Solo qualche giorno fa, il sindaco De Luca ospite di “Storie italiane” su rai uno ha accusato il Governo nazionale di averlo lasciato solo
Era il 2 novembre del 2017 e Matteo Salvini non era ancora ministro dell’Interno , ma già segretario della Lega e nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni politiche che lo vedevano schierato nel centrodestra. In quell’occasione fece tappa a Messina, prima di recarsi a Catania per il vertice con gli alleati Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, e volle visitare la baraccopoli del rione Taormina.
«E’ incredibile che ci siano bimbi che giocano a pallone in mezzo ai topi , l’amianto sui tetti, e macerie che con qualche migliaia di euro si portano via» dichiarò ai nostri microfoni dopo il sopralluogo in mezzo alle baracche.
«Non ho fatto promesse perché le persone che vivono lì ne hanno sentite già troppe, ma mi sono impegnato a tornare a campagna elettorale chiuse . Conto di parlare coi fatti» aggiunse Salvini.
Da allora allora è passato più di un anno, oggi il segretario della Lega è Ministro dell’Interno del governo cosiddetto giallo-verde , in cui gli alleati non sono più Forza Italia e Fratelli d’Italia ma i Cinque Stelle. Nel frattempo, anche l’amministrazione locale è cambiata: se a novembre 2017 il sindaco era Renato Accorinti, oggi ad indossare la fascia tricolore è Cateno De Luca. Sin dal suo insediamento, avvenuto lo scorso giugno, l’attuale primo cittadino ha fatto del risanamento la sua battaglia principale, fissando date e obiettivi troppo ambiziosi per lo sgombero e la demolizione delle baracche. Il cronoprogramma è fallito, così com’è fallita la richiesta della dichiarazione dello stato d’emergenza sposata dal Governo regionale ma bocciata dalla Protezione Civile.
Solo qualche giorno, fa il sindaco De Luca ospite di “Storie italiane” su rai uno ha accusato il Governo nazionale di averlo lasciato solo.
Tornato a Messina lo scorso 14 agosto, nel giorno della tragedia del crollo del ponte di Genova, Salvini aveva dichiarato che il suo ministero sarebbe stato alleato del sindaco nella battaglia per lo sbaraccamento. Il concetto era stato ribadito a fine settembre anche dal sottosegretario agli Interni Stefano Candiani, arrivato in quell’occasione in città Messina per tenere a battesimo il primo gruppo consiliare della Lega in una Città Metropolitana.
Tuttavia, al di là delle dichiarazioni a mezzo stampa, resta il fatto che ad oggi il Ministro dell’Interno non ha mantenuto la promessa, o meglio l’impegno preso quel 2 novembre 2017: tornare a Messina e parlare con i fatti. Nonostante il suo ruolo di primo piano nel governo nazionale, di atti concreti in favore del risanamento della città di Messina non se ne vedono né intravedono all’orizzonte.
Danila La Torre
purtroppo la Mafia, nel dopoguerra, ci ha costretto ad essere regione a statuto speciale, quindi dipendiamo dalla Regione Siciliana anche in questo campo, non dallo Stato Italiano
Avete fiducia ad un leghista nordista . Se ci sono soldi da spendere, li spenderanno al nord. Solo le briciole vanno al sud. Peccato per quei meridionali, che votano lega, dopo il disprezzo che hanno di noi. Ancora nei giorni scorsi, Borghezio ha dichiarato; Chi vota lega è meridionale, chi non la vota e terrone. È terroni saremo sempre per loro. Salvini diverso di Bossi??? Sono tutti uguali. Sono contro il SUD. Anche se ha volte hanno pure regione.
siete ridicoli pure la pagliacciata contro Salvini VERGOGNATEVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
DATE UN PREMIO A LUCANO DAIIIIIIIIIIIIIIIII