può riguardare forse il nuovo pacchetto di software con gestione integrata di tutti i processi, che ammonta a circa 200mila euro. L’ampliamento della banda larga avrà un costo annuale di 10 o 12mila euro superiore rispetto all’attuale. Nel triennio, ad esempio, contiamo di sostituire 600 computer e per l’acquisto dei primi 200 potremmo utilizzare fondi del bilancio comunale, appena 10mila euro più iva. In totale si tratta di qualche centinaia di migliaia di euro, sopportabile dall’ente soprattutto se si pensa che ci sarà la possibilità di accedere ai fondi del Pon Metro, del Pon Governance e di quelli sulla programmazione 2014-2020”.
Il piano prevede anche il restyling del sito istituzionale, la sperimentazione di app come Whatsapp e Skype, l’ampliamento delle zone wi fi free. Una rivoluzione che renderebbe il Comune di Messina all’avanguardia. A riportare tutti con i piedi per terra, ci ha pensato il funzionario comunale Salvatore Scordo: “Sembrerebbe un programma utopistico – ha chiosato -, ma credo che, con l’impegno di tutti, si possa realizzare almeno in parte”.
(Marco Ipsale)
Che felicità per i dipendenti comunali che xxxxxxxxxxxxx. L’azione è encomiabile ma occhio all’uso ed all’abuso……
Che felicità per i dipendenti comunali che xxxxxxxxxxxxx. L’azione è encomiabile ma occhio all’uso ed all’abuso……
Decisione giusta, sacrosanta e obbligata per far uscire la nostra città dalla “cappa medievale”. L’informatizzazione e l’adeguamento ai tempi è ormai essenza fondamentale per la vita di una città che vuole e deve risollevarsi. Ben venga una tale iniziativa, era ora! Ovviamente tutto ciò comporta un sacrificio non da poco, sia dal punto di vista economico che di risorse, ma si badi affinchè non diventi l’ennesima occasione per straspendere per avere poco. L’assessore Cacciola, uomo innovatore e di grande intelligenza culturale, conosce bene le potenzialità e i benefici della realtà “open source”. Un esempio? Nessuna spesa per l’acquisto del software e licenze…non è cosa da poco!
Decisione giusta, sacrosanta e obbligata per far uscire la nostra città dalla “cappa medievale”. L’informatizzazione e l’adeguamento ai tempi è ormai essenza fondamentale per la vita di una città che vuole e deve risollevarsi. Ben venga una tale iniziativa, era ora! Ovviamente tutto ciò comporta un sacrificio non da poco, sia dal punto di vista economico che di risorse, ma si badi affinchè non diventi l’ennesima occasione per straspendere per avere poco. L’assessore Cacciola, uomo innovatore e di grande intelligenza culturale, conosce bene le potenzialità e i benefici della realtà “open source”. Un esempio? Nessuna spesa per l’acquisto del software e licenze…non è cosa da poco!