Il ventisettenne attende nella sua cella di Gazzi la decisione del Gip Danilo Maffa che stamane lo ha interrogato e deciderà se convalidare o meno il fermo disposto dai Carabinieri. Gli investigatori infatti non credono alla confessione del padre Cosimo.
E’ durato meno di due ore l’interrogatorio di Alessandro Crisafulli, il giovane di Oreto, a Barcellona, a Gazzi da sabato dopo l’omicidio del fratello Roberto. A confronto con Danilo Maffa, Alessandro ha ribadito la sua verità: è stato il padre Cosimo a imbracciare il fucile e sparare, Alessandro lo ha poi disarmato.
“E’ sereno, e fiducioso che presto o tardi un giudice capisca che dice la veritá”, ha detto l’avvocato Tommaso Calderone, difensore del ragazzo insieme all’avvocato Sebastiano Campanella. Il Giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione: sentirá anche il parere del sostituto procuratore Fabio Sozzio ed entro domani dirà se Alessandro deve restare in carcere con l’accusa di omicidio o se non ci sono elementi per trattenerlo.
La sua versione non ha convinto gli investigatori, che da subito si sono indirizzati su di lui. E la confessione del padre Cosimo, che ha confessato autoaccusandosi e scagionandolo, ha trovato scettici i carabinieri e il magistrato. La verità verrá fuori dagli esami scientifici, anche se la circostanza che sia Alessandro che il padre hanno messo comunque le mani sul fucile consentirà alla difesa di contestare un eventuale risultato sfavorevole al ragazzo.