Dopo l'azzeramento di cinque giorni fa l'annuncio. Le posizioni di Forza Italia e del movimento Città aperta
BARCELLONA P.G. Dopo l’“azzeramento” dello scorso 25 gennaio, con una nuova determinazione, adottata stamani 30 gennaio, il sindaco di Barcellona ha definito la nuova composizione della Giunta municipale. Il sindaco ha chiamato Nicola Maria Barbera, Giuseppe Benvegna, Santi Calderone, Salvatore Coppolino, Viviana Dottore, Roberto Giuseppe Molino e Angelita Pino.
Rinnovata a Santi Calderone la nomina a vicesindaco, mentre le deleghe sono così distribuite:
Barbera Nicola Maria | Ambiente e Igiene ambientale – Sanità – Difesa degli animali e lotta al randagismo – Cimitero |
Benvegna Giuseppe | Programmazione – Lavori pubblici – Manutenzioni strutture e reti di servizi comunali – Cantieri comunali – Autoparco – Rapporti con la Regione |
Calderone Santi | Vicesindaco – Gestione economico finanziaria e Bilancio – Entrate tribuitarie ed extratributarie – Personale – Digitalizzazione – Smart City – Rapporti con il Consiglio Comunale |
Coppolino Salvatore | Edilizia privata e pubblica – Urbanistica – Agricoltura – Protezione civile – Annona, commercio e artigianato – Mercati, industria, caccia e pesca |
Dottore Viviana | Pubblica Istruzione – Pari opportunità – Patrimonio – Beni confiscati – Polizia Municipale e Viabilità – Servizi demografici – Toponomastica |
Molino Roberto Giuseppe | Servizi Sociali – Politiche Giovanili – Sport – Pnrr – Sviluppo Economico e Programmazione negoziata |
Pino Angelita | Cultura – Beni Culturali e identità locale, Spazi museali ed espositivi, Eventi – Teatro – Turismo – Comunicazione istituzionale – Contenzioso |
Appena insediata, la Giunta si è immediatamente riunita per formalizzare alcuni provvedimenti urgenti.
Il primo provvedimento adottato è stato, comunque, la sospensione, a partire già da gennaio 2023, della percezione dell’indennità di carica attualmente prevista, in attesa delle determinazioni che verranno assunte della Regione Siciliana dopo la presa di posizione assunta dall’Anci regionale in ordine all’art.13 della L. R. 13/2022, la quale chiede per gli amministratori locali siciliani le identiche condizioni pacificamente affermate per gli amministratori che operano nel resto d’Italia.
La raccolta di firme di Forza Italia contro l’aumento delle indennità
Sottolineano i consiglieri comunali di Forza Italia: “Annunciamo che, nei prossimi giorni, porteremo avanti una raccolta firme a cui potranno aderire tutti i cittadini barcellonesi che intendano esprimere la propria contrarietà rispetto all’aumento delle indennità di sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale a carico del bilancio comunale. Provvederemo a breve a dare adeguata pubblicità dei gazebo che verranno allestiti, degli esercizi commerciali e patronati aderenti all’iniziativa e delle piattaforme ove si potrà apporre digitalmente la propria sottoscrizione”.
In polemica con il sindaco, i consiglieri Tommaso Pino, Lidia Pirri, Carmelo Pino e Gianfranco Benenati invitano il primo sindaco a non trincerarsi dietro la scelta di “una determina dirigenziale non preceduta o seguita da un atto di indirizzo politico che chiarisse la posizione della sua amministrazione”.
Città aperta: “La maggioranza non c’è più, il sindaco ne tragga le conseguenze”
Così si esprimeva il movimento Città aperta prima della scelta di formare una nuova Giunta: “La crisi che ha investito la giunta Calabrò affonda le sue radici in un cartello elettorale, supportato dai deputati Tommaso Calderone, Pino Galluzzo e Ella Bucalo, nato solo per ottenere la vittoria nel settembre 2020, ma mancante dei requisiti minimi per governare: coesione, unità di vedute, obiettivi comuni. Le scaramucce fra le varie componenti dell’amministrazione sono iniziate sin da subito, spesso sfociate in assenze strategiche in Consiglio comunale o in guerre sui social, per poi deflagrare definitivamente sulla questione delle indennità di carica. Quest’ultima vicenda ha dimostrato la miopia politica di chi amministra, totalmente inconsapevole delle difficoltà dei cittadini e del bilancio comunale, che si intesta una “battaglia di dignità” quando le battaglie da combattere sarebbero ben altre: quelle per un ospedale attivo e per una sanità pubblica rivitalizzata, quelle per i servizi minimi di civiltà quali l’approvvigionamento idrico, la pubblica illuminazione, il decoro di strade e parchi”.
E ancora: “Le battaglie da fare sono quelle per dei servizi sociali che funzionino e che forniscano servizi alle fasce più deboli o in difficoltà. Su questi temi, invece, solo silenzio e difese d’ufficio. La maggioranza non c’è più. Chiediamo pertanto che il sindaco si assuma la responsabilità e ne tragga le opportune conseguenze, piuttosto che continuare nell’errore di cambiare assessori per non cambiare nulla”.