Il consigliere comunale Massimo Rizzo lancia un appello al sindaco per dare una smossa ad un iter che pare impantanato
MESSINA – Era l’8 febbraio quando i tifosi del Messina incontrarono a Palazzo Zanca l’amministrazione comunale. Il sindaco Cateno De Luca promise che a breve sarebbe stato pubblicato il bando per la gestione degli impianti sportivi e dello stadio Franco Scoglio in particolare.
“Lo ringraziai pubblicamente per la sensibilità mostrata – dice il consigliere comunale Massimo Rizzo -, convinto come sono che l’unica speranza affinché possa svilupparsi un’azienda calcistica è la predisposizione delle condizioni amministrative che consentano ad un imprenditore di programmare negli anni un investimento, consentendogli di razionalizzare le spese attraverso la gestione dell’impianto sportivo. Peraltro, è l’unica soluzione (in considerazione della cronica carenza di risorse pubbliche) per evitare che le strutture siano abbandonate al loro triste destino. Potremmo dire che l’affidamento dello stadio è una condizione necessaria, anche se non sufficiente. Da subito evidenziai, per onestà intellettuale, che tempi amministrativi e sportivi probabilmente non sarebbero coincisi, ma la pubblicazione del bando avrebbe potuto (almeno potenzialmente) attirareì imprenditori per pianificare gli investimenti. Richiesto, ho fornito il mio contributo (insieme a qualche altro consigliere comunale) suggerendo alcuno aspetti che, in virtù della mia modesta esperienza, avrebbero potuto essere utili per attirare investitori. Qui è finito il mio compito di consigliere comunale, che ovviamente non ha funzioni gestionali ed è chiamato a suggerire, proporre, controllare”.
Oggi, però, tutto tace. “Sono perfettamente consapevole delle difficoltà tecniche – prosegue Rizzo – ma sarebbe opportuno che l’amministrazione chiarisse se, tra le sue priorità, rientra l’affidamento degli stadi”.
Il consigliere rilancia un altro appello al sindaco: “Senza gestione dello stadio, una società calcistica non riesce ad andare oltre il livello amatoriale e dilettantistico. Lo insegnano, piaccia o meno, le regole del calcio moderno e, a livello locale, la storia degli ultimi dieci anni. Il calcio è passione ma anche volano per l’economia. La stagione agonistica volge al termine ed è necessario programmare il futuro. Chiedo quindi a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, uno sforzo per rilanciare l’azione amministrativa e non frustrare le legittime aspettative di un’intera comunità”.