Il PM Paiola affiderà pomeriggio al dottor Ragazzi il compito di stabilire data e causa della morte intrauterina. La madre della bimba mai nata, indirizzata da Milazzo a Barcellona per un controllo, dopo un malore, è tornata al Fogliani perché all'ospedale del Longano non c'erano i medici. Ed ha scoperto che il cuore della piccola non batteva più.
Sarà effettuato oggi pomeriggio l’esame medico legale sul feto nato morto a Milazzo. L’accertamento, affidato al dottore Cesare Ragazzi, servirà a chiarire i contorni del caso scoppiato ieri dopo la denuncia di una coppia di Barcellona. La Procura di Barcellona, che ha aperto una inchiesta sulla bambina che non ha mai visto la luce, si aspetta dalla perizia medica di capirne di più sulle cause e la data della morte in utero, così da stabilire se ci sono eventuali responsabilità.
La madre infatti ha denunciato di aver scoperto che il cuore della piccola non batteva più soltanto ieri, a Milazzo, durante un controllo. Controllo che avrebbe dovuto eseguire qualche giorno prima all’ospedale di Barcellona, compre prescrittole dal medico, ma non avrebbe potuto per via dell’assenza del personale medico preposto. Immediate le polemiche sul ridimensionamento della struttura sanitaria del Longano.
La puerpera, una quarantunenne barcellonese già madre di altri due bambini, era alla trentaquattresima settimana di gravidanza quando è arrivata al Fogliani accompagnata dal marito per l’ulteriore controllo, una volta “saltata” la cardiotocografia che prescritta al pronto soccorso di Milazzo lo scorso 23 luglio, quando era arrivata accusando un malore.
Martedì la donna è stata sottoposta a parto naturale indotto per l’espulsione del feto. Il PM Federica Paiola dopo la richiesta del legale, l’avvocato Gaetano Pino, ha avviato il fascicolo con il sequestro delle cartelle cliniche. Oggi pomeriggio la magistratura affiderà al dottore ragazzi il delicato incarico tecnico irripetibile. Al momento non ci sono indagati.