"La comprensione ha un limite" dice Luigi Genovese raccogliendo l'urlo di parrucchieri che potranno aprire solo tra più di un mese. "Troveranno macerie"
Anche barbieri, parrucchieri, centri estetici, sono pronti a manifestazioni di protesta in seguito alla decisione del premier Conte di RINVIARE TRA 1 MESE le riaperture, ultimi tra gli ultimi, ormai sull’orlo del disastro.
3 mesi, incasso zero
A raccogliere uno di questi sfoghi, anzi di questi allarmi disperati, è stato il deputato regionale Luigi Genovese che ha evidenziato come finora siano stati bruciati milioni di euro d’incassi. “Il mio amico parrucchiere messinese potrà riavviare la sua attività, ben che vada, il prossimo 1 giugno. Oltre un mese da oggi, quando dovrà raccogliere le macerie di un quasi trimestre a incasso zero. Ad oggi ha ricevuto dallo stato 600 euro per il mese di marzo. Seicento euro. Punto”
Dallo Stato solo 600 euro
Centinaia di famiglie sul baratro e 600 euro in 3 mesi…. Genovese si rende conto che disciplinare una ripresa di questa portata è un rompicapo complicatissimo. Per questo evita posizioni intransigenti di chi predica, e spesso sbraita. Gli errori di valutazione in una crisi del genere – senza precedenti, inaspettata, devastante sul fronte sanitario, sociale ed economico – vanno messi in conto, ed è ovvio che ci siano.
“La comprensione ha un limite”
“Chi propone ricette magiche specula, nient’altro- prosegue Genovese- Però la comprensione ha un limite. Perché le linee guida della “Fase Due”, illustrate da Conte, manifestano una serie di storture. Mi sarei aspettato un’estensione più ampia di questa prima fase di ripartenza. Penso a decine di comparti che dovranno ancora attendere il loro momento, a fronte di misure di assistenza da parte dello Stato assolutamente insufficienti. Penso anche ai luoghi di culto, che oggi più che mai potrebbero rappresentare una “terapia” per milioni di italiani chiusi in casa da troppo tempo”.
I nuovi poveri e l’acqua fresca
Luigi Genovese si sarebbe auspicato un altro avvio, più esteso, con linee guida, comparto per comparto, e protocolli rigidi per contenere il rischio contagio. Uno Stato presente, consapevole e lungimirante. In questo modo invece: “La gente avverte l’assenza dello Stato, o al limite l’approssimazione, una visione del “tirare a campare”. Prevale ancora la linea del rigore, ma nel frattempo il partito dei “nuovi poveri” si ingrosserà giorno per giorno. E i disastri economici provocati saranno irreversibili, perché contestualmente gli interventi di “compensazione” messi in campo dal governo sono stati, sono e saranno acqua fresca”
Sarebbe interessante conoscere quanto hanno dichiarato nella dichiarazione dei redditi