"Finora – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti – il ministero si è semplicemente limitato ad indire una manifestazione di interesse, ovvero a chiedere a tutti gli armatori quale servizio offrirebbero ad un costo bassissimo, confermando così che non ha alcuna intenzione di andare oltre i 3 milioni di euro e di garantire definitivamente il servizio per i prossimi anni”
Meno 8. Sono i giorni che mancano alla scadenza dell’attuale contratto di servizio con Metromare per il collegamento veloce nello Stretto. E finora – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti – “il ministero si è semplicemente limitato ad indire una manifestazione di interesse, ovvero a chiedere a tutti gli armatori quale servizio offrirebbero ad un costo bassissimo, confermando così che non ha alcuna intenzione di andare oltre i 3 milioni di euro e di garantire definitivamente il servizio per i prossimi anni”.
“La ricerca dell’offerta più vantaggiosa indicata dal ministero – proseguono i tre segretari sindacali Pino Foti, Enzo Testa e Silvio Lasagni – nel settore dei trasporti è procedura particolarmente pericolosa, perché è cosa ben diversa da un regolare bando di gara nella quale si impone ai partecipanti il rispetto di alcuni parametri come numero e caratteristiche della flotta, numero di corse ed approdi, livelli di sicurezza, e contratto di lavoro”.
In questo modo, l’affidamento non è ancora assicurato “e non sappiamo – scrivono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – cosa farà il ministero dopo aver ricevuto le eventuali proposte dalle aziende. Così si lancia una corsa al ribasso, tra chiunque a questo punto si voglia improvvisare armatore, che sarà tutta giocata sul contenimento dei costi per salario, manutenzioni, e quindi sicurezza. Se le più grandi società internazionali di navigazione veloce, quelle che cioè posseggono i mezzi e non hanno bisogno di noleggiarli, hanno disertato l’invito del ministero, preferendo lasciare i battelli fermi, ci sarà pure un motivo”.
Lo scenario che si apre nello Stretto si conferma dunque drammatico, visto che Bluferries non potrà andare oltre il collegamento con Villa San Giovanni. Per questo i sindacatisi sono appellati al Presidente della Repubblica ed al Ministro Lupi, “perché non è possibile che nel resto d’Italia si bandiscano regolarmente le gare e nello Stretto di Messina invece si cerchi di risparmiare, improvvisando, a pochi giorni dal fermo, quello che dovrebbe essere un servizio indispensabile”.