Un infortunio sul lavoro, non riconosciuto, nel porto di Lipari su una imbarcazione ormeggiata: la procura di Barcellona Pozzo di Gotto apre un fascicolo di inchiesta
La denuncia arriva dal sindacato Cosmar che si occupa dei diritti dei marittimi. Il 28 giugno scorso a Lipari, un infortunio grave ha aperto il dibattito tra sindacati, organi di giustizia e imprese marittime. E' accaduto nel porto di Lipari, su una imbarcazione di lusso con equipaggio che solitamente viene noleggiata da Milazzo per girare il Sud Italia.
Si tratta dell'incidente avvenuto alla hostess Anastasiia Orlova, assistita dagli avvocati Cesare Fumagalli, Marco Mastropasqua ed Enrico Vergani. Gli stessi hanno depositato una circostanziata denuncia presso la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. e la Procura della Repubblica di Messina.
Orlova mentre era intenta a rassettare accappatoi e quant’altro lasciati incustoditi dagli ospiti passeggeri sul ponte superiore, scivolava rovinosamente dalla scala interna dell’imbarcazione stessa.
Veniva con l’ambulanza trasportata presso il nosocomio di Lipari e subito dopo in codice rosso trasferita in elisoccorso del 118 all’Ospedale Policlinico G.Martino di Messina. Diagnosi: “…politrauma: frattura scomposta terzo distale femore sx, trauma cranico con frattura incompleta della teca cranica e ferite lacero contuse regione occipiti-parietale, anemia emorragica” a seguito di questa seria diagnosi vari interventi medico chirurgici, emotrasfusioni, ecc.
Da lì una serie di omissioni e negligenze: il comandante e l'armatore non hanno denunciato l'infortunio, ma cosa ancor più grave, nonostante la diagnosi superasse i 30 giorni, la denuncia non è partita neanche dal presidio ospedaliero di Lipari e poi dal Policlinico di Messina.
Ora la procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un fascicolo di inchiesta mentre si avranno nuovi dettagli nel corso di una conferenza stampa indetta da Cosmar per la seconda decade di maggio.
Proprio in Europa si ha un'incidenza maggiore di infortuni in questo settore piuttosto che in altri. In Italia tuttavia, dal 2010, c'è stato un calo delle denunce per infortuni di circa il 36%, anche a causa della crisi economica occupazionale.
La maggioranza di questi infortuni avviene nella categoria cosiddetta dei "passeggeri" e poi per la pesca.
Nel campo marittimo la qualificazione di una patologia come “professionale” non è di facile soluzione, bisogna accertare il nesso causale tra la malattia ed il lavoro esercitato, le condizioni ambientali in cui esso si è svolto, oltre ai fattori di rischio esterni che quel determinato lavoro comporta.
Tuttavia questo caso assume contorni particolarmente rilevanti e gravi al punto da porre degli interrogativi seri sulla necessaria revisione delle tutele per i lavoratori stagionali e marittimi.