Ancora aggressioni al carcere di Barcellona: "Noi medici non siamo tutelati"

Ancora aggressioni al carcere di Barcellona: “Noi medici non siamo tutelati”

Veronica Crocitti

Ancora aggressioni al carcere di Barcellona: “Noi medici non siamo tutelati”

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mercoledì 29 Marzo 2017 - 07:55

Puntuale la solidarietà dell’Ordine dei Medici di Messina, attraverso le parole del Presidente dell’Ordine Provinciale Medici Chirurghi e Odontoiatri Giacomo Caudo.

Nuova aggressione al carcere di Barcellona dove ieri pomeriggio a finire nel mirino è stato, ancora una volta, un medico penitenziario. A denunciarlo è il FIMMG Settore Medicina Penitenziaria che, attraverso una nota, ha spiegato quel che è accaduto all’interno del nosocomio. Il dottore è stato aggredito da un detenuto mentre svolgeva assistenza, per motivi del tutto inesistenti. “Dopo il primo episodio, già molto grave, si erano chiesti interventi importanti a garanzia della sicurezza dei lavoratori dell’Area Sanitaria – si legge nella nota del sindacato – ma il grido di allarme è caduto nel vuoto. L’autorità regionale (che stabilisce la destinazione dei detenuti) non ha ritenuto, dopo quanto accaduto, di allontanare dall’istituto barcellonese, nonostante le richieste, il detenuto autore del gesto. L’Assessorato della Salute non ha posto in essere nessun intervento per tutelare il suo personale”. I sindacati chiedono adesso una soluzione immediata che, qualora non venisse promossa, porterebbe alla proclamazione dello stato di agitazione.

Puntuale la solidarietà dell’Ordine dei Medici di Messina, attraverso le parole del Presidente dell’Ordine Provinciale Medici Chirurghi e Odontoiatri Giacomo Caudo.

“Si assiste, ancora una volta impotenti ad una escalation di intollerabili atti di violenza nei confronti dei medici, dediti ad alleviare le sofferenze umane, che mette a dura prova la serenità dell’ambiente e, più in generale, del clima lavorativo in cui essi operano”, ha affermato Caudo, continuando che “non si tratta, purtroppo, di casi isolati dato che le cronache giornalistiche riportano con sempre maggiore frequenza episodi di brutale intolleranza verso la classe medica che, sfociati in alcuni casi anche nell’evento estremo della morte, non possono non suscitare sconcerto e profondo sgomento. Non sono sufficienti segni di solidarietà da qualsiasi parte provengano, ma occorrono atti concreti volti a garantire sicurezza e protezione alla classe medica, ormai vessata nel suo quotidiano lavoro. In tal senso l’Istituzione ordinistica di Messina rivolge un vivo appello alle competenti Autorità affinché intervengano fattivamente e urgentemente adottando le misure più efficaci ed idonee a tutela dei medici che operano nei presidi carcerari e in tutte le strutture sanitarie esposte a rischio e, nel contempo, a garanzia dei cittadini che hanno bisogno di cure per una buona salute”. (Veronica Crocitti)

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