Coach Griccioli: passione, serietà e cuore al servizio di Capo d'Orlando

Coach Griccioli: passione, serietà e cuore al servizio di Capo d’Orlando

Fabrizio Berte

Coach Griccioli: passione, serietà e cuore al servizio di Capo d’Orlando

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sabato 23 Agosto 2014 - 09:23

Coach Giulio Griccioli, condottiero dell'Orlandina Basket, si racconta ai nostri microfoni.

Martedì 26 agosto inizierà ufficialmente la stagione dell’Orlandina Basket.
La compagine paladina si radunerà in sede e partirà in giornata alla volta di Tripi, in provincia di Messina, per preparare al meglio l’ormai imminente campionato di Serie A.
Ad oggi, il roster biancoazzurro è composto dai seguenti giocatori: Dominique Archie, Gianluca Basile, Corrado Bianconi, Austin Freeman, Dario Hunt, Andrea Pecile e Matteo Soragna.
A questi si aggiungeranno Sandro Nicevic, prossimo alla riconferma, ed il giovanissimo playmaker Marco Strati.
A guidare l’Upea ci sarà il tecnico Giulio Griccioli, nato a Siena il 9 febbraio 1972, alla sua prima esperienza nel massimo campionato italiano di pallacanestro nel ruolo di capo allenatore.
Tanto entusiasmo, un’innata passione per il basket ed una grande voglia di conquistare la gente di Capo d’Orlando per il giovane allenatore senese, voglioso di iniziare questa nuova avventura alla guida dell’Orlandina Basket.

Coach, mancano pochi giorni al raduno e all’avvio della preparazione. E’ pronto per iniziare questa nuova e stimolante avventura alla guida dell’Orlandina Basket in Serie A?

“Sono pronto e non vedo l’ora di iniziare. Mi attende una nuova avventura e ho tanto entusiasmo da mettere in campo. Stiamo partendo un po’ in ritardo rispetto ad altre squadre, ma adesso, finalmente, è arrivata l’ora di scendere sul parquet e di iniziare gli allenamenti per preparaci al meglio in vista della prossima stagione”.

Il Direttore Sportivo, Giuseppe Sindoni, è all’opera per assicurarsi un playmaker di talento ed un’ala piccola. Quanti tasselli mancano per completare il mosaico e poter definire il roster completo?

“Mancano questi due tasselli per ultimare il roster e, ovviamente, stiamo parlando di giocatori importanti, anche perché andranno a comporre il quintetto titolare. Ci stiamo prendendo tutto il tempo possibile per valutare attentamente quali possono essere le soluzioni giuste, ma lavoriamo in sintonia con la massima serenità”.

Si susseguono parecchi nomi in queste settimane, dal regista Larry Drew, all’ala piccola Xavier Silas, alternativa di lusso all’ex brindisino Michael Saner. Per caratteristiche che tipo di giocatori cerca per completare la squadra?

“Cerchiamo dei giocatori che possano essere pericolosi in attacco e che siano dotati di un atletismo notevole. Proprio l’atletismo sarà una componente fondamentale, che dovrà essere presente nel DNA dei giocatori che andremo ad acquisire. L’ala piccola dovrà essere dinamica ed insidiosa in fase offensiva, il playmaker dovrà essere un risolutore, ma al tempo stesso un atleta in grado di trascinare i compagni e di far giocare gli altri. Cerchiamo giocatori che possano darci comunque delle garanzie”.

La strategia della società sembra chiara: puntare su uno starting five giovane, che fa della dinamicità e dell’atletismo le sue doti principali. In panchina elementi di assoluto spessore e di grande esperienza del calibro di Andrea Pecile, Gianluca Basile, Matteo Soragna e Sandro Nicevic, prossimo alla riconferma. Quali possono essere i pro e i contro di una scelta simile?

“La scelta è questa, dalla panchina si alzeranno giocatori esperti, che però non fanno dell’atletismo e del dinamismo le loro armi migliori. Abbiamo la fortuna di avere all’interno dello spogliatoio grandi campioni che sapranno aiutare i ragazzi più giovani e metteranno la loro esperienza e la loro conoscenza della pallacanestro al servizio della squadra. Giocatori del calibro di Andrea Pecile, che si unisce ai riconfermati Gianluca Basile, Matteo Soragna e Sandro Nicevic, si completeranno alla perfezione con un quintetto base composto da elementi giovani, in rampa di lancio. I pro e i contro? Beh, ovviamente abbiamo affrontato il mercato in ritardo rispetto ad altre compagini, dunque le scelte e le possibilità erano piuttosto ridotte, ma è un fattore incredibilmente positivo quello di poter contare su uno zoccolo duro di giocatori esperti, proprio perché potranno agevolare l’inserimento di atleti che, magari, non hanno mai giocato a questi livelli fino a questo momento. Abbiamo un giusto mix nel roster”.

Proprio in quest’ottica andrà inserito un giocatore giovane, ma estremamente interessante, come Corrado Bianconi. Una bella scommessa da parte della società.

“La società ha deciso di investire su un giovane come Corrado Bianconi, ovviamente non si tratta di un investimento a breve termine, ma stiamo parlando di un giocatore che, in prospettiva, può rivelarsi importante. E’ un ragazzo interessante, che ha come obiettivo quello di lavorare e di migliorarsi, sono molto contento di averlo in squadra”.

Il 12 ottobre, contro Pistoia, sarà il giorno del suo battesimo in Serie A nel ruolo di Head Coach. Precedentemente ha fatto tanta esperienza in Lega Gold tra Scafati e Casale Monferrato e a Siena come vice del tecnico Simone Pianigiani. Cosa ha imparato dall’esperienza in Toscana in quello che è stato il team più vincente degli ultimi anni?

“Io devo molto a Siena e alla Mens Sana Basket. In Toscana, nella mia città, ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di grandi allenatori del calibro di Carlo Recalcati, Ergin Ataman, Fabrizio Frates e Simone Pianigiani, al quale sono legato da un rapporto profondo di amicizia. Ho fatto tanta esperienza e adesso potrò mettere in pratica ciò che ho imparato in questi anni”.

Lei si è sempre dedicato molto al Settore Giovanile, sia a Siena che a livello Nazionale. Uno dei principali problemi della pallacanestro italiana è, appunto, la grande difficoltà che hanno i giovani italiani ad imporsi ad alti livelli.

“Questo è un argomento che, preso singolarmente, potrebbe essere addirittura oggetto di un intero libro o di una lunghissima intervista. Ci sono varie componenti che determinano lo scarso utilizzo dei giovani atleti italiani, a partire dal regolamento, fino ad arrivare al mondo degli allenatori e dei club, ma sta anche ai giovani tirare fuori qualcosa in più per dimostrare ciò che valgono e per trovare spazio in massima serie. Non si può pensare che le cose vengano da sole, sta anche ai ragazzi sapersi guadagnare la fiducia del tecnico. Questo può avvenire con il duro lavoro, con la tenacia e facendo tanti sacrifici”.

Che ambiente ha trovato a Capo d’Orlando?

“Ero già stato a Capo d’Orlando da avversario, anche se mi ritengo un allenatore un po’ particolare, dato che quando vado in trasferta giro ed esco veramente poco e preferisco studiare in vista delle partite. Ho trovato una città veramente accogliente e molto bella e luminosa. Ero stato qua in inverno, in estate è tutta un’altra cosa. Il pubblico di Capo d’Orlando è stupendo e molto passionale, aspettiamo le prime amichevoli per abbracciare i nostri tifosi, ma sono certo che il 12 ottobre il palazzetto sarà una bolgia. I tifosi saranno una componente fondamentale, bisognerà costruire il nostro cammino per la salvezza soprattutto in casa. Capo d’Orlando è la città più piccola della Serie A, ma la gente ha grande passione, mi auguro che questa passione possa moltiplicarsi il prossimo anno in massima serie, sono fiducioso”.

Dopo l’addio di Coach Gianmarco Pozzecco la società paladina ha puntato fortemente su un tecnico emergente come Giulio Griccioli per guidare l’Orlandina Basket in Serie A. Cosa ha convinto la dirigenza a puntare su di lei?

“Intanto ci tengo a ringraziare il presidente Enzo Sindoni e il Direttore Sportivo Giuseppe Sindoni per la fiducia. A Capo d’Orlando ho trovato una società seria, ben organizzata, pronta a partire e ad iniziare questa nuova e stimolante avventura in Serie A. Ci sono tutte le componenti per lavorare bene, sarà compito mio tirare fuori il massimo dai giocatori che avrò a disposizione. Credo che la mia passione e la mia serietà abbiano convinto la società a puntare su di me, spero di ripagare la fiducia della dirigenza paladina portando a casa risultati positivi”.

Tre aggettivi per descrivere Coach Giulio Griccioli ai tifosi dell’Orlandina Basket: “Sono un lavoratore serio, un combattente e soprattutto una persona di cuore. Credo siano queste le mie caratteristiche e le mie qualità principali”.

Fabrizio Bertè

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